Utente:Salvatore Cammisuli/Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
L'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) è un'associazione italiana di promozione sociale[1]. In almeno un'occasione l'associazione si è autodefinita "confessione religiosa"[2].
Storia
L'UAAR è nata nel dicembre del 1986 dall'idea di tra amici riuniti in una pizzeria di Padova[3]. Il nome della nascente associazione, dapprima battezzata "AAAR" (Associazione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), fu presto cambiato in UAAR per ragioni eufoniche. Il primo segretario dell'associazione fu un certo Romano Oss. Gli succedette Luciano Franceschetti, sostituito dopo appena un mese da un tale Giorgio Villella.
L'UAAR è rimasta a lungo una piccola associazione con scarse adesione e poca visibilità. Al 19 maggio 1998 risale un articolo dell'Avvenire on cui Roberto Beretta fa un ironico resoconto del congresso dell'UAAR tenutosi a Trento due giorni prima:
« | gli agnostici della penisola devono dosare le energie perché sono pochi: esattamente 176, meno dei panda in Cina. Nella sala si sprecano capelli brizzolati, barbe sapienti (ma borghesucce) alla Scalfari, occhiali da miope con catenella; giovani scarsi davvero. Gli atei italiani sono in crisi, e poco vale consolarsi con i dati (più volte citati) del calo della pratica religiosa » |
Ancora nel 2000 l'UAAR non raggiunge i cinquecento iscritti. Nello stesso anno, l'associazione si guadagna l'attenzione del Corriere della Sera, in un articolo a firma di Michele Brambilla[4]:
« | Quel che e' rimasto della fede ottocentesca nel positivismo e' appunto questa Uaar, "unica associazione italiana di atei e di agnostici, completamente indipendente da forze politiche o da gruppi di pressione" (cosi' si autodefiniscono i suoi membri), costituita di fatto nel 1987 e legalmente nel 1991. La sede e' a Padova, in via Cornaro 1 / A, presso la Legambiente. Ma per conoscere questi militanti puri e duri dell' ateismo, naturalmente il mezzo piu' semplice e' Internet: www.uaar.it. La Uaar e' , naturalmente, "laica e democratica" da statuto, "intende esprimere anzitutto la fiducia nella ragione come termine di riferimento fra gli uomini" e "non puo' aderire all' Uaar chi, anche non seguendo alcuna delle religioni ufficiali, crede nella vita ultraterrena, nei demoni, nella metempsicosi, negli ectoplasmi, nei fantasmi, nella cabala, nell' astrologia". La parola d' ordine dunque e' : lotta contro ogni fede. Ma anche gli atei dell' Uaar hanno un Messia ("Anche noi abbiamo i nostri grandi maestri, un nome per tutti: Darwin", ha scritto Romano Oss) e soprattutto hanno una fede certa, granitica, incontestabile: "L' uomo non si e' solo evoluto da una scimmia: l' uomo e' una scimmia", ha scritto Martino Rizzotti sull' ultimo numero de L' Ateo, forse andando un po' oltre gli insegnamenti del Maestro. Tutto e' frutto del caso e dell' evoluzione, e non e' il caso di porsi domande ingenue come quella formulata da quel sempliciotto di Einstein: "Perche' esiste qualcosa e non il Nulla?". La certezza che l' uomo sia solo una "macchina" che si e' "autocostruita" in modo casuale, e che e' destinata a dissolversi nel Vuoto, non esime comunque gli atei dall' impegno. L' Uaar, infatti, si prefigge alcuni scopi precisi. Naturalmente la diffusione "delle idee atee e agnostiche". Ma il bersaglio principale e' la Chiesa. "Noi conduciamo una battaglia anticlericale, in particolare anticattolica", ha scritto Romano Oss sull' Ateo. E cosi' , l' Uaar vuole riaffermare la "completa laicita' dello Stato, lottando per l' abolizione di ogni privilegio accordato alla religione cattolica nella scuola e nella societa' in generale e promuovendo, fra l' altro, l' abrogazione dell' articolo 7 della Costituzione che fa propri i Patti Lateranensi"; si chiede poi l' abrogazione "dell' 8 per mille" e la rimozione "del crocefisso negli edifici pubblici". Ma la battaglia piu' importante e' ora quella affidata all' Associazione per lo Sbattezzo: "L' Uaar ha intrapreso una piccola ma speriamo lunga marcia di bonifica statistica ... Si tratta di ottenere dai pastori - su precisa richiesta naturalmente - la cancellazione del proprio nome dai registri parrocchiali". » |
La svolta arriva nel novembre 2007, con la segreteria di Raffaele Carcano, autore di numerose iniziative che, puntando al sensazionalismo, hanno guadagnato all'UAAR una certa notorietà a livello nazionale.
