Sant'Ilario di Poitiers: differenze tra le versioni

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|pS=
|venerato da=[[Chiesa cattolica]]
|ricorrenza= 13 gennaio
|martirologio=Sant'Ilario, [[vescovo]] e [[dottore della Chiesa]]: elevato alla sede di [[Arcidiocesi di Poitiers|Poitiers]] in [[Aquitania]], in [[Francia]], sotto l'imperatore Costanzo seguace dell'[[eresia]] [[arianesimo|ariana]], difese strenuamente con i suoi scritti la fede [[primo concilio di Nicea|nicena]] sulla [[Trinità]] e sulla [[divinità di Cristo]] e fu per questo relegato per quattro anni in [[Frigia]]; compose anche celeberrimi Commenti ai [[Salmi]] e al [[Vangelo di Matteo]].
|martirologionumero=1
[[File:Hilaryofpoitiers.jpg|250px|thumb|right|''[[Ordinazione]] di sant'Ilario di Poitiers'' ([[XIV secolo]]), manoscritto]]
 
Di [[famiglia]] agiata, ricevette una solida formazione letteraria, ben riconoscibile nei suoi scritti. Nato nel [[paganesimo]], Ilario come egli stesso racconta, aveva cercato a lungo la verità, con una ricerca filosofica che lo mise in contatto con varie correnti di pensiero tra cui il [[neoplatonismo]]. Questo avrebbe poi fortemente influenzato il suo pensiero anche una volta convertitosi al Cristianesimo. La ricerca di una risposta al suo interrogativo sul fine dell'uomo lo portò alla scoperta della [[Bibbia]], in cui finalmente trovò quello che cercava.
 
Nobile proprietario terriero, quando si convertì era già [[matrimonio|ammogliato]] e padre di una bambina, Abre, che amava teneramente. Fu [[Battesimo|battezzato]] verso il [[345]] e eletto Vescovo della sua città di ''Pictavium'' (Poitiers) intorno al [[353]]-[[354]].
 
La sua prima opera, il ''Commento al [[Vangelo di Matteo]]'' è il più antico commento in lingua latina che ci sia pervenuto di questo Vangelo. Nel [[356]] Ilario assiste come Vescovo al [[Concilio di Béziers (356)|Concilio di Béziers]], dominato dai vescovi ariani, che negavano la divinità di Gesù Cristo, concetto questo che Ilario invece difendeva. I vescovi [[arianesimo|ariani]] chiesero all'imperatore [[Costanzo]] la condanna all'esilio del Vescovo di Poitiers. Così Ilario fu costretto a lasciare la Gallia durante l'estate del [[356]] e fu mandato in esilio in Frigia, attuale Turchia.
 
Qui Ilario si trovò a contatto con un contesto religioso totalmente dominato dall'[[arianesimo]].
Alcuni autori antichi pensano che questa svolta antiariana dell'episcopato della Gallia sia stata in larga parte dovuta alla [[fortezza]] e alla [[mansuetudine]] del Vescovo di Poitiers.
 
Negli ultimi anni di vita egli compose ancora i ''Trattati sui [[Salmi]]'', un commento a cinquantotto Salmi, interpretati secondo il principio evidenziato nell'introduzione dell’operadell'opera:
{{Quote|Non c’èc'è dubbio che tutte le cose che si dicono nei Salmi si devono intendere secondo l'[[annunzio]] evangelico, in modo che, qualunque sia la voce con cui lo spirito profetico ha parlato, tutto sia comunque riferito alla conoscenza della venuta del Signore nostro Gesù Cristo, alla sua [[incarnazione]], [[passione]] e [[regno]], e alla [[glori]] e [[potenza]] della nostra [[risurrezione]]»}}
 
Ilario [[Morte|morì]] nel [[367]].
 
== Opere ==
Di sant'Ilario restano degli scritti [[esegesi|esegetici]] e teologici ede alcuni [[inno|inni]].
 
* ''De Trinitate'' dove difende la [[consustanzialità]] del "Figlio" con il "Padre", in opposizione all'idea ariana. Questa opera, basata su fonti greche, resta originale nel mondo latino.
 
{{Sezione accessoria|Collegamenti esterni}}
*[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20071010_it.html Cathechesi] di [[papa Benedetto XVI]] su sant'Ilario in occasione dell'udienza generale del [[10 ottobre]] [[2007]].
 
*[http://www.sources-chretiennes.mom.fr/index.php?pageid=outils_recherche Bibliografie su Ilario di Poitiers disponibili sul sito di Sources Chrétiennes]

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