Papa Giovanni XXIII: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Nato da Giovanni Battista Roncalli e da Mariana Mazzola, quarto di tredici figli, veniva da una [[famiglia]] di umili origini, a differenza del suo predecessore, [[Papa Pio XII|Eugenio Pacelli]], che era di stirpe nobile: i suoi parenti lavoravano infatti come mezzadri.
=== Le origini ===
 
Nato da Giovanni Battista Roncalli e da Mariana Mazzola, quarto di tredici figli, veniva da una [[famiglia]] di umili origini, a differenza del suo predecessore, [[Papa Pio XII|Eugenio Pacelli]], che era di stirpe nobile: i suoi parenti lavoravano infatti come mezzadri. Questo non gli impedì di studiare presso il seminario minore di [[Bergamo]], per poi vincere una borsa di studio e trasferirsi al [[Istituto Pontificio Sant'Apollinare|Seminario dell'Apollinare di Roma]], attuale [[Pontificio Seminario Romano Maggiore]], ove completò brillantemente gli studi e fu ordinato prete nella [[Basilica di Santa Maria in Montesanto (Roma)|chiesa di Santa Maria in Monte Santo]], in Piazza del Popolo a Roma, nel [[1905]].
==formazione e ministero sacerdotale==
Nato da Giovanni Battista Roncalli e da Mariana Mazzola, quarto di tredici figli, veniva da una [[famiglia]] di umili origini, a differenza del suo predecessore, [[Papa Pio XII|Eugenio Pacelli]], che era di stirpe nobile: i suoi parenti lavoravano infatti come mezzadri. Questo non gli impedì di studiareStudiò presso il seminario minore di [[Bergamo]], per poi vincerevinse una borsa di studio e trasferirsisi trasferirì al [[Istituto Pontificio Sant'Apollinare|Seminario dell'Apollinare di Roma]], attuale [[Pontificio Seminario Romano Maggiore]], ove completò brillantemente gli studi e fu [[ordinato]] prete[[sacerdote]] nella [[Basilica di Santa Maria in Montesanto (Roma)|chiesa di Santa Maria in Monte Santo]], in Piazza del Popolo a Roma, nel [[1905]].
 
Nel [[1901]] il futuro papa era stato coscritto e arruolato nel settantatreesimo reggimento fanteria, brigata Lombardia, di stanza a Bergamo, come [[cappellano militare]].
 
=== I primi passi nella carriera ecclesiastica ===
Nel [[1905]] fu scelto dal nuovo vescovo di Bergamo, Monsignor [[Giacomo Radini-Tedeschi]], quale segretario personale. Roncalli si segnalò per la dedizione, la discrezione e l'efficienza. A sua volta Radini-Tedeschi rimarrà sempre guida ed esempio per Angelo Roncalli.
 
Nel [[1921]] [[Papa Benedetto XV]] lo nominò [[prelato domestico]] (che gli valeva l'appellativo di [[monsignore]]) e presidente del Consiglio Nazionale Italiano dell' [[Opera della Propagazione della Fede]].
 
=== LeEpiscopato e missioni diplomatiche ===
 
Nel [[1925]] [[Papa Pio XI]] lo nominò [[Visitatore Apostolico]] in [[Bulgaria]], elevandolo al grado di [[vescovo]] e affidandogli il titolo della [[Sede titolare di Areopoli]]. Si trattava di una diocesi antica della [[Palestina]], una cosiddetta diocesi [[in partibus infidelium]], ossia, semplicemente, un titolo disponibile per attribuire il rango di vescovo - in questo caso a Roncalli - senza dovere affidare al prescelto le cure pastorali di una diocesi effettiva. Roncalli, che di fatto per incarico del Papa avrebbe viaggiato e molto, scelse come [[motto]] episcopale ''Oboedientia et Pax'', frase che divenne il simbolo del suo operato.
Dopo alcuni anni di organizzazione e allestimento, il [[15 dicembre]] [[1929]], viene inaugurato per sua volontà e di [[mons.]] [[Giovanni Bonzi]] il [[Museo della Basilica di Santa Maria Assunta di Gandino]], per conservare e valorizzare le opere d'arte e gli oggetti liturgici più rilevanti.
 
