Libro dei Salmi: differenze tra le versioni

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[[File:King_David_Hajdudorog_Frame.jpg|right|400px|thumb|''Il [[re Davide]] suona l'[[arpa]]'', [[Iconostasi]] della [[Cattedrale]] [[Greco-Cattolica]] di Hajdúdorog, [[Ungheria]]. La [[tradizione]] [[ebraismo|ebraica]] considera il grande [[re]] autore principale della maggior parte dei Salmi]]
 
Il '''Libro dei Salmi''' ([[lingua ebraica|ebraico]] תהילים, o''tehillìm''; [[lingua greca|greco]] Ψαλμοί, ''psalmòi''; [[salteriolingua latina|latino]] ''Psalmi'', detto anche Salterio<ref>Dal [[lingua greca|greco]] ''psaltêrion''. [[Salterio]] è propriamente lo strumento a corde che accompagnava i canti, i salmi. Il termine ha [[oggi]] anche un'accezione specificamente [[liturgia|liturgica]]: nella [[Liturgia delle Ore]] di [[Rito Romano]] indica il ciclo di [[quattro]] [[settimana|settimane]] in cui sono ripartiti i 150 Salmi per la recita nelle varie Ore del giorno.</ref>, in [[lingua ebraica|ebraico]] ''Tehillim'' ("Inni")<ref>Il nome si addice esattamente solo aè un certotesto numerocontenuto dinella [[SalmiBibbia]].</ref>, è la raccolta dei 150 [[Salmoreligione ebraica|Salmiebraica]] presenti nella (''[[BibbiaTanakh]],'') e più precisamente nell'[[Antico Testamentocristianesimo|cristiana]].
 
È scritto in [[lingua ebraica|ebraico]]. Molti salmi sono attribuiti al re [[Davide]] ([[XI secolo a.C.]]), ma secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la redazione definitiva del libro è avvenuta in [[Giudea]] forse alla fine del [[III secolo a.C.]], raccogliendo testi composti da autori ignoti lungo i secoli precedenti, tra l'epoca monarchica e quella [[ellenismo|ellenista]].
== I titoli dei Salmi ==
 
È composto da 150 capitoli, ognuno dei quali rappresenta un autonomo salmo o inno di vario genere: lode, supplica, meditazione sapienziale.
Nei titoli che precedono la maggior parte di essi il nome di ''Inno'' è dato solo al {{passo biblico con libro|Sal|145|Salmo}}. Il titolo più frequente è ''mizmor'', che suppone un accompagnamento musicale, e che la parola "salmo" rende molto bene. Alcuni di questi "salmi" sono chiamati anche "cantici", e lo stesso termine, usato da solo, introduce ogni brano della raccolta "Cantici delle ascensioni" ({{passo biblico|Sal|120-134}}). Altre designazioni sono più rare e talvolta difficili da interpretare.
 
== Paralleli ==
== Altre composizioni simili ai Salmi ==
 
=== Extrabiblici ===
Come i suoi vicini dell'[[Egitto]], della [[Mesopotamia]] e di [[Canaan]], [[Israele]] ha, fin dalle origini, praticato la [[poesia]] lirica sotto tutte le forme. Certi brani si trovano inseriti nei [[libri storici]]: dal [[cantico di Mosè]] ({{pb|Es|15}}), al [[Canto del Pozzo]] ({{pb|Nm|21,17-18}}), all'inno di vittoria di [[Debora]] ({{pb|Gdc|5}}), all'[[elegia]] di [[Davide]] su [[Saul]] e [[Gionata]] ({{pb|2Sam|1}}), ecc., fino agli elogi di [[Giuda]] e [[Simone Maccabea]] ({{pb|1Mac|3,3-9; 14,4-15}}), per giungere ai [[cantico|cantici]] del [[Nuovo Testamento]]: il ''[[Magnificat]]'', il ''[[Benedictus]]'' e il ''[[Nunc dimittis]]''. Numerosi passi dei [[libri profetici]] appartengono ai medesimi generi letterari. Esistevano antiche raccolte, di cui non restano che il nome e alcuni avanzi, come il [[libro delle Guerre di YHWH]] ({{pb|Nm|21,14}}) e il [[Libro del Giusto]] ({{pb|Gs|10,13}}; {{pb|2Sam|1,18}}). Ma il tesoro della lirica religiosa di Israele ci è conservato dal [[salterio]].
 
