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=== Nascita e studi ===
[[File:Eugenio1882.jpg|thumb|left|120px|Eugenio Pacelli all'età di 6 anni]]
'''Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli''' nacque a [[Roma]] il [[2 marzo]] [[1876]], terzogenito dell'avvocato della [[Tribunale della Rota Romana|Sacra Rota]] Filippo Pacelli ([[1837]]-[[1916]]) e di Virginia Graziosi ([[1844]]-[[1920]]). I titoli nobiliari della [[famiglia]] Pacelli (nobili di Acquapendente e di Sant'Angelo in Vado, titoli concessi alla famiglia nel [[1853]] e [[1858]] erano recente conseguenza dei tempi della [[Repubblica Romana (Risorgimento)|seconda Repubblica Romana]] ([[1848]]-[[1849]]) quando il papa-re [[Papa Pio IX|Pio IX]] fu esiliato a Gaeta e Marcantonio Pacelli ([[1804]]-[[1890]]) da Onano (Viterbo), nonno paterno di Eugenio, che aveva seguito il Papa nella cittadina laziale, fu premiato con i titoli di principe e di marchese sia per la sua fedeltà
Fu [[battesimo|battezzato]] il [[4 marzo]] nella [[Chiesa dei Santi Celso e Giuliano (Roma)|chiesa dei Santi Celso e Giuliano]]. Dopo le elementari frequentate in una scuola privata cattolica e la frequenza al liceo di Stato "Ennio Quirino Visconti", Eugenio Pacelli entrò nel [[Almo collegio Capranica|Collegio Capranica]] e poi, dal [[1894]] al [[1899]], studiò [[teologia]] alla [[Pontificia Università Gregoriana|Gregoriana]] presso cui si dottorò nel [[1901]], quando già da due anni era stato [[ordinato]] [[presbitero]] (1899). Del [[1902]] è la laurea in giurisprudenza ''[[in utroque iure]]'' (vale a dire, sia in diritto civile, sia in quello [[diritto canonico|canonico]]), anche se non ebbe mai modo di praticare l'avvocatura, strada che seguì suo fratello Francesco, giurista per la Santa Sede e uno dei principali negoziatori dei futuri [[Patti Lateranensi]] del [[1929]]. Eugenio sentì sin da piccolo la "vocazione": pare che nei momenti liberi amasse far finta di celebrare la [[Messa]]. Determinante per la sua formazione fu l'influenza che ebbe, a partire dall'età di 8 anni, il reverendo Giuseppe Lais, scienziato astronomo, discendente da una storica famiglia romana di origine sassone, per molti anni precettore e mentore del futuro papa Pio XII, in seguito insignito da papa Benedetto XV della medaglia d'oro pontificia.
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