San Carlo Borromeo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Nato ad Arona<ref name=Arona /> il [[2 ottobre]] [[1538]] da Gilberto II Borromeo e Margherita Medici di Marignano, sorella di [[papa Pio IV]], crebbe nella nobile e possidente [[famiglia]] Borromeo. Tra i racconti aneddotici della prima giovinezza si narra che durante l'occupazione spagnola della Rocca di Arona, proprietà dei Borromeo, egli partecipò in prima persona alla difesa.
All'età di circa 12 anni, suo zio, Giulio Cesare Borromeo, lo investì della dignità di [[abate]] e gli affidò la rendita di un'[[abbazia]], il reddito della quale fu da lui devoluto interamente per la carità verso i poveri.
 
=== Soggiorno romano ===
 
Nel [[1560]], lo zio materno, [[Giovan Angelo Medici di Marignano]], venne eletto [[papa]] con il nome di [[Pio IV]] (1559 - 1565) e invitò a Roma i suoi nipoti Carlo e il fratello primogenito Federico.
 
 
=== Vescovo a Milano ===
[[File:Antonio Concioli. Bambino Gesù, Madonna, S. Carlo Borromeo.jpg|250px|thumb|rightleft|{{Autore|[[Antonio Concioli]]}}, ''San Carlo Borromeo con [[Gesù|Gesù Bambino]] e [[Maria Vergine]]'' (fine [[XVIII secolo|XVIII]] - inizio [[XIX secolo]])]]
 
Nel [[1565]], lasciata la corte pontificia, entrò della [[diocesi di Milano]], nella quale da circa 80 anni mancava un vescovo residente e nella quale si era radicata una situazione di pesante degrado, con prelati dediti alle mondanità e presbiteri non preparati e spesso scostumati.
 
=== La soppressione degli Umiliati ===
[[File:Roma Ch.MariaMonti G.Mannozzi Attentato-S.Carlo Borromeo.png|250px200px|thumb|left|{{Autore|[[Giovanni Mannozzi]]}}, ''Attentato alla vita di san Carlo Borromeo'' ([[1623]] - [[1624]]), affresco; [[Roma]], [[Chiesa di Santa Maria ai Monti (Roma)|Chiesa di Santa Maria ai Monti]]]]
 
Contrastò il potente ordine religioso degli [[Umiliati]] le cui idee si allontanavano dalla [[Chiesa cattolica]] con pericolo di scivolare verso posizioni protestanti e calviniste. Alcuni membri dell'ordine organizzarono per giunta un attentato alla sua vita, tuttavia il colpo di archibugio sparato alle spalle mentre il vescovo era inginocchiato a pregare e sparato da Gerolamo Donato, detto il Farina, un frate umiliato, non ebbe conseguenze; in ciò si vide un evento miracoloso. Nella causa di [[canonizzazione]] del Borromeo si cita:
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