Fin dalle origini [[Israele]] ha praticato la [[poesia]] lirica sotto tutte le forme, come i suoi vicini dell'[[Egitto]], della [[Mesopotamia]] e di [[Canaan]]. Queste aree culturali, dai vari studiosi, sono state indagate per trovare parallelismi e possibili derivazioni:<ref>Cfr. Ravasi, 35-36.</ref>
== La questione della numerazione ==
* [[Babilonia]]: diversi studiosi<ref>Cumming, Falkenstein, von Soden, Widengren, Castellino, Romer, Eaton</ref> hanno studiato lodi, lamentazioni e inni regali con risultati però esili (cfr. {{pb|Sal|13; 18; 21; 101; 124}});
{{vedi anche|Numerazione dei Salmi}}
* [[Egitto]]: sono stati indagati parallelismi coi salmi regali ({{passo biblico|Sal|2; 110}}), coi salmi {{passo biblico|Sal|33-34}} e soprattutto {{passo biblico|Sal|104}}, affine all'inno del [[sole]] di [[Akhenaton]]. I testi trovati nella tomba di Pet-Osiris hanno affinità con diversi salmi ({{passo biblico|Sal|34; 112; 119; 128}})
* [[Canaan]]: è soprattutto la letteratura cananea rinvenuta nella città-stato siriaca di Ugarit che ha mostrato utili paralleli col salterio. In particolare Dahood ha cercato di chiarire, sulla base di questo comparativismo, il senso di vocaboli difficili o di interi salmi, come {{passo biblico|Sal|18; 29; 48; 67; 68; 73; 92; 93; 139}}.
 
=== Biblici ===
I Salmi vengono numerati da {{passo biblico|Sal|1}} a {{passo biblico|Sal|150}}. Va però notato che per molti Salmi c'è una differenza nella numerazione tra l'originale [[lingua ebraica|ebraico]], da una parte, e le [[traduzione|versioni]] [[lingua greca|greca]] dei ''[[LXX]]'' e [[lingua latina|latina]] della ''[[Volgata]]'':
* dal Salmo {{passo biblico|Sal|10|10}} al {{passo biblico|Sal|147|147}} la numerazione ebraica è più alta di una unità rispetto a quella di ''LXX'' e ''Volgata'';
* nei Salmi {{passo biblico|Sal|115|115}} e {{passo biblico|Sal|116|116}} la numerazione ebraica è più alta di due unità rispetto a quella di ''LXX'' e ''Volgata''.
 
Certi brani si trovano inseriti nei [[libri storici]]: p.es. il [[cantico di Mosè]] ({{pb|Es|15}}), il [[Canto del Pozzo]] ({{pb|Nm|21,17-18}}), l'inno di vittoria di [[Debora]] ({{pb|Gdc|5}}), l'[[elegia]] di [[Davide]] su [[Saul]] e [[Gionata]] ({{pb|2Sam|1}}), gli elogi di [[Giuda]] e [[Simone Maccabea]] ({{pb|1Mac|3,3-9; 14,4-15}}). Numerosi passi dei [[libri profetici]] appartengono ai medesimi generi letterari. Esistevano antiche raccolte, di cui non restano che il nome e alcuni avanzi, come il [[libro delle Guerre di YHWH]] ({{pb|Nm|21,14}}) e il [[Libro del Giusto]] ({{pb|Gs|10,13}}; {{pb|2Sam|1,18}}). Ma il tesoro della lirica religiosa di Israele ci è conservato dal salterio.
Alcuni salmi ebraici sono sdoppiati nell'altro schema di numerazione, e viceversa.
 
Anche nel [[Nuovo Testamento]] sono presenti brani di genere salmico, p.es. il ''[[Magnificat]]'', il ''[[Benedictus]]'' e il ''[[Nunc dimittis]]''.
 
== Testo ==
 
Coi suoi circa 2.500 versetti (variabili a seconda delle versioni) e 150 capitoli il libro dei salmi rappresenta il più ampio testo della Bibbia, sia ebraica che cristiana (il secondo, Gen, conta circa 1.500 versetti e 50 capitoli).
 
