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'''Magistero''' è tutto l'insegnamento della [[Chiesa]]; con esso la Chiesa conserva e trasmette attraverso i secoli il deposito della [[fede]], ossia il contenuto della [[Rivelazione]].
Il '''Magistero ecclesiastico''' è, nella [[Chiesa cattolica]], la dottrina universale che essa ha diritto e dovere di insegnare per mandato divino, quindi l'istruzione dei fedeli intorno alla [[verità]] rivelata da [[Cristo]] e la sua trasmissione a tutti gli uomini. Soggetti del magistero ecclesiastico ''autentico'' sono il [[Papa|Romano Pontefice]] come capo del collegio episcopale o il Collegio dei [[Vescovo|Vescovi]] in unione e sotto il Papa. Essi detengono la responsabilità primaria di istruire il popolo di Dio sui contenuti della [[morale]] e della [[fede]] cristiana, nonché di promuoverne l'annuncio in tutto il [[mondo]] attraverso opportuni piani [[missione|missionari]] e [[Pastorale|pastorali]].
Il magistero della Chiesa riguarda tutti gli ambiti della vita. In particolare, dalla fine del [[XIX secolo|1800]] in poi, si è sviluppato un ''Magistero sociale della Chiesa'' in difesa della [[dignità]] della [[persona]].
== Il magistero ordinario ==
Il magistero può essere ''ordinario'' o ''straordinario''.
Per avere il requisito dell'infallibilità, il Papa deve dichiarare pubblicamente che vuol definire una dottrina e vuol vincolare la fede di tutta la Chiesa.
Il Magistero non è da ritenersi infallibile quando questo non consti in modo manifesto (can. 749, 3), ossia quando non vi siano le disposizioni canoniche per le quali si può affermare tale l'infallibilità; per conseguenza possono darsi casi in cui un Papa, non intendendo pronunciarsi con proclamazione ufficiale -benché pubblica-
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