Papa Giovanni XXIII: differenze tra le versioni

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|Epoca=1800
|Epoca2=1900
|PreAttività = è stato il 261°º
|Attività=vescovo
|AttivitàAltre={{sp}}di [[Roma]] e [[papa]]
|aP=1953
|pP=Pio XII
|patriarca = [[15 gennaio]] [[1953]]
|CaricheInVita=
*{{Carica|Vescovo Titolare|di|Areopoli}}
*{{Carica|Prefetto|della|Congregazione per la Dottrina della Fede}}
*{{Carica|Prefetto|della|Congregazione per le Chiese Orientali}}
|inizio = [[28 ottobre]] [[1958]]
|consacrazione = [[4 novembre]] [[1958]]
|fine = [[3 giugno]] [[1963]]
|segretario=[[Loris Francesco Capovilla]]
|predecessore=[[papa Pio XII]]
|martirologio = A [[Roma]], [[beato]] Giovanni XXIII, papa: uomo dotato di straordinaria umanità, con la sua vita, le sue opere e il suo sommo zelo pastorale cercò di effondere su tutti l'abbondanza della [[carità]] [[Cristianesimo|cristiana]] e di promuovere la [[Fratellanza|fraterna]] unione tra i popoli; particolarmente attento all'efficacia della missione della [[Chiesa]] di [[Cristo]] in tutto il mondo, convocò il [[Concilio Ecumenico Vaticano II]].
|martirologionumero = 19
|martirologioasterisco = 1
|patrono di= Valsamoggia (BO)
|ricorrenza=11 ottobre
|altre ricorr = [[3 giugno]]
|va=john_xxiii
|web=www.papagiovanni.com
|quote brano = [..] Tornando a [[casa]], troverete i [[bambino|bambini]]; date loro una carezza e dite: questa è la carezza del [[Papa]]. Troverete forse qualche [[lacrima]] da asciugare. Abbiate per chi [[sofferenza|soffre]] una parola di conforto. Sappiano gli afflitti che il Papa è con i suoi figli specialmente nelle ore della mestizia e dell'amarezza. Infine ricordiamo tutti, specialmente, il vincolo della [[carità]], e [[canto|cantando]], o sospirando, o [[pianto|piangendo]], ma sempre pieni di [[fiducia]] nel [[Cristo]] che ci aiuta e che ci [[ascolto|ascolta]], procediamo sereni e fiduciosi nel nostro cammino.
|quote citazione = {{autore|Giovanni XXIII}}, ''Saluto ai fedeli partecipanti alla fiaccolata in occasione dell'apertura del [[Concilio Ecumenico Vaticano II]]'' ("Discorso alla [[luna]]"), [[11 ottobre]] [[1962]], ''[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/speeches/1962/documents/hf_j-xxiii_spe_19621011_luna_it.html online]''
|Categoria1=Fondatori italiani|Giovanni 23
 
=== Le origini ===
Nato da Giovanni Battista Roncalli e da Mariana Mazzola, quarto di tredici figli, veniva da una [[famiglia]] di umili origini, a differenza del suo predecessore, [[Papa Pio XII|Eugenio Pacelli]], che era di stirpe nobile: i suoi parenti lavoravano infatti come mezzadri. Questo non gli impedì di studiare presso il seminario minore di [[Bergamo]], per poi vincere una borsa di studio e trasferirsi al [[Istituto Pontificio Sant'Apollinare|Seminario dell'Apollinare di Roma]], attuale [[Pontificio Seminario Romano Maggiore]], ove completò brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella [[Basilica di Santa Maria in Montesanto (Roma)|chiesa di Santa Maria in Monte Santo]], in [[Piazza del Popolo (Roma)|Piazza del Popolo]], nel [[1905]].
 
Nel [[1901]] il futuro papa era stato coscritto ede arruolato nel settantatreesimo reggimento fanteria, brigata Lombardia, di stanza a Bergamo, come [[cappellano]] militare.
 
=== I primi passi nella carriera ecclesiastica ===
Nel [[1905]] fu scelto dal nuovo vescovo di Bergamo, Monsignor [[Giacomo Radini-Tedeschi]], quale segretario personale. Roncalli si segnalò per la dedizione, la discrezione e l'efficienza. A sua volta Radini-Tedeschi rimarrà sempre guida ed esempio per Angelo Roncalli.
 