Durante la missione in [[Bulgaria]] dovette affrontare la spinosa questione del matrimonio tra il Re bulgaro Boris III [[ortodossia|ortodosso]] e la figlia del re d'Italia Vittorio Emanuele III, Giovanna di Savoia. [[Papa Pio XI]] aveva infatti concesso la [[Dispensa (diritto)|dispensa]] alla condizione che il [[matrimonio]] si celebrasse secondo il rito [[cattolicesimo|cattolico]] e i figli della coppia fossero educati nella fede romana. Invece, dopo la cerimonia cattolica ad Assisi, il [[25 ottobre]] [[1930]], la coppia reale si sposò pure con rito ortodosso a [[Sofia]] con immensa irritazione del [[Pontefice]]. Tale rabbia fu accresciuta dal [[battesimo]] ortodosso dei figli della coppia a partire da Maria Luisa nel gennaio del [[1933]].
 
Nel [[1935]] fu nominato [[Delegato Apostolico]] in [[Chiesa cattolica in Turchia|Turchia]] e [[Grecia]]. Questo periodo della vita di Roncalli, che coincise con la [[II guerra mondiale]] è ricordato in particolare per i suoi preziosi interventi a favore degli [[ebrei]] in fuga dagli Stati europei occupati dai [[nazisti]].
 
Nel [[1944]], [[Papa Pio XII]] lo nominò [[Nunzio Apostolico]]apostolico ain [[ParigiFrancia]]. Fra i suoi maggiori successi a Parigi si segnalò la riduzione del numero di vescovi di cui il Governo francese reclamava l'epurazione in quanto compromessi con il regime di Vichy. Egli riuscì a fare sì che [[Pio XII]] fosse costretto ad accettare soltanto le dimissioni di tre vescovi (quelli di [[Diocesi di Mende|Mende]], [[Diocesi di Aix|Aix]] e [[Diocesi di Arras|Arras]]), oltre quello di un vescovo ausiliare di [[Parigi]] di tre vicari apostolici delle colonie d'Oltremare. Quando in seguito divenne [[Cardinale (cattolicesimo)|Cardinale]], il presidente francese reclamò un antico privilegio riservato ai [[Elenco dei monarchi francesi|monarchi francesi]] e gli consegnò personalmente la [[berretta cardinalizia]] durante una cerimonia al Palazzo dell'Eliseo.
 
=== Il Patriarcato di Venezia ===
[[File:Card.AngeloGiuseppeRoncalli.jpg|200px|thumb|right|Il [[cardinale]] Angelo Giuseppe Roncalli]]
 
Nel [[1953]], oltre a essere creatoCreato Cardinale nel [[concistoro]] del [[12 gennaio 1953]] dinello stesso quell'anno, fu chiamato al soglio di [[San Marco Evangelista|San Marco]], come [[Patriarcato di Venezia|Patriarca di Venezia]].
 
Già durante questo periodo si segnalò per alcuni gesti di apertura.; Frafra i tanti va ricordato il messaggio che egli inviò al Congresso del PSI (Partito Socialista Italiano) - partito ancora alleato del PCI (Partito Comunista Italiano) i cui sostenitori erano stati scomunicati da [[Papa Pio XII]] -, quando nel [[1956]] i socialisti si riunirono nella città lagunare.
 
=== L'elezione ===
Egli sceglierà quale segretario privato [[Loris Francesco Capovilla]], che già lo assisteva quale Patriarca di Venezia. Il Capovilla resterà, dopo la [[morte]] di Roncalli, un fedele custode della sua memoria.
 
=== Il pontificatoPontificato ===
[[Image:Montini_and_John_XXIII.jpg|thumb|200px|Giovanni XXIII e Il [[cardinale (cattolicesimo)|cardinale]] [[papa Paolo VI|Montini]]]]
 
Il suo Pontificato fu segnato da episodi indelebilmente registrati dalla memoria popolare, oltre che da un'aneddotica celeberrima e vastissima. I suoi "fuori programma", talvolta strepitosamente coinvolgenti, riempirono quel vuoto di contatto col popolo che le precedenti figure pontificie avevano accuratamente preservato come modo di comunicazione distante e immanentistica del "Dio in Terra", qual era il ruolo dogmatico del Pontefice.
 