Confessione religiosa?
Il 30 maggio 1996 l'UAAR ha presentato un ricorso straordinario al Capo dello Stato[2] contro il rifiuto, da parte del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, di riconoscere la natura di "confessione religiosa" dell'UAAR. Nello stesso documento, l'associazione protesta perché
« | è stato [sic] disconosciuta la qualificazione non solo di confessione religiosa, ma anche quella di associazione religiosa: ma un'unione di atei non è né una società sportiva né un partito politico né può essere qualcosa di diverso da una associazione con fine di religione. [...] La qualità oggettiva di associazione religiosa di ogni gruppo di ateismo militante è rafforzata dall'autointerpretazione effettuata dai soci all'interno della loro libertà di associazione: e l'UAAR [...] si interpreta come religione. » |
Ancora secondo il documento, la richiesta dell'UAAR sarebbe finalizzata a ottenere i vantaggi garantiti dallo Stato italiano alle diverse confessioni religiose, "vantaggi non soltanto morali, ma anche concreti", come "vantaggi di tipo patrimoniale (attribuzione dell'otto per mille del gettito IRPEF, deducibilità delle erogazione liberali dei fedeli [...]) e non patrimoniali (accesso al servizio radiotelevisivo pubblico e riserva di frequenze; insegnamento dottrinale su richiesta nelle scuole pubbliche)" che sarebbero "discriminatori nei confronti degli atei, qualora non fossero messi a disposizioni anche delle associazioni di atei".
Iniziative
Giornate nazionali dello "sbattezzo"
La "Terza giornata dello sbattezzo" ha raccolto meno di cinquecento aderenti in tutta Italia. Gli organizzatori hanno attribuito l'esito negativo dell'iniziativa al maltempo e alla scarsa copertura mediatica, sebbene numerosi organi di stampa avevano annunciato l'iniziativa con largo anticipo.[5].
Questa iniziativa ha ricevuto forti critiche anche da parte di ambienti culturali di orientamento laicista e anticattolico: sulla rivista MicroMega, a firma di Pierfranco Pellizzetti, è apparso un articolo[6] in cui si biasimava una "iniziativa peregrina come quella dello 'sbattezzo', che finisce per dare estrema importanza a un rito destinato a restare inerte nella misura in cui il diretto interessato non gli attribuisce rilevanza".
Ricorso contro la visita del vescovo di Grosseto nelle scuole
Tra le iniziative dell'UAAR si registra un ricorso straordinario contro il vescovo di Grosseto, Franco Agostinelli, e il terzo Circolo didattico della città che nel 2007 avevano autorizzato un incontro fra il presule e gli alunni della scuola elementare, avvenuto nel gennaio 2008 durante l'orario delle lezioni[7]. La Presidenza della Repubblica ha respinto tale ricorso, sostenendo che l'incontro del vescovo con gli studenti non è "in contrasto con le garanzie di autonomia culturale e libertà di culto garantite dalla Costituzione" e che, anzi, costituisce "una testimonianza sui valori, religiosi e culturali, che sono alla radice della catechesi cattolica, visti in connessione con l'esperienza religiosa e sociale della comunità territoriale"[8].