Roncalli restò al fianco di Monsignor Radini-Tedeschi fino alla [[morte]] di questi il 22 agosto [[1914]], durante questo periodo egli si dedicò altresì all'insegnamento della [[Storia della Chiesa]] presso il [[seminario]] di Bergamo.
 
Fu richiamato nel [[1915]], a guerra iniziata, nella sanità militare e ne fu poi congedato col grado di tenente cappellano.
 
Nel [[1921]] [[Papa Benedetto XV]] lo nominò [[prelato domestico]] (che gli valeva l'appellativo di [[monsignore]]) e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell' [[Opera della Propagazione della Fede]].
=== Le missioni diplomatiche ===
 
Nel [[1925]] [[Papa Pio XI]] lo nominò [[Visitatore Apostolico]] in [[Bulgaria]], elevandolo al grado di [[vescovo]] e affidandogli il titolo della [[Sede titolare di Areopoli]]. Si trattava di una diocesi antica della [[Palestina]], una cosiddetta diocesi [[in partibus infidelium]], ossia, semplicemente, un titolo disponibile per attribuire il rango di vescovo - in questo caso a Roncalli - senza dovere affidare al prescelto le cure pastorali di una diocesi effettiva. Roncalli, che di fatto per incarico del Papa avrebbe viaggiato, e molto, scelse come [[motto]] episcopale ''Oboedientia et Pax'', frase che divenne il simbolo del suo operato.
 
Dopo alcuni anni di organizzazione ede allestimento, il [[15 dicembre]] [[1929]], viene inaugurato per sua volontà e di [[mons.]] [[Giovanni Bonzi]] il [[Museo della Basilica di Santa Maria Assunta di Gandino]], per conservare e valorizzare le opere d'arte e gli oggetti liturgici più rilevanti.
 
Durante la missione in [[Bulgaria]] dovette affrontare la spinosa questione del matrimonio tra il Re bulgaro Boris III [[ortodossia|ortodosso]] e la figlia del re d'Italia Vittorio Emanuele III, Giovanna di Savoia. [[Papa Pio XI]] aveva infatti concesso la [[Dispensa (diritto)|dispensa]] alla condizione che il [[matrimonio]] si celebrasse secondo il rito [[cattolicesimo|cattolico]] e i figli della copia fossero educati nella fede romana. Invece, dopo la cerimonia cattolica ad Assisi, il 25 ottobre [[1930]], la coppia reale si sposò pure con rito ortodosso a [[ Sofia]] con immensa irritazione del [[Pontefice]]. Tale rabbia fu accresciuta dal battesimo ortodosso dei figli della coppia a partire da Maria Luisa nel gennaio del [[1933]].
Nel [[1935]] fu nominato [[Delegato Apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Turchia|Turchia]] e [[Grecia]]. Questo periodo della vita di Roncalli, che coincise con la [[II guerra mondiale]] è ricordato in particolare per i suoi preziosi interventi a favore degli [[ebrei]] in fuga dagli Stati europei occupati dai [[nazisti]].
 
Nel [[1944]], [[Papa Pio XII]] lo nominò [[Nunzio Apostolico]] a [[Parigi]]. Fra i suoi maggiori successi a Parigi si segnalò la riduzione del numero di vescovi di cui il Governo francese reclamava l'epurazione in quanto compromessi con il regime di Vichy. Egli riuscì a fare sì che [[Pio XII]] fosse costretto ad accettare soltanto le dimissioni di tre vescovi (quelli di [[Mende]], [[Aix]] e [[Arras]]), oltre quello di un vescovo ausiliare di [[Parigi]] di tre vicari apostolici delle colonie d'Oltremare. Quando in seguito divenne [[Cardinale (cattolicesimo)|Cardinale]], il presidente francese reclamò un antico privilegio riservato ai [[Elenco dei monarchi francesi|monarchi francesi]] e gli consegnò personalmente la [[berretta Cardinalizia]] durante una cerimonia al Palazzo dell'Eliseo.
 
=== Il Patriarcato di Venezia ===
[[Immagine:RoncalliElezione.jpg|thumb|left|200px|La prima pagina del ''Giornale di Brescia'' recante la notizia dell'[[elezione]] di Giovanni XXIII]]
 
A seguito della [[morte]] di [[Papa Pio XII]], Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa il [[28 ottobre]] [[1958]].
 