Per il primo Natale da Papa visitò i bambini malati dell'[[ospedale del Bambino Gesù (Roma)|ospedale romano Bambin Gesù]], ove con intima e contagiosa dolcezza benedisse i piccoli, alcuni dei quali lo avevano scambiato per [[Babbo Natale]].
 
Il giorno di Santo Stefano sempre del suo primo anno di pontificato, il [[26 dicembre]] [[1958]], visitò i carcerati nella prigione romana di [[Regina Coeli]], dicendo loro: "Non potete venire da me, così io vengo da voi...Dunque eccomi qua, sono venuto, m'avete visto; io ho fissato i miei occhi nei vostri, ho messo il cuor mio vicino al vostro cuore..". Memorabilmente, accarezzò il capo dell'omicida che, disperato, inaspettatamente gli si buttò ai piedi domandandogli se vi fosse per lui [[speranza]].
 
Quando la ''First Lady'' degli Stati Uniti, [[Jacqueline Bouvier Kennedy|Jacqueline Kennedy]], arrivò in [[Città del Vaticano|Vaticano]] per incontrarlo, egli iniziò a provare nervosamente le due formule di benvenuto che gli era stato consigliato di usare: ''"Mrs Kennedy, Madame"'' o ''"Madame, Mrs Kennedy"''. Quando la ''First Lady'' arrivò, comunque, per il divertimento della stampa, abbandonò entrambe e le corse incontro appellandola semplicemente, ''"Jackie!"''.
 
=== Il Concilio Vaticano II e l'ecumenismo ===
 
Il radicalismo di Papa Giovanni XXIII non si fermava all'informalità. Fra lo stupore dei suoi consiglieri e vincendo le remore e le resistenze della parte conservatrice della [[Curia Romana|Curia]], indisse un [[concilio ecumenico]], meno di novant'anni dopo il controverso [[Concilio Vaticano I|Concilio Vaticano I]].
Mentre i suoi aiutanti stimavano di dover impiegare almeno un decennio per i preparativi, Giovanni XXIII progettò di tenerlo nel giro di mesi.
[[File:Statua di Papa Giovanni XXIII, Alessandro Monteleone, Loreto.jpg|miniatura|Statua di Papa Giovanni XXIII di Alessandro Monteleone a Loreto]]
Il [[4 ottobre]] del [[1962]], a una settimana dall'inizio del [[Concilio]], Giovanni XXIII si reco in pellegrinaggio a [[Loreto]] e [[Assisi]] (Roncalli era dall'età di 14 anni [[terziario francescano]]) per affidare le sorti dell'imminente Concilio alla [[Madonna]] e a [[san Francesco]]. Per la prima volta, dall' [[unità d'Italia]] un papa varcava i confini del [[Lazio]] ripercorrendo quei territori che anticamente erano appartenuti allo [[Stato pontificio]], il breve tragitto chilometrico ripristinò l'antica figura del papa pellegrino che i suoi successori sapranno portare a pieno compimento. La gente accolse favorevolmente questa iniziativa affollando non solo i due [[santuari]] méta del tragitto (ad [[Assisi]] persino i frati salirono sui tetti antistanti la [[basilica]]), ma anche le varie stazioni dove sostò il treno papale.
 
Giovanni XXIII incontrò alin Vaticano il Reverendissimo [[Geoffrey Francis Fisher]], [[Arcivescovo di Canterbury]], per circa un'ora il [[2 dicembre]] [[1960]]. Fu la prima volta in oltre 400 anni che un capo della [[Chiesa Anglicana]] visitava il Papa.
 
Papa Giovanni XXIII [[Scomunica|scomunicò]] [[Fidel Castro]] il [[3 gennaio]] [[1962]] in linea con un decreto del [[1949]] di Pio XII, che vietava ai cattolici di appoggiare governi [[comunismo|comunisti]].
 
