Antoine Perrenot de Granvelle: differenze tra le versioni

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Nacque a Ornans nei pressi di [[Arcidiocesi di Besançon|Besançon]] il [[20 agosto]] [[1517]]. Il padre, Nicolas Perrenot de Granvelle ([[1486]]-[[1550]]), fu consigliere di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e poi guardasigilli del [[Sacro Romano Impero]], la madre Nicole Bonvalot era figlia di Jacques Bonvalot, cavaliere dell'[[Ordine della Milizia Aurata]] e di sua moglie Marguerite Merceret.
 
==Formazione e ministero sacerdotale==
Antoine de Granvelle studiò diritto presso l'[[università di Padova]] e dal [[1538]] teologia presso quella di Lovanio. Fu avviato alla carriera ecclesiastica ancora molto giovane. Nel [[1529]] divenne [[protonotario apostolico]] ''de numero participantium''. Fu canonico della cattedrale di Besançon e [[abate]] a Arras. All'età di ventidue anni fu nominato vescovo di [[Diocesi di Arras|Arras]], con [[Dispensa (diritto)|dispensa]] per non aver ancora raggiunto l'età canonica. Fu consacrato il [[21 maggio]] [[1542]], in Valladolid, dal cardinal [[Juan Pardo de Tavera]], [[Arcidiocesi di Toledo|arcivescovo di Toledo]]. Alla residenza vescovile preferì vivere a Bruxelles, dove prese parte alla vita politica del padre. Con questi partecipò nel [[1541]] alle discussioni religiose della [[Dieta di Worms (1545)|dieta di Worms]] e l'anno seguente a quelle tenute a [[Colloqui di Ratisbona|Ratisbona]].
Antoine de Granvelle studiò diritto presso l'[[università di Padova]] e dal [[1538]] [[teologia]] presso quella di [[Università di Lovanio|Lovanio]]. Fu avviato alla carriera ecclesiastica ancora molto giovane. Nel [[1529]] divenne [[protonotario apostolico]] ''de numero participantium''.
Fu [[canonico]] della cattedrale di Besançon e [[abate]] a Arras.
 
==Ministero episcopale==
Antoine de Granvelle studiò diritto presso l'[[università di Padova]] e dal [[1538]] teologia presso quella di Lovanio. Fu avviato alla carriera ecclesiastica ancora molto giovane. Nel [[1529]] divenne [[protonotario apostolico]] ''de numero participantium''. Fu canonico della cattedrale di Besançon e [[abate]] a Arras. All'età di ventidue anni fu nominato vescovo di [[Diocesi di Arras|Arras]], con [[Dispensa (diritto)|dispensa]] per non aver ancora raggiunto l'età canonica. Fu [[Ordine Sacro|consacrato]] il [[21 maggio]] [[1542]], ina Valladolid, dal cardinal [[Juan Pardo de Tavera]], [[Arcidiocesi di Toledo|arcivescovo di Toledo]]. Alla residenza vescovile preferì vivere a Bruxelles, dove prese parte alla vita politica del padre. Con questi partecipò nel [[1541]] alle discussioni religiose della [[Dieta di Worms (1545)|dieta di Worms]] e l'anno seguente a quelle tenute a [[Colloqui di Ratisbona|Ratisbona]].
 
Fu portavoce di Carlo V all'apertura del [[Concilio di Trento]] e poi incaricato di delicate missioni diplomatiche presso i [[Riforma protestante|riformati]]. Fu tra i negoziatori della pace seguita alla disfatta della [[lega di Smalcalda]] a Mühlberg nel [[1547]]. Alla [[morte]] di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] Granvelle seppe assicurarsi anche la fiducia del figlio, al cui servizio passò nel [[1555]]. Con il definitivo trasferimento della corte a Madrid nel [[1559]], che coincise con una mutata politica del re più spagnola e mediterranea in luogo dei più vasti disegni europei e imperiali che erano stati propri di Carlo V, la figura di Granvelle perse di importanza e il prelato si vide escluso dal seguito immediato del suo re e per venti anni restò lontano dalla corte.
 
La [[1559]] fu rappresentante della corona spagnola nei Paesi Bassi, dove esercitò una politica inflessibile, impegnandosi nella lotta al [[protestantesimo]] e tentando una restaurazione cattolica. Nel [[1560]] fu elevato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Malines-Bruxelles|Malines]] e l'anno seguente ricevette la [[porpora cardinalizia]]. Ma l'opposizione del popolo e dell'aristocrazia alla sua politica finì con l'alienargli il favore della governatrice [[Margherita di Parma]] e anche di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], che lo sollevò dall'incarico. Per un biennio egli rimase appartato a Besançon, poi fu inviato a Roma con incarichi diplomatici e dal [[1571]] al [[1575]] fu viceré a Napoli.
 
==Cardinalato==
Nel [[1561]] ricevette la [[porpora cardinalizia]]. Ma l'opposizione del popolo e dell'aristocrazia alla sua politica finì con l'alienargli il favore della governatrice [[Margherita di Parma]] e anche di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], che lo sollevò dall'incarico. Per un biennio egli rimase appartato a Besançon, poi fu inviato a Roma con incarichi diplomatici e dal [[1571]] al [[1575]] fu viceré a Napoli.
 
Non partecipò al [[conclave del 1565-1566]] che vilevide eletto [[papa]] [[Pio V]]. Partecipò al successivo[[conclave del [[1572]] con l'elezione di [[Gregorio XIII]].
 
Nel [[1579]] fu chiamato a Madrid da Filippo II e creato presidente del Consiglio supremo d'Italia. Il ritorno a corte di Granvelle coincise con un deciso mutamento nella politica estera di Filippo: dalla prudente politica di pace caldeggiata da Augosto Pérez, si passò a una politica espansionista il cui primo obiettivo fu il [[Portogallo]], conquistato dagli Spagnoli nel [[1581]]. Nel [[1584]] divenne arcivescovo di Besançon sua città natale, ma colpito da paralisi, non prese mai possesso della sede e non partecipò al [[conclave del 1585]].
 
==Morte==
[[Morte|Morì]] a Madrid il [[21 settembre]] [[1586]]. La salma fu traslata a Besançon e inumata a fianco aldel padre nella cappella di [[famiglia]] nella chiesa carmelitana di ''Carmes''.
 
Ebbe tre figli naturali: Catherine, che sposò Jean de Cools; Marie e Jean-Gilbert de Granvelle, che divenne gentiluomo della casa dell'arciduca Alberto.
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