Secondo alcuni analisti sarebbe stato scelto principalmente per un unica ragione: la sua età. Dopo il lungo pontificato del suo predecessore, i cardinali avrebbero perciò scelto un uomo che presumevano, per via della sua età avanzata e della modestia personale, sarebbe stato un Papa di "transizione". Ciò che giunse inaspettato era il fatto che il calore umano, il buon umore e la gentilezza di Giovanni XXIII, oltre alla sua esperienza diplomatica, avrebbero conquistato l'affetto di tutto il mondo, in un modo che i suoi predecessori non avevano mai ottenuto.
 
Egli sceglierà quale segretario privato [[Loris Francesco Capovilla]], che già lo assisteva quale Patriarca di Venezia. Il Capovilla resterà, dopo la [[morte]] di Roncalli, un fedele custode della sua memoria.
 
=== Il pontificato ===
Per il primo Natale da Papa visitò i bambini malati dell'ospedale romano Bambin Gesù, ove con intima e contagiosa dolcezza benedisse i piccoli, alcuni dei quali lo avevano scambiato per [[Babbo Natale]].
 
Il giorno di Santo Stefano sempre del suo primo anno di pontificato, il [[26 dicembre]] [[1958]], visitò i carcerati nella prigione romana di [[Regina Coeli]], dicendo loro: "Non potete venire da me, così io vengo da voi...Dunque eccomi qua, sono venuto,m'avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore..". Memorabilmente, accarezzò il capo dell'omicida che, disperato, inaspettatamente gli si buttò ai piedi domandandogli se vi fosse per lui [[speranza]].
 
Quando la ''First Lady'' degli Stati Uniti, [[Jacqueline Bouvier Kennedy|Jacqueline Kennedy]], arrivò in [[Città del Vaticano|Vaticano]] per incontrarlo, egli iniziò a provare nervosamente le due formule di benvenuto che gli era stato consigliato di usare: ''"Mrs Kennedy, Madame"'' o ''"Madame, Mrs Kennedy"''. Quando la ''First Lady'' arrivò, comunque, per il divertimento della stampa, abbandonò entrambe e le corse incontro appellandola semplicemente, ''"Jackie!"''.
Mentre i suoi aiutanti stimavano di dover impiegare almeno un decennio per i preparativi, Giovanni XXIII progettò di tenerlo nel giro di mesi.
[[File:Statua di Papa Giovanni XXIII, Alessandro Monteleone, Loreto.jpg|miniatura|Statua di Papa Giovanni XXIII di Alessandro Monteleone a Loreto]]
Il [[4 ottobre]] del [[1962]], ada una settimana dall'inizio del [[Concilio]], Giovanni XXIII si reco in pellegrinaggio a [[Loreto]] e [[Assisi]] (Roncalli era dall'età di 14 anni terziario francescano) per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla [[Madonna]] e a [[san Francesco]]. Per la prima volta, dall' [[unità d'Italia]] un papa varcava i confini del [[Lazio]] ripercorrendo quei territori che anticamente erano appartenuti allo [[Stato pontificio]], il breve tragitto chilometrico ripristinò l'antica figura del papa pellegrino che i suoi successori sapranno portare a pieno compimento. La gente accolse favorevolmente questa iniziativa affollando non solo i due [[santuari]] méta del tragitto (ad [[Assisi]] persino i frati salirono sui tetti antistanti la [[basilica]]), ma anche le varie stazioni dove sostò il treno papale.
 
Giovanni XXIII incontrò al Vaticano il Reverendissimo [[Geoffrey Francis Fisher]], [[Arcivescovo di Canterbury]], per circa un'ora il [[2 dicembre]] [[1960]]. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della [[Chiesa Anglicana]] visitava il Papa.
=== Il discorso della luna, date una carezza... ===
<!--
{{Multimedia|file = Discorso della luna - 11 Ottobreottobre 1962 Papa Giovanni XXIII.ogg|titolo = ''Il discorso della luna'' - Giovanni XXIII, [[Roma]], [[11 ottobre]] [[1962]]|descrizione = }}-->
 
