Papa Alessandro VII: differenze tra le versioni

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Nessun cambiamento nella dimensione ,  26 dic 2021
[[File:Alessandro VII_Corpus_Domini.jpg|thumb|left|300px|{{Autore|[[Giovanni Maria Morandi]]}}, ''[[Papa]] Alessandro VII alla [[processione]] del [[Corpus Domini]]'' ([[1656]]), olio su tela; [[Nancy]] (Francia), Musée des beaux-arts]]
 
In politica estera dovette destreggiarsi nelle lotte di autonomia degli stati nazionali. Il pontificato di Alessandro venne offuscato dai continui attriti con il [[Cardinalecardinale]] [[Giulio Mazzarino]], consigliere di Luigi XIV di Francia, che gli si era opposto durante i negoziati che portarono alla Pace di Westfalia e che difese le prerogative della [[Chiesa gallicana]]. Durante il conclave Mazzarino si era dimostrato ostile all'elezione di Chigi, ma fu alla fine costretto ad accettarlo come compromesso. Comunque impedì a Luigi XIV di Francia di inviare l'usuale ambasciata di obbedienza ad Alessandro VII e, finché fu in vita, impedì la nomina di un ambasciatore francese a Roma, facendo gestire gli affari diplomatici dai cardinali protettori, in genere nemici personali del Papa. Nel [[1662]] venne nominato ambasciatore il Duca di Crequi. A causa dell'abuso dei diritti di asilo, tradizionalmente concessi ai distretti diplomatici di Roma, fece precipitare una controversia tra la Francia e il Papato, con la conseguenza della perdita temporanea di [[Avignone]] e dell'accettazione forzata dell'umiliante Trattato di [[Pisa]], nel [[1664]]. Alessandro favorì le pretese degli [[Spagna|spagnoli]] nei confronti dei [[Portogallo|portoghesi]].
 
Favorì inoltre i [[Gesuiti]] in tutte le loro imprese. Quando i [[Venezia|veneziani]] chiesero aiuto a [[Creta]] contro gli [[Impero ottomano|Ottomani]], Alessandro si fece promettere in cambio che i Gesuiti avrebbero potuto fare ritorno nel territorio veneziano, dal quale erano stati espulsi nel [[1606]]. Continuò inoltre a sostenere i Gesuiti nel loro conflitto con i [[Giansenismo|giansenisti]], la cui condanna aveva appoggiato come consigliere di Innocenzo X.
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