Purgatorio: differenze tra le versioni

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La dottrina della Chiesa si basa anzitutto sulla dottrina dell'immortalità dell'anima e della [[resurrezione]] dei corpi, entrambe attestate da molti passi biblici, e dunque materia di fede.
 
In maniera più diretta, l'unica attestazione biblica assolutamente incontrovertibile si trova nel [[Secondo libro dei Maccabei]]. Questo testo rientra tra i [[libri deuterocanonici]] dell'[[Antico Testamento]] e, per questo motivo, i [[Protestanti]] e gli [[Ebrei]] lo considerano [[apocrifo]], quindi non ispirato da Dio. In tale libro appare, oltre alla fede nella risurrezione, la certezza che l'offerta di un [[sacrificio]] possa servire davanti a Dio per l'espiazione di un peccato. La morte di alcuni soldati è posta in relazione con il fatto che essi si erano impossessati di statuette di [[idolatria|idoli]] appartenenti ai Greci. Per questo tutti {{quote biblicobiblico2|ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato.|2Mac|12,42}} E poi continua: {{quote biblicobiblico2|Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato.|2Mac|12,44-45}}
 
== I riscontri nel Nuovo Testamento ==

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