Papa Pio XII: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Secondo molte testimonianze, Pacelli avrebbe ricercato con costanza un concordato sin dal periodo della sua nunziatura, negli [[Anni 1920|anni venti]]. Heinrich Brüning, leader della ''Deutsche Zentrumspartei'', partito cattolico di centro, dichiarò nelle sue memorie che Pacelli, in occasione di un incontro del [[1931]] (quando Brüning era cancelliere), avrebbe insistentemente premuto per la dissoluzione dell'accordo di coalizione con il partito socialdemocratico, ponendola quasi come una condizione per la stipula del concordato, ma il cancelliere avrebbe respinto la sollecitazione considerando che il [[prelato]] fosse in grave errore di valutazione sulla situazione politica tedesca e, in particolare, sul peso del nascente partito nazista.
 
In ogni caso il [[Reichskonkordat]], malgrado le apparenti garanzie per la Chiesa (soppresse nell'[[XIX secolo|Ottocento]] per il [[Kulturkampf]]) e i [[Fedele|fedeli]] tedeschi, fu sistematicamente violato dai nazisti e Pacelli stesso inviò 55 note di protesta per la violazione da parte del Reich nel periodo [[1933]]-[[1939]]: la Chiesa cattolica nella Germania nazista avrebbe lamentato di dover agire in condizioni difficili. Questo tentativo fallito di venire a patti con il nazismo (sono del [[1936]] le pressioni fatte anche dalla Chiesa verso Hitler perché aiutasse i falangisti di Francisco Franco a rovesciare il governo marxista in Spagna<ref>Il Vaticano fece pressioni affinché Franco, che garantiva il ripristino delle proprietà della Chiesa in Spagna, fosse aiutato da Italia e Germania. Dirà Hitler, dopo l'instaurazione della dittatura franchista, che quello spagnolo era «un regime di plutocrati sfruttatori in combutta con i presbiteri» per poi aggiungere: «In Spagna, tra i cosiddetti "rossi" c'erano pochissimi comunisti [...] Se fossi stato al corrente della realtà dei fatti non avrei mai consentito che nostri aerei venissero usati per uccidere degli affamati e per ripristinare i privilegi medievali dell'aristocrazia e del pretume spagnolo» (M.A. Rivelli. ''Dio è con noi!''. Milano 2002).</ref>) condusse Pio XI a stilare un'ammonitoria enciclica nel [[1937]], dal titolo ''[[Mit brennender Sorge]]'' (''Con viva preoccupazione'').
 
Tra il [[1937]] e il [[1939]] si esplicita pienamente una differenza tra Pio XI e il suo segretario di Stato, Eugenio Pacelli, il quale è sempre deciso a seguire una via diplomatica di mediazione con il regime nazista - via che, del resto, cercherà di recuperare ansiosamente appena salirà al soglio pontificio - mentre le posizioni di papa Ratti sembrano propendere per la rottura.<ref>Emma Fattorini, ''Pio XI, Hitler e Mussolini'', Einaudi, Torino, 2007</ref> Come Segretario di Stato, fu spesso in viaggio sia con una serie di importanti missioni diplomatiche negli Stati Uniti nel [[1936]], sia con la partecipazione a una serie di [[congressi eucaristici]] in Ungheria e Argentina, o a manifestazioni religiose a [[Lourdes]] o [[Lisieux]], viaggi che gli permisero, tra l'altro, di farsi conoscere dalle gerarchie cattoliche esterne alla [[Curia Romana]]. Pacelli fu tra i primi prelati a usare l'aereo per i suoi spostamenti e per questo un giornale americano lo soprannominò il "cardinal volante".
41 148

contributi

Menu di navigazione