Uno dei più celebri discorsi di Papa Giovanni, forse una delle allocuzioni in assoluto più celebri della storia della Chiesa, è quello che ormai si conosce come "discorso della Luna".* <ref>{{YouTube
|id = snMCpvJw2bc
|titolo = Discorso della Luna
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|produttore =
|lingua =
|data = [[7 agosto]] [[2007]]
|citazione =
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|accesso = 12 gennaio 2017
}}
L' [[11 ottobre]] [[1962]], in occasione della serata di apertura del Concilio, piazza San Pietro era gremita di fedeli che, se pur non comprendendo a fondo il valore teologico dell'avvenimento, ne percepivano la storicità, la fondamentalità, la difficoltà, ed erano nel luogo che simboleggia il Cattolicesimo, la piazza appunto. A gran voce chiamato ad affacciarsi, cosa che non si sarebbe mai immaginata possibile richiedere al papa precedente, Roncalli davvero si sporse, a condividere con la piazza la soddisfazione per il raggiungimento del primo traguardo: si era arrivati ad aprirlo, il Concilio.
 
Il discorso a braccio fu poetico, dolce, semplice, e pur tuttavia conteneva elementi del tutto innovativi.
 
Nel momento che avrebbe dato un nuovo corso alla religione cattolica, con un richiamo straordinario salutò la Luna: {{Quote|Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera (..) Osservatela, in alto, a guardare questo spettacolo...}} Salutò i fedeli della sua Diocesi <ref>Il papa è anche il vescovo di Roma.</ref> e si produsse in un atto di umiltà forse senza precedenti, asserendo tra le altre cose: {{Quote|La mia persona conta niente, è un fratello che parla agli altri fratelli divenuto padre per volontà dello Spirito, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio.}} E, sulla linea dell'umiltà, impartì un ordine da pontefice con il parlare di un curato: {{Quote|Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: Questa è la carezza del Papa. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto.}}
 
=== La morte ===
[[File:RoncalliMorte.jpg|thumb|right|180px|Giornale di Brescia, ''Prima pagina con l'annuncio della [[morte]] del [[pontefice]]'']]
 
Sin dall'agosto - settembre [[1962]], prima ancora dunque dell'apertura del [[Concilio Vaticano II|Concilio]], si erano manifestati i primi segni della malattia fatale: un tumore allo stomaco, patologia che aveva già colpito altri fratelli del Papa.
 
Pur visibilmente provato dal progredire del cancro, Papa Giovanni firmò l'[[11 aprile]] [[1963]] l'enciclica ''Pacem in terris'' e, un mese più tardi, l'11 maggio [[1963]] ricevette dal Presidente della Repubblica italiana [[Antonio Segni]] il [[premio Balzan]] per il suo impegno in favore della pace. Fu il suo ultimo impegno pubblico.
 
Il Papa si spense infatti dopo un'agonia di vari giorni la sera del [[3 giugno]] [[1963]]. Dal [[Concilio Vaticano II|Concilio Vaticano II]], che Giovanni XXIII non vide dunque terminare, si sarebbero prodotti negli anni successivi fondamentali cambiamenti che avrebbero dato una nuova connotazione al [[cattolicesimo]] moderno; gli effetti più immediatamente visibili consistettero nella [[riforma liturgica]], in un nuovo [[ecumenismo]] e infine in un nuovo approccio al mondo e alla modernità.
[[File:TombaPapaGiovanni.jpg|thumb|300px|left|[[Basilica di San Pietro in Vaticano]], ''Sarcofago di Giovanni XXIII'']]
 
Durante il [[Concilio Vaticano II]] molti [[vescovo|vescovi]] avrebbero voluto proclamare Giovanni XXIII [[santo]] per acclamazione. Ma [[Paolo VI]] preferì percorrere la strada istituzionale, e aprì nel [[1965]] la causa di beatificazione. Il processo canonico prese in considerazione e rispose alle obiezioni di tutti coloro che manifestavano perplessità sulla beatificazione di Roncalli: dal [[1966]] alla conclusione della fase processuale vennero raccolte più di 300 testimonianze nel corso di diciotto processi informativi.
 
