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Sul giansenismo italiano, l'opera fondamentale è quella di Pietro Stella <ref> Pietro Stella, ''Il giansenismo in Italia'' Edizioni di Storia e Letteratura, Roma [[2007]],pp. 1.300</ref>.
===L'ambiente giansenista e Manzoni===
Luigi Tosi, allievo
Il Degola preparò per i due coniugi una lista di letture devote, in cui la rappresentanza degli scrittori giansenisti francesi era molto elevata.
Eseguita sulla Vulgata latina, la Bibbia martiniana (di cui si servì Manzoni stesso sia nelle Osservazioni sulla morale cattolica sia nei ''Promessi sposi'' e sia in componimenti poetici) presenta, pur nella più rigida ortodossia e totale estraneità a quel mondo, legami con la celebre versione francese, anch’essa dal latino di san Gerolamo, detta "Bibbia di Port-Royal" e prodotta da uno dei grandi solitari di quell’abbazia, [[Isaac-Louis Le Maître de Sacy]], nella seconda metà del Seicento, riedita anche in Italia nel [[1789]]. Molte sono le coincidenze fra le due versioni, l’italiana e la francese, e anche molti passi del commento derivano da altri autori giansenisti e portroyalisti.
===Stimoli giansenisti nel clero dell' 800===
Fra il clero, anche fra il basso clero, non mancarono pii e pensosi preti e parroci soprattutto piemontesi o lombardi, zelanti e ferventi, desiderosi di riforme e in rapporto fra loro, che vissero intensamente la vita religiosa e attinsero stimoli dagli opuscoli morali dei grandi scrittori di Port-Royal.
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