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{{torna a|Parabole di Gesù}}
{{Pericope
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|tipo=Parabola
|ordinamento=Padre misericordioso
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{{riquadro inizio
<sup>11</sup>Disse ancora: "Un [[uomo]] aveva due [[figlio|figli]]. <sup>12</sup>Il più [[giovane]] dei due disse al [[padre]]: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. <sup>13</sup>Pochi [[giorno|giorni]] dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo [[dissolutezza|dissoluto]]. <sup>14</sup>Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande [[carestia]] ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. <sup>15</sup>Allora andò a mettersi al [[servizio]] di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi [[campo|campi]] a pascolare i [[porco|porci]]. <sup>16</sup>Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. <sup>17</sup>Allora ritornò in sé e disse: "Quanti [[operaio|salariati]] di mio padre hanno [[pane]] in [[abbondanza]] e io qui [[morte|muoio]] di [[fame]]! <sup>18</sup>Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho [[peccato]] verso il [[Cielo]] e davanti a te; <sup>19</sup>non sono più degno di essere [[nome|chiamato]] tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". <sup>20</sup>Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe [[compassione]], gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo [[bacio|baciò]]. <sup>21</sup>Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". <sup>22</sup>Ma il padre disse ai [[servo|servi]]: "Presto, portate qui il [[vestito]] più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'[[anello]] al [[dito]] e i [[sandali]] ai [[piedi]]. <sup>23</sup>Prendete il [[vitello]] grasso, [[macellazione|ammazzatelo]], [[banchetto|mangiamo]] e facciamo [[festa]], <sup>24</sup>perché questo mio figlio era [[Morte|morto]] ed è tornato in [[vita]], era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
<sup>25</sup>Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la [[musica]] e le [[danza|danze]]; <sup>26</sup>chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. <sup>27</sup>Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". <sup>28</sup>Egli si indignò
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La '''Parabola del padre misericordioso''', popolarmente chiamata '''del figliol prodigo''' (cioè "spendaccione"<ref>L'espressione ''figliol prodigo'' ha acquistato nella cultura [[Italia|italiana]] un senso più ampio
La parabola esprime bene la [[teologia]] di Luca dell'[[amore]] e della [[misericordia]] di [[Dio]]<ref>{{autore|[[Cosmo Francesco Ruppi]]}}, ''Il [[vangelo]] della [[misericordia]]. Riflessioni sul [[Vangelo secondo Luca|Vangelo di Luca]]'', [[SEI]], [[Torino]], [[1996]], pp. 231, ISBN 9788805057054.</ref>. Il [[perdono]] del [[figlio]] minore non è la risposta del [[padre]] ai suoi buoni propositi: il padre infatti lo [[accoglienza|accoglie]] ancor prima che egli abbia la possibilità di parlare e di esprimere il proprio [[pentimento]]; e come il padre è uscito incontro a lui che ritornava, così esce a supplicare il figlio maggiore che giudica inopportuna la [[benevolenza]] del padre verso il [[fratello]].
* La seconda edizione della stessa ([[1997]]) cambia il titolo nel più comprensibile ''Parabola del padre misericordioso'', mettendo in evidenza il cuore del racconto, ma lasciando in ombra l'elemento della ''[[giustizia]]'', che è essenziale nel pensiero lucano.
* L'edizione bilingue ([[lingua greca|greco]]-[[lingua italiana|italiano]]) del [[Nuovo Testamento]]<ref>A cura di [[Bruno Corsani]], [[Carlo Buzzetti]]</ref> titola: ''Parabola del figlio ritrovato'', che è parzialmente vera, ma non esprime il cuore della parabola.
* Helmut Gollwitzer titola ''La [[gioia]] di [[Dio]]''
* [[Gérard Rossé]] sceglie un titolo neutro, da scoprire: ''La parabola del padre e dei suoi due figli'', senza alcuna implicazione preventiva.
* Altri<ref>[[Paolo Farinella]], in http://www.rivistamissioniconsolata.it/cerca.php?azione=det&id=2398</ref> propone di chiamarla ''La parabola di Dio Padre giusto perché misericordioso'', spiegando che è un titolo lungo, ma che offre la chiave di lettura per entrare nel [[cuore]] di Dio, il cui mestiere è il perdono.
In {{pb|Lc|15,1}} inizia il contesto di riferimento: ''Si avvicinavano poi a lui tutti i [[Pubblicano|pubblicani]] e i [[Peccato|peccatori]] per ascoltarlo, mentre mormoravano ''[sott.: contro di lui]'' i [[farisei]] e gli [[scribi]], dicendo''. A conclusione della sezione, in {{pb|Lc|17,1-10}}, leggiamo che bisogna [[perdono|perdonare]] il [[fratello]] che si [[pentimento|pente]] (v. 3), sempre (v. 4)<ref>''Anche se ''[tuo fratello]'' peccasse [[sette]] volte al giorno contro di te e per sette volte ti dicesse: Mi pento. Tu gli perdonerai''.</ref>.