Giovanni XXIII fu dichiarato [[beato]] da [[papa Giovanni Paolo II]] il [[3 settembre]] [[2000]]. Il [[Martirologio Romano]] indica come data di culto il [[3 giugno]], mentre le [[diocesi]] di [[Bergamo]] e [[Milano]] ne celebrano la memoria locale l'[[11 ottobre]], anniversario dell'apertura del [[Concilio Vaticano II]] ([[1962]]).
Il [[miracolo]] richiesto per la la beatificazione di Giovanni XXIII fu la [[guarigione]] improvvisa, avvenuta a [[Napoli]] il [[25 maggio]] [[1966]], di suor Caterina Capitani, delle [[Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli|Figlie della Carità]], affetta da una gastrite ulcerosa emorragica gravissima che l'aveva ridotta in fin di vita.<ref>La malattia era iniziata nel [[1964]], nel [[1965]] le erano stati asportati la milza e quasi tutto lo stomaco, ma le condizioni della malata continuavano a peggiorare; il [[14 maggio]] [[1966]] era comparsa una fistola, dalla quale fuoriuscivano i liquidi e gli alimenti ingeriti.
 
Il [[22 maggio]] suor Caterina ricevette l'[[Unzione degli infermi|Estrema Unzione]], insieme a una [[reliquia]] di Papa Giovanni XXIII, e iniziò a recitare una [[novena]] di preghiere insieme alle Consorelle, invocando il "miracolo della guarigione per la glorificazione del [[Servo di Dio]]".
 
Il [[25 maggio]], l'inferma si sentì chiamare per nome, e le apparve Papa Giovanni dicendole:
 
{{quote100|Suor Caterina, mi hai [[preghiera|pregato]] e molte suore lo hanno fatto... me lo avete strappato dal [[cuore]] questo miracolo: non hai più nulla... [[cibo|mangia]] tutto come prima, non temere, vai dal Professore e fai mettere in scritto la testimonianza, fai le radiografie perché un giorno serviranno, poi vieni a [[Roma]] a pregare sulla mia tomba.}}
Le raccomandò inoltre di recitare il [[Rosario]], dicendo: "Io, da [[Papa]], dicevo il rosario intero alla [[Maria|Madonna]]".
 
I medici constatarono la scomparsa dei sintomi e della fistola, al posto della quale la pelle era tornata "liscia, pulita e [[bianco|bianca]]". Caterina riprese subito una vita normale. Gli esami e le radiografie cui si sottopose confermarono la sua guarigione. Il professor Giuseppe Zannini, direttore dell’istitutodell'istituto di semeiotica chirurgica dell'Università di Napoli, che l'aveva in cura, dichiarò:
 
{{quote100|Affermo che non ho mai visto una cosa del genere, né posso immaginare come ciò sia potuto accadere. Non trovo modo di spiegare [[scienza|scientificamente]] quello che è accaduto. Sono un [[medico]] e ho seguito il caso con la freddezza del medico. Sono stato anche più pignolo e scrupoloso dopo che mi hanno raccontato dell'apparizione di Papa Giovanni. Sono pienamente convinto che si tratta di una [[guarigione]] assolutamente inspiegabile, al di fuori delle leggi fisiologiche e dell'esperienza umana. Il fatto che resista da tanti anni, senza ricadute, la rende ancora più inspiegabile e insieme importante.|[http://medjugorje.altervista.org/doc/aldila/venutidallaldila/giovannixxiii.html Fonte ''online'']}}</ref> La guarigione fu dichiarata scientificamente inspiegabile dalla Consulta Medica della [[Congregazione per le Cause dei Santi]]; i Consultori [[teologo|teologi]] e i Padri, [[cardinale|Cardinali]] e [[vescovo|Vescovi]] della ''[[Congregazioni Romane|Congregazione]]'' hanno riconosciuto gli estremi del miracolo di III grado, e [[Giovanni Paolo II]] lo approvò come tale con decreto del [[27 gennaio]] [[2000]].<ref>''[[L'Osservatore Romano]]'', [[3 settembre]] [[2000]] ''[http://www.ofm.org/3/post/JNxxiii02.html online]''. Suor Caterina [[morte|morì]] a [[Napoli]] il [[1°º aprile]] [[2010]], all'età di 68 anni, dopo aver trascorso un'esistenza normale al servizio del prossimo.</ref>
 