Il suo testo non è di facile studio: secondo Ravasi è "un vero e proprio laboratorio di critica testuale: si può inciampare in quasi tutta la tipologia dei fenomeni testuali (aplografie, pluralità di lezioni, dittografie, confusioni grafiche, metatesi, spostamenti di segmenti testuali, ecc.)" ({{passo biblico|Sal|37-39}}). I motivi di tale complessità possono essere molteplici: era un testo liturgicamente molto usato e copiato, dunque "simile a un disco che risente dell’usura dell’esecuzione"; alcuni termini sono così poetici o arcaici da non essere di uso comune, e dunque di difficile traduzione; alcuni termini possono derivare da prestiti linguistici, in particolare ugaritici, e sono ancora di difficile traduzione. Ci è pervenuto infine in diverse versioni che, per quanto derivate dall’originale ebraico, sono spesso più antiche del testo ebraico come si è standardizzato (Testo Masoretico). Queste le versioni:<ref>Ravasi, 38-39.</ref>
* [[Qumran]]: il rotolo 11QPsa ritrovato tra i manoscritti del Mar Morto contiene 41 salmi dell’ultima cinquantina del salterio. Sono presenti alcune varianti, come l’antifona in ogni versetto del {{passo biblico|Sal|145}}: "Lodate YHWH! Il suo nome sia lodato ora e sempre!";
* [[Qerè]]: sono interessanti le proposte di lettura (''qerè'', "letto") aggiunte dai masoreti al posto della lettura di alcuni termini (''ketìv'', "scritto");
* [[LXX]]: la sua versione greca dei Salmi è "la peggiore dell’intera Bibbia dei LXX", con molte e notevoli divergenze. Aggiunge il [[Sal 151]]. Altre versione greche utili per il confronto sono [[Aquila]], [[Simmaco]] e [[Teodozione]];
* [[Peshittà]]: la versione in siriaco, oltre a divergenze, aggiunte i {{passo biblico|Sal|152-155}};
* [[Vulgata]]: [[Girolamo]] ha preparato tre versioni latine del salterio: la prima è la ripresa della [[Vetus Latina]], basata sulla LXX, divenuta tradizionale a Milano; la seconda, il [[Salterio Gallicano]], è una revisione della precedente, ufficiale nella Vulgata e adottata in Francia; la terza fu eseguita da Girolamo tra il 390-405, sulla base del testo ebraico, ma non fu mai ufficiale nella Chiesa.
 
All’interno dello stesso testo sono presenti alcuni salmi doppi, frutto di un riadattamento post-esilico d testi precedenti:
* {{passo biblico|Sal|14}} = {{passo biblico|Sal|53}};
* {{passo biblico|Sal|40,14-18}} = {{passo biblico|Sal|70}};
* {{passo biblico|Sal|108}} = {{passo biblico|Sal|57,8-12}} + {{passo biblico|Sal|60,7-14}};
* {{pb|Sal|18}} = {{pb|2Sam|22}}.
 
== Stile ==
 
Lo stile del salterio è poetico,<ref>Cfr. Ravasi, 36-37, al quale si rimanda per i passi esemplificativi.</ref> prevalentemente basato sul metro classico 3+3 accenti, affiancato al ritmo della supplica, 3+2. Sono frequentemente presenti incisi che scandiscono il ritmo testuale, come "ecco", "poiché", "e adesso".
 
Alcuni salmi sono alfabetici, cioè con la prima lettera dei versetti che segue l’ordine alfabetico, e sono presenti ritornelli e antifone. Il misterioso termine ''selàh'', che ha 71 ricorrenze, indica forse una pausa che doveva essere fatta nella recitazione. Oltre a un continuo riferimento simbolico (cfr. dopo), sono presenti tutti i tipi di parallelismi: sinonimico verbale e simbolico, parallelismo antitetico, sintetico, progressivo-climatico.
 