Dall'inizio alla fine, l'orizzonte è dominato dai pubblicani, dai peccatori e dal perdono senza condizioni e senza misura. Perdonare è soltanto amare a perdere, senza chiedere nulla in cambio. Secondo Gesù un perdono che pone una condizione<ref>Ad esempio quando si dice: ''ti perdono, se fai questo o quello... se ti comporti così... se non lo fai più...''</ref> non è un perdono, perché manca la caratteristica della [[gratuità]]: il [[discepolo]] di Gesù non perdona perché l'altro se lo merita, ma perché ha sperimentato la [[misericordia]] di Dio e la rende visibile, le da un [[corpo]] offrendo il perdono all'altro
Il perdono di Dio diventa fondamento del perdono reciproco degli uomini
=== Contesto immediato ===
== Stile ==
Questa parabola è considerata da sempre come la [[perla]] delle parabole, un "[[vangelo]] nel Vangelo"<ref>[[Josef Ernst]] (1985), II, p. 642.</ref>. Lo stile è accurato
== Senso generale ==
La [[parabola]] ha due vertici:
* la prima parte ({{passo biblico|Lc|15,11-24}}) ha un senso completo in
* la seconda parte ({{passo biblico|Lc|15,25-32}}) rappresenta la risposta di Gesù alle mormorazioni dei farisei e contiene l'insegnamento principale nel contesto [[apologetica|apologetico]] nel quale è inserita.
L'accento è posto nel secondo vertice della parabola: Gesù rimprovera i farisei che si comportano come il fratello maggiore, in contrasto con la bontà e la volontà di [[salvezza]] di Dio.
[[File:RUS MuErmitage Rembrandt RitornoFigliolProdigo 1668-69.jpg|300px|thumb|right|{{autore|[[Rembrandt Harmenszoon Van Rijn|Rembrandt]]}}, ''[[Ritorno del figliol prodigo (Rembrandt)|Ritorno del figliol prodigo]]'' ([[1668]]
La [[parabola]] si propone di dare un insegnamento ben preciso sul [[peccato]] e sulla sua natura<ref>{{autore|[[Léopold Sabourin]]}} ([[1989]]) 273-274.</ref>. La parabola vuole contrastare due concetti di peccato e due concetti di ''[[giustizia]]''.
* Il figlio maggiore, pur senza rappresentare in senso stretto i [[farisei]], ha un concetto di giustizia abbastanza simile al loro: fondato sull'idea di [[retribuzione]] (v. {{passo biblico|Lc|15,29|29}}): si preoccupa soprattutto di salvaguardare l'ordine esteriore, piuttosto che di assicurare l'esistenza di [[relazione|relazioni]] [[persona|personali]] tra l'uomo e Dio. Fa parte della [[famiglia]], ma la sua visione è piuttosto quella di un [[mercenario]], non di un fratello né di un figlio. Per lui il peccato è la violazione di una struttura esteriore, la [[disobbedienza]]
* Il figlio minore esprime invece un diverso concetto di peccato, che è ancora certamente un'[[offesa]] a Dio ("''Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te''"), anche se non è facile capire dove stia l'offesa:
** per alcuni l'offesa sta nell'aver "divorato gli averi"; è di quest'opinione anche il fratello maggiore (v. {{passo biblico|Lc|15,30|30}});
La parabola suggerisce che vi possono essere due differenti immagini di Dio:
* l'immagine corretta di Dio è quella di un [[Dio Padre|Padre]] che, pur rispettando la [[libertà]] del figlio minore che se ne va, non cessa nel suo [[cuore]] di attenderne il ritorno
* il figlio maggiore non riesce a concepire ciò: per lui Dio è uno con cui avere una relazione di dare/avere, uno a cui reclamare di non avergli dato abbastanza.
=== Prima parte ===
L'uomo anonimo della parabola ha due figli
[[File:Boschverloren.png|300px|left|thumb|{{autore|[[Hieronymus Bosch]]}}, ''Figliol prodigo pasce i maiali'' ([[1510]])]]
La [[legge di Mosè|legge ebraica]] assegnava al [[primogenito]] una parte doppia dell'''[[eredità]]'', che riceveva alla [[morte]] del padre<ref>{{autore|[[Léopold Sabourin]]}} ([[1989]]) 273-274.</ref>. Se egli aveva solo due figli, al secondo toccava un terzo dell'eredità, ma solo dei beni mobili<ref>[[Angelico Poppi]] (1990), p. 361.</ref>: il patrimonio immobiliare spettava integralmente al primogenito ({{pb|Dt|21,17}}; {{pb|Lv|25,23-25}})
[[File:Sebald Beham Der verlorene Sohn hutet seine Schweine.jpg|right|300px|thumb|{{autore|Sebald Beham}}, ''Il [[figlio]] minore pascola i [[maiale|porci]]'', litografia, [[1538]]]]
La ''vita dissoluta'' del figlio minore è espressa da un termine [[lingua greca|greco]] che significa [[sensualità]] e [[spreco]] sfrenati. Essa si aggrava con il fatto che egli è andato a vivere tra i [[paganesimo|pagani]], come fa capire l'accenno al ''paese lontano'' (v. {{passo biblico|Lc|15,13|13}}) e il particolare dei ''porci'' in mezzo ai quali il figlio si ritrova a lavorare (v. {{passo biblico|Lc|15,15.16|15.16}}). Per gli [[ebrei]] infatti i porci erano [[animali impuri]] (cfr. {{pb|Dt|14,8}}; {{pb|Lv|11,7}})
Le ''carrube'' sono i frutti della pianta del carrubo (''ceratonia siliqua''). La severità del padrone non consentiva al figlio minore neppure di sottrarne alcune qualcuna agli animali immondi per sfamarsi.