=== Il discorso della luna, date una carezza... ===
Il papa ora viveva con la piazza dei fedeli, ne condivideva la serata di fine estate, ne partecipava la sofferenza e la "maraviglia" per quella Luna inattesa; la Chiesa era davvero molto più comunitaria di quanto non fosse mai stata in passato. I fedeli avevano il Papa fra loro, con loro. Proprio ciò per cui il Concilio era stato voluto.
 
=== La morteMorte ===
[[File:RoncalliMorte.jpg|thumb|right|180px|Giornale di Brescia, ''Prima pagina con l'annuncio della [[morte]] del [[pontefice]]'']]
 
Sin dall'agosto - settembre [[1962]], prima ancora dunque dell'apertura del [[Concilio Vaticano II|Concilio]], si erano manifestati i primi segni della malattia fatale: un tumore allo stomaco, patologia che aveva già colpito altri fratelli del Papa.
 
Pur visibilmente provato dal progredire del cancro, Papa Giovanni firmò l'[[11 aprile]] [[1963]] l'enciclica ''Pacem in terris'' e, un mese più tardi, l'[[11 maggio]] [[1963]], ricevette dal Presidente della Repubblica italiana [[Antonio Segni]] il [[premio Balzan]] per il suo impegno in favore della pace. Fu il suo ultimo impegno pubblico.
 
Il Papa si spense infatti dopo un'agonia di vari giorni la sera del [[3 giugno]] [[1963]]. Dal [[Concilio Vaticano II|Concilio Vaticano II]], che Giovanni XXIII non vide dunque terminare, si sarebbero prodotti negli anni successivi fondamentali cambiamenti che avrebbero dato una nuova connotazione al [[cattolicesimo]] moderno; gli effetti più immediatamente visibili consistettero nella [[riforma liturgica]], in un nuovo [[ecumenismo]] e infine in un nuovo approccio al mondo e alla modernità.
[[File:TombaPapaGiovanni.jpg|thumb|300px|left|[[Basilica di San Pietro in Vaticano]], ''Sarcofago di Giovanni XXIII'']]
 
Durante il [[Concilio Vaticano II]] molti [[vescovo|vescovi]] avrebbero voluto proclamare Giovanni XXIII [[santo]] per acclamazione. Ma [[Paolo VI]] preferì percorrere la strada istituzionale e aprì nel [[1965]] la causa di [[beatificazione]]. Il processo canonico prese in considerazione e rispose alle obiezioni di tutti coloro che manifestavano perplessità sulla beatificazione di Roncalli: dal [[1966]] alla conclusione della fase processuale vennero raccolte più di 300 testimonianze nel corso di diciotto processi informativi.
 
Giovanni XXIII fu dichiarato [[beato]] da [[papa Giovanni Paolo II]] il [[3 settembre]] [[2000]]. Il [[Martirologio Romano]] indica come data di [[culto]] il [[3 giugno]], mentre le [[diocesi]] di [[Bergamo]] e [[Milano]] ne celebrano la memoria locale l'[[11 ottobre]], anniversario dell'apertura del [[Concilio Vaticano II]] ([[1962]]).
In vista della [[canonizzazione]], il [[concistoro]] convocato da [[papa Francesco]] il [[30 settembre]] [[2013]] sancì la volontà di procedere secondo la procedura detta ''pro gratia'', cioè senza la certificazione consueta di un nuovo miracolo.<ref>La legge canonica prevede tale procedura.</ref>
 
La [[canonizzazione]] avvenne la [[domenica]] [[27 aprile]] [[2014]], in [[piazza San Pietro]], insieme a quella di [[Giovanni Paolo II]], a opera di [[papa Francesco]]<ref>[http://www.vatican.va/special/canonizzazione-27042014/index_it.html Pagina riassuntiva della canonizzazione] sul [http://www.vatican.va sito vaticano].</ref>, alla presenza di un milione di [[fedele|fedeli]].
 
== Encicliche ==
* Cardinale [[Giulio Antonio Santori]]
* Cardinale [[Girolamo Bernerio]], {{Sigla|O.P.}}
* Arcivescovo [[Galeazzo Sanvitale (arcivescovo)|Galeazzo Sanvitale]]
* Cardinale [[Ludovico Ludovisi]]
* Cardinale [[Luigi Caetani]]
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