== Struttura ==
 
=== Numerazione ===
{{riquadro inizio
| titolo = Corrispondenza tra le numerazioni dei [[Libro dei Salmi|Salmi]]
| larghezza = 30%
}}
{| {{prettytable}}
|-
! colspan=2 width=50%| Numerazione [[Bibbia ebraica|ebraica]] e [[Bibbia CEI 2008|CEI 2008]]
! colspan=2 | Numerazione [[Bibbia greca|greca]], [[Bibbia latina|latina]], [[Bibbia CEI 1971|CEI 1971]] e [[liturgia]]
|- style="background-color:lightgreen"
| colspan=2 | {{passo biblico|SalE|1-8}}
| colspan=2 | {{passo biblico|SalL|1-8}}
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| {{passo biblico|SalL|9|9}}
| vv. {{passo biblico|SalL|9,1-21|1-21}}
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| colspan=2 | {{passo biblico|SalE|11-113|11-113}}
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| {{passo biblico|SalE|115|115}}
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| {{passo biblico|SalE|116|116}}
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| {{passo biblico|SalE|116|116}}
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| colspan=2 | {{passo biblico|SalE|117-146|117-146}}
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| {{passo biblico|SalE|147|147}}
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| {{passo biblico|SalE|147|147}}
| vv. {{passo biblico|SalE|147,12-20|12-20}}
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|- style="background-color:lightgreen"
| colspan=2 | {{passo biblico|SalE|148-150}}
| colspan=2 | {{passo biblico|SalL|148-150}}
|}
{{riquadro fine}}
 
La numerazione dei Salmi non è univoca, per quanto il computo totale sia sempre 150. All'interno, per molti Salmi c'è una differenza nella numerazione tra l'originale [[Lingua ebraica|ebraico]], da una parte, e le [[Traduzione|versioni]] [[Lingua greca|greca]] dei ''[[LXX]]'' e [[Lingua latina|latina]] della ''[[Volgata]]''. In dettaglio, I ''LXX'' e la ''Volgata'':
* riuniscono i Salmi {{passo biblico|Sal|9|9}} e {{passo biblico|Sal|10|10}} del testo ebraico in un solo Salmo (il {{passo biblico|SalL|9|9}})<ref>In questo caso quanto effettuato corrisponde probabilmente alla situazione più antica del testo ebraico: in origine doveva trattarsi di un solo Salmo, poiché i versetti di entrambi i Salmi dell'ebraico sono preceduti da una lettera dell'alfabeto (si parla di ''Salmo alfabetico''), e la numerazione continua da un salmo all'altro.</ref>; a volte le due parti sono riferite come Salmo {{passo biblico|SalL|9A|9A}} e Salmo {{passo biblico|SalL|9B|9B}}.
* ugualmente, riuniscono il Salmo {{passo biblico|Sal|114|114}} e il {{passo biblico|Sal|115|115}} dell'ebraico nel loro Salmo {{passo biblico|SalL|113|113}}; anche qui, a volte le due parti sono riferite come Salmo {{passo biblico|SalL|113A|113A}} e Salmo {{passo biblico|SalL|113B|113B}}.
* inversamente, tagliano in due il {{passo biblico|Sal|116|116}}, che diventa i Salmi {{passo biblico|SalL|114|114}} e {{passo biblico|SalL|115|115}}, e il {{passo biblico|Sal|147|147}}, che diventa i Salmi {{passo biblico|SalL|146|146}} e {{passo biblico|SalL|147|147}}.
 
La [[Bibbia CEI 2008]] segue la numerazione ebraica, mentre la [[Bibbia CEI 1971]] e la [[Liturgia]] [[Rito Romano|romana]] seguono la numerazione dei ''[[LXX]]'' e latina. Il riquadro laterale specifica la corrispondenza in termini più precisi.
 
=== Titoli ===
 
Nella maggior parte dei casi (eccetto 34) i salmi sono introdotti da un titolo, trascurato dalla [[Liturgia delle ore]]. Questi forniscono indicazioni come<ref>Cfr. Ravasi, 15.</ref>:
* autore, così ripartiti: 73 [[Re Davide|Davide]] (80 nei ''[[LXX]]'' e 82 nella Volgata); 12 [[Asaf]];<ref>{{passo biblico|Sal|50}} e {{passo biblico|Sal|73-83}}.</ref> 11 figli di Qorah-[[Core]];<ref>{{passo biblico|Sal|42-49; 84; 85; 87; 88}}.</ref> e a seguire 3 [[Idutun]], 2 [[Salomone]], 1 [[Eman]], 1 [[Etan]], 1 [[Mosè]];
* [[genere letterario]]: ''mizmòr'', "salmo", 57 salmi; ''shir'', "cantico", 30; ''maskìl'', forse "composizione sapienziale", 13; ''siggaiòn'', variamente reso con istruzione, confessione, lamento, 7; ''miktam'', dal significato oscuro, 6; ''tefillàh'', [[preghiera]], 5; ''tehillàh'' (lo stesso termine che indica il libro), "lode", 1;
* melodia: possono essere indicati gli strumenti musicali (flauti, strumenti a corda, ecc.), oppure l'aria ("cerva dell'aurora", "i gigli", "non distruggere") ma alcuni termini ci sono oscuri: p.es. la "ghittea" (o ghittita") può essere una speciale arpa della città di Gat, o una musica così chiamata, o un modo tipico di musicare;
* uso [[liturgia|liturgico]]: solennità, giorni, riti;
* allusioni circostanziali: spesso sono riferite alle vicende della vita di Davide (p.es. {{passo biblico|Sal|3}}, "Quando fuggiva davanti al [[figlio]] [[Assalonne]]; cfr. anche {{passo biblico|Sal|7; 18; 34; 51; 52; 54}}; ecc).
 