Fallita campagna ateista sugli autobus
Nel gennaio 2009 sarebbe dovuta partire a Genova una campagna promozionale che prevedeva l'applicazione di messaggi pubblicitari ateistici sulla carrozzeria degli autobus dell'azienda del trasporto pubblico locale.
Anche iniziativa è stata criticata anche dai laicisti: ancora sulla rivista MicroMega[6] si definiva l'intera vicenda "una vera e propria sagra della sciocchezza". L'autore, che non risparmia critiche neanche ai credenti turbati dalla campagna ateista, arriva ad affermare che "le provocazioni chiassose cui si è consacrata l'associazione promotrice della tentata affissione mobile non brillano certo per lucidità"
Fallito tentativo di replicazione della Sindone
Nell'ottobre 2009 l'UAAR ha finanziato il tentativo di replicazione della Sindone di Torino da parte di Luigi Garlaschelli, responsabile scientifico del CICAP ("Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale"). Nonostante l'impegno finanziario profuso, il risultato dell'esperimento è stato giudicato fortemente deludente da parte di numerosi esperti, anche non credenti[9].
Barbare Frale, storica e archeologa, nonché esperta della Sindone, ha dichiarato[10]:
« | Prendiamo il ridicolo esperimento del CICAP. In primo luogo la ricerca era pagata dall'UAAR il che non sorprende visti i risultati. Poi la modalità con la quale si è preteso di ricavare una copia della Sindone è davvero risibile. Per intenderci la può fare chiunque abbia un lino e della tempera. Le cose però, analizzando la colorazione autentica del lino, sono un po' più complesse. Non ci riescono i fisici nucleari figuriamoci gli "esperti" del CICAP. Credo francamente che per loro sia stato un autogol perché se è questa la serietà scientifica con la quale affrontano le questioni misteriose di questo mondo stiamo freschi. » |
Falliti tentativi di riconoscimento del testamento biologico
A Terni, nell'aprile del 2010, con il sostegno del locale circolo radicale e dell'associazione "Civiltà Laica", la sezione UAAR di Terni ha promosso una raccolta di firme per l'istituzione di un registro dei testamenti biologici. Dopo aver raccolto appena quattrocento firme in una città di oltre 110 mila abitanti, la proposta è stata discussa e bocciata dal consiglio comunale[11].
Fallito tentativo di silenziare le campane di Pisa
Nell'agosto 2010 il circolo UAAR di Pisa ha intrapreso una campagna contro le campane delle chiese della città, sostenendo che esse disturbassero la quiete pubblica[12]. Le dichiarazioni dell'associazione sono state smentite dal sindaco della città[13] e hanno suscitato la reazione indignata dell'associazione degli storici pisani[14].
Critiche
L'UAAR è stata spesso oggetto di critiche di diverso genere[15]. Una di queste[16][17][6] ha riguardato la stessa denominazione dell'associazione, che riunisce in sé due categorie antitetiche: gli atei - che, riguardo all'esistenza di Dio, si pronunciano sfavorevolmente - e agnostici - che invece ritengono si debba sospendere ogni giudizio su questo argomento.
L'associazione ha ricevuto delle critiche[18] per la presenza, tra le sue file, di un "buon numero" di neopagani, come avrebbe dichiarato sullo stesso sito ufficiale una dei membri dello staff. La stessa persona avrebbe affermato di essere dedita a pratiche superstiziose e culti politeistici. Tutto questo, sempre secondo i critici, sarebbe in insanabile contrasto con la natura atea e "razionalista" dell'associazione.
Dure critiche ha ricevuto[19] l'opera di promozione dello "sbattezzo" da parte del circolo romano dell'UAAR nei confronti dei membri di CasaPound, noto centro sociale di ispirazione fascista. L'iniziativa sarebbe sorta dopo le critiche ricevute per una azione analoga compiuta nei confronti di un centro sociale comunista[20], nel tentativo di dimostrare la natura apartitica dell'associazione.
Le notizie divulgate dal sito ufficiale dell'associazione sarebbero soggetto a distorsioni[21][22] e vere e proprie falsificazioni[23][24]