In vista della [[canonizzazione]], il [[concistoro]] convocato da [[papa Francesco]] il [[30 settembre]] [[2013]] sancì la volontà di procedere secondo la procedura detta ''pro gratia'', cioè senza la certificazione consueta di un nuovo miracolo.<ref>La legge canonica prevede tale procedura.</ref>
 
La [[canonizzazione]] avvenne la [[domenica]] [[27 aprile]] [[2014]], in [[piazza San Pietro]], insieme a quella di [[Giovanni Paolo II]], ada opera di [[papa Francesco]]<ref>[http://www.vatican.va/special/canonizzazione-27042014/index_it.html Pagina riassuntiva della canonizzazione] sul [http://www.vatican.va sito vaticano].</ref>, alla presenza di un milione di [[fedele|fedeli]].
 
== Encicliche ==
 
# ''[[Ad Petri Cathedram]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_29061959_ad-petri_it.html Testo ''online''].</ref> ([[29 giugno]] [[1959]]) sulla [[conoscenza]] della [[verità]], restaurazione dell'[[ecumenismo|unità]] e della [[pace]] nella [[carità]]
# ''[[Sacerdotii Nostri Primordia]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_19590801_sacerdotii_it.html Testo ''online''].</ref> ([[1º agosto]] [[1959]]) nel centenario del [[pietà|piissimo]] [[morte|transito]] del [[santo]] [[Curato d'Ars]]
# ''[[Grata Recordatio]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_26091959_grata-recordatio_it.html Testo ''online''].</ref> ([[26 settembre]] [[1959]]) sulla recita del [[rosario]] per le [[missione|missioni]] e per la [[pace]]
# ''[[Princeps Pastorum]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_28111959_princeps_it.html Testo ''online''].</ref> ([[28 novembre]] [[1959]]) sulle missioni [[Chiesa Cattolica|cattoliche]]
# ''[[Mater et Magistra]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_15051961_mater_it.html Testo ''online''].</ref> ([[15 maggio]] [[1961]]) sui recenti sviluppi della [[questione sociale]]
# ''[[Aeterna Dei Sapientia]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11111961_aeterna-dei_it.html Testo ''online''].</ref> ([[11 novembre]] [[1961]]) nel XV centenario della [[morte]] di [[san Leone Magno]]
# ''[[Paenitentiam Agere]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_01071962_paenitentiam_it.html Testo ''online''].</ref> ([[1º luglio]] [[1962]]): invito a fare [[penitenza]] per il buon esito del [[concilio]]
# ''[[Pacem in Terris]]''<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_11041963_pacem_it.html Testo ''online''].</ref> ([[11 aprile]] [[1963]]) sulla [[pace]] fra tutte le genti nella [[verità]], nella [[giustizia]], nell'[[amore]], nella [[libertà]]
 
Letta nelle titolazioni dei suoi capoversi, parrebbe un documento pressoché statutario, costituzionale, di organica classificazione di diritti e doveri. Letta storicamente, invece, contiene in sé elementi che valsero di "force de frappe" per superare l'immobilismo nei rapporti idealistici fra Chiesa e Stati, allora praticamente stagnante.
 
Il richiamo alle necessità dello [[stato sociale]], mentre nel mondo occidentale cominciavano ada essere proposti schemi di capitalismo oltranzista sullo stile statunitense, giungeva in piena guerra fredda, con nazioni europee intente a pagare anche politicamente ede amministrativamente i tributi della disfatta e per questo più inclini a considerare (ciò che sarebbe stato anche strumento di facilitazione gestionale per i governi) riduzioni delle spese pubbliche per assistenza.
 
Per contro, l'enciclica non andava certo verso proposte di stato che da sociale potesse divenire socialista, e ristorava il ruolo di centralità dell'uomo, di libero pensiero e intendimento, ragione e motore delle scelte ideali ede obiettivo della socialità. Vale la pena di riportare il punto 5:
 
{{quote|In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili}}
{{Onorificenze
|immagine=CappellaniMilitari.png
|nome_onorificenza=Medaglia commemorativa per cappellani della guerra italo-austriaca 1915 - 18 (4 anni)
|collegamento_onorificenza=Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 - 18
|motivazione=
|luogo=
|collegamento_onorificenza=Medaglia Presidenziale della Libertà
|motivazione=
|luogo = [[6 dicembre]] [[1963]]
}}
 
=== Altri riconoscimenti ===
* Nel [[1962]] è stato nominato dal [[settimanale]] statunitense [[TIME]] ''[[Persona dell'anno]]''<ref>{{cita web|url=http://www.ilpost.it/2011/12/14/copertine-persone-anno-time/|titolo=Tutte le “persone”"persone" dell'anno di Time|data = [[14 dicembre]] [[2011]]|accesso= 17 maggio 2014}}</ref>.
 