La ''[[compassione]]'' del padre traspare dal tenore originario di Luca: "le sue viscere ne furono sconvolte", ''esplagchnìsthe'', ''splàgchna" = "viscere". Il suo [[perdono]] espresso dal [[bacio]] (v. {{passo biblico|Lc|15,20|20}}; cfr. {{pb|2Sam|14,33}}) ''precedono'' la [[confessione]] di [[pentimento]] del figlio (v. {{passo biblico|Lc|15,21|21}}). La risposta d'amore del padre non permette al figlio di terminare la sua richiesta (v. {{passo biblico|Lc|15,21-22|21-22}}).
Il ''vestito'' donato al figlio ritornato è quello di un figlio, non di un servitore. Le parole che vengono tradotte con "il vestito più [[bello]]" (v. {{passo biblico|Lc|15,22|22}}) dovrebbero essere lette, in modo più vicino al testo [[lingua greca|greco]], "il suo primo (o antico) vestito": il senso sarebbe quello che il suo recente passato di dissoluto è dimenticato
L'''anello'', che recava di solito un [[sigillo]] personale, è segno di [[autorità]] (cfr. {{pb|1Mac|6,14}}). Portare i ''[[sandali]]'' era un privilegio degli uomini [[libertà|liberi]]; portarle in casa era riservato al padrone di casa, non ai suoi [[ospite|ospiti]]; gli [[schiavo|schiavi]] camminavano scalzi. Anello e vestito comparivano insieme nel conferimento dell'autorità del [[faraone]] a [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] ({{pb|Gn|41,42}}).
=== Pittura e scultura ===
La [[parabola]], grazie allo svolgimento della narrazione
Tra le opere più significative si ricordano:
* ''[[Figliol prodigo pasce i maiali (Hieronymus Bosch)|Figliol prodigo pasce i maiali]]'' ([[1510]]) di [[Hieronymus Bosch]]
* ''[[Ritorno del figliol prodigo (Guercino)|Ritorno del figliol prodigo]]'' ([[1619]]), olio su tela, di [[Guercino]], esposto al Kunsthistorisches Museum di [[Vienna]]
* ''[[Figliol prodigo dissipa i beni con una prostituta (Rembrandt)|Figliol prodigo dissipa i beni con una prostituta]]'' ([[1635]] ca.), olio su tela, di [[Rembrandt]], custodito nella Gemäldegalerie di [[Dresda]]
* ''[[Ritorno del figliol prodigo (Mattia
* ''[[Ritorno del figliol prodigo (Murillo)|Ritorno del figliol prodigo]]'' ([[1667]]
* ''[[Ritorno del figliol prodigo (Rembrandt)|Ritorno del figliol prodigo]]'' ([[1668]]
* ''[[Ritorno del figliol prodigo (Pompeo Batoni)|Ritorno del figliol prodigo]]'' ([[1773]]), olio su tela, di [[Pompeo Batoni]], custodito nel Kunsthistorisches Museum di [[Vienna]]
* ''[[Il figliol prodigo (Arturo Martini)|Il figliol prodigo]]'' ([[1926]]), bronzo, di [[Arturo Martini]], esposto presso l'Opera Pia Ottolenghi di [[Acqui Terme]] (AL).
=== Cinema ===
* ''Il figliol prodigo'' (''The Wanderer'' - USA, [[1925]], b/n), film drammatico, di Raoul Walsh con Ernest Torrence e Tyrone Power
* ''[[Il figliuol prodigo (film 1934)|Il figliuol prodigo]]'' (Germania, [[1934]], b/n), film drammatico, di [[Luis Trenker]] con Luis Trenker
* ''[[Il figliuol prodigo (film 1955)|Il figliuol prodigo]]'' (''The Prodigal'' - USA, [[1955]]), film drammatico, di [[Richard Thorpe]] con Lana Turner
* ''Il ritorno del figliol prodigo/Umiliati'' (''Le retour du fils prodigue/Humiliés'' - Francia, Germania e Italia, [[2003]]), film drammatico, di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet con Rosalba Curatola e Aldo Fruttuosi
| giorno = 13
| mese = ottobre
| anno = [[2013]]
| contributore = don Paolo Benvenuto
| arg = Bibbia
|