Utente:Quarantena/Cappadocia (provincia romana)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Cappadocia era il nome di una vasta provincia romana dell'Anatolia centrale, situata nell'omonima regione dell'odierna Turchia.

La provincia di Cappadocia nel II secolo d.C.

Storia Ante Roma

La Cappadocia fu prima della conquista romana un regno ellenistico sempre in guerra con il vicino regno di Pergamo e con quello che sarebbe diventato successivamente il regno dei Parti. Il regno di Cappadocia vide un periodo di piena fioritura dal 300 al 100 a.C., dopo il 100 a.C. con la fine del regno di Pergamo e l'intromissione dell'impero romano nel mondo orientale il regno di Cappadocia perse gran parte del suo vecchio potere e nel 17/18 d.C. venne conquistata da Tiberio non senza aspre lotte, il regno di Cappadocia pur essendo indebolito e ormai soggiogato dal punto di vista politico(infatti si poteva quasi considerare uno stato vassallo dell'impero romano )utilizzò gli ampi deserti e la poderosa cavalleria per combattere i romani che solo dopo lunghe e aspre lotte vinsero.

Statuto

La Cappadocia venne provincializzata da Tiberio nell'anno 17/18 d.C., quando Roma decise di eliminare il regno ellenistico ivi presente governato da Archelao di Cappadocia. Tiberio affidò la nuova provincia ad un prefetto di rango equestre (da Claudio nominato Procurator Augusti), al comando di truppe ausiliarie. Dal 69/70 d.C. al 98 d.C., la Cappadocia venne unita alla Galazia sotto il comando di un legatus Augusti pro praetore di rango pretorio. Con il principato di Traiano, la Cappadocia divenne nuovamente una provincia a sè stante, governata da legatus Augusti pro praetore di rango pretorio. Con la riforma dell'organizzazione provinciale alla fine del III secolo d.C., la Cappadocia venne divisa nelle province di Cappadocia, Pontus Polemoniacus e Armenia Minor ed inserita nel Diocesi Pontica, più tardi inserita nella Prefettura del pretorio d'Oriente; nel 395 d.C., la provincia di Cappadocia venne nuovamente divisa in Cappadocia I, Cappadocia II.

Geografia economica e politica

La provincia confinava a nord con la provincia di Galazia e della Bitinia e Ponto ad occidente con la provincia d'Asia e sud con le province di Cilicia e la Siria). La Cappadocia era una provincia limitanea, cioè posta sui confini dell'impero, lungo il limes orientale, ai margini del Regno d'Armenia. La capitale provinciale era Caesarea (l'odierna Kayseri). Altro centro importante fu Melitene. A causa della conformazione geologica della regione e dell'assenza di una tessuto urbano importante, la provincia di Cappadocia fu fra le meno ricche e fra le meno abitate dell'intero Oriente romano.

Esercito e difesa

Inizialmente la provincia fu difesa esclusivamente da reparti di ausiliari. Dal tempo di Traiano a Melitene fu stanziata la legio XII Fulminata. Traiano dopo aver impiegato nelle campagne contro i Parti la legio XV Apollinaris (114-117), nella nuova riorganizzazione orientale operata da Adriano posizionò quest'ultima legione definitivamente a Satala in Cappadocia.[1] Nel V secolo la legio XV Apollinaris era ancora in Cappadocia, secondo la Notitia dignitatum, con base a Satala ed Ancyra, sotto il comando del Dux Armeniae.

In Cappadocia i romani allevavano i migliori cavalli per i loro eserciti.

Note
  1. Julian Bennett, op.cit., pp. 305-306.
Bibliografia
  • Teja R., Die römische Provinz Kappadokien in der Prinzipatszeit ANRW, 1980 II/7.2, pp. 1083-1124.
  • Michele Mazzeo, Lettere di Pietro, Lettera di Giuda, 2002, pp480.
Voci correlate
Collegamenti esterni