== Successione degli incarichi ==
{{Box successione
|tipologia=episcopale
|precedente=[[Paolo Emilio Bergamaschi]]
|successivo=[[Michael Joseph Keyes]]
|carica={{Carica|Vescovo Titolare|di|Areopoli}}
|periodo = [[3 marzo]] [[1925]] - [[30 novembre]] [[1934]]
|immagine=Bishopcoa.png
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico diplomatico
|precedente=''nessuno''
|successivo=[[Mario Rizzi]]
|carica={{Carica|Delegato apostolico|per la|Bulgaria}}
|periodo = [[16 ottobre]] [[1931]] - [[12 gennaio]] [[1935]]
|immagine=Flag of Bulgaria (1948-1967).svg
}}
{{Box successione
|tipologia=episcopale
|precedente=[[Carlo Margotti]]
|successivo=[[Silvio Angelo Pio Oddi]]
|carica={{Carica|Vescovo Titolare|di|Mesembria}}
|periodo = [[30 novembre]] [[1934]] - [[12 gennaio]] [[1953]]
|immagine=Bishopcoa.png
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico diplomatico
|precedente=[[Carlo Margotti]]
|successivo=[[Andrea Cassulo]]
|carica={{Carica|Delegato apostolico|per la|Turchia}}
|periodo = [[12 gennaio]] [[1935]] - [[23 dicembre]] [[1944]]
|immagine=Flag of Turkey.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico diplomatico
|precedente=[[Carlo Margotti]]
|successivo=[[Giovanni Mariani]]
|carica={{Carica|Delegato apostolico|per la|Grecia}}
|periodo = [[12 gennaio]] [[1935]] - [[23 dicembre]] [[1944]]
|immagine=Flag of Greece.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico diplomatico
|precedente=[[Valerio Valeri]]
|successivo=[[Paolo Marella]]
|carica={{Carica|Nunzio apostolico|per la|Francia}}
|periodo = [[12 gennaio]] [[1935]] - [[23 dicembre]] [[1944]]
|immagine=Flag of France.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=cardinale
|precedente=[[Adeodato Giovanni Piazza]]
|successivo=[[Giovanni Urbani]]
|carica={{Carica|Cardinale presbitero|di|Santa Prisca}}
|periodo = [[12 gennaio]] [[1953]] - [[28 ottobre]] [[1958]]
|immagine=Kardinalcoa.png
}}
{{Box successione
|tipologia=episcopale
|precedente=[[Carlo Agostini]]
|successivo=[[Giovanni Urbani]]
|carica={{Carica|Patriarca|di|Venezia}}
|periodo = [[15 gennaio]] [[1953]] - [[28 ottobre]] [[1958]]
|immagine=Primatenoncardinal.png
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico governativo
|precedente= [[Eugenio Pacelli]]
|successivo= [[Giovanni Battista Montini]]
|carica={{Carica|Prefetto|della|Congregazione per i Vescovi}}
|periodo = [[1958]] -[[1963]]
|immagine=Coat of arms of the Vatican City.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico governativo
|precedente= [[Eugenio Pacelli]]
|successivo= [[Alfredo Ottaviani]]
|carica={{Carica|Prefetto|della|Congregazione per la Dottrina della Fede}}
|periodo = [[1958]] -[[1963]]
|immagine=Coat of arms of the Vatican City.svg
}}
{{Box successione
|tipologia=incarico governativo
|precedente= [[Eugenio Pacelli]]
|successivo= [[Giovanni Battista Montini]]
|carica={{Carica|Prefetto|della|Congregazione per le Chiese Orientali}}
|periodo = [[1958]] -[[1963]]
|immagine=Coat of arms of the Vatican City.svg
}}
{{Papi|precedente =[[Papa Pio XII]]|successivo =[[Papa Paolo VI]]}}

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