=== Sezioni ===
 
{{riquadro inizio
| allineamento = destra
| larghezza = 300px
}}
{| {{prettytable}}
|- align=center bgcolor=#efefef
!Sezione
!Salmi
!Dossologia
!YHWH
!Elohim
|- align=center
|style="text-align:centre;"|Primo libro
||{{passo biblico|Sal|1}} (introduzione)<br>{{passo biblico|Sal|2-41}}
||{{passo biblico|Sal|41,14}}
||272
||15
|- align=center
|style="text-align:centre;"|Secondo libro
||{{passo biblico|Sal|42-72}}
||{{passo biblico|Sal|72,18-20}}
||30
||164
|- align=center
|style="text-align:centre;"|Terzo libro
||{{passo biblico|Sal|73-89}}
||{{passo biblico|Sal|89,53}}
||44
||43
|- align=center
|style="text-align:centre;"|Quarto libro
||{{passo biblico|Sal|90-106}}
||{{passo biblico|Sal|106,48}}
||103
|| -
|- align=center
|style="text-align:centre;"|Quinto libro
||{{passo biblico|Sal|107-149}}<br>{{passo biblico|Sal|150}} (conclusione)
||{{passo biblico|Sal|150}}
||236
|| 7
|}
{{riquadro fine}}
 
La tradizione ebraica ha suddiviso il salterio in 5 parti, a imitazione del [[Pentateuco]], a conclusione delle quali è stata redazionalmente inserita una breve [[dossologia]] ("[[benedizione|Benedetto]] il [[Signore]] in [[eternità|eterno]]. [[Amen]]", e varianti). L'esame della ricorrenza del nome divino ([[YHWH]] o [[Elohim]])<ref>Cfr. Ravasi, 16.</ref> mostra in effetti l'omogeneità delle sezioni. A lato la struttura risultante.
 
Una diversa partizione, basata sul contenuto dei salmi, è la seguente:<ref>Ravasi, 14-15.</ref>
 
* {{passo biblico|Sal|1-41}}: salmi-io, centrati sul narratore; prevale il nome di [[YHWH]]; sono attribuiti a [[Re Davide|Davide]];
* {{passo biblico|Sal|42-49}}: "salterio dei figli di [[Qorah]]", canti [[leviti|levitici]] centrati sul [[tempio di Gerusalemme|tempio]] e [[Sion]];
* {{passo biblico|Sal|50; 73-83}}: "salterio di [[Asaf]]", [[violenza|violento]] e [[nazionalismo|nazionalistico]];
* {{passo biblico|Sal|84-89}}: secondo salterio di YHWH;
* {{passo biblico|Sal|51-72; 101; 103; 108-110; 138-145}}: secondo salterio di Davide; prevale il tono del lamento;
* {{passo biblico|Sal|93; 96-100}}: salterio "YHWH [[regno|regna]]";
* {{passo biblico|Sal|113-118}}: ''[[hallel]]'' [[Pasqua ebraica|pasquale]];
* {{passo biblico|Sal|135-136}}: ''hallel'' conclusivo al [[sabato]] e alla [[cena pasquale]]; il {{passo biblico|Sal|136}} è detto "grande hallel";
* {{passo biblico|Sal|146-150}}: ''hallel'' della [[liturgia]] [[post-esilio|post-esilica]];
* {{passo biblico|Sal|105-107}}: salmi del credo storico;
* {{passo biblico|Sal|111-112}}: salmi alfabetici sapienziali;
* {{passo biblico|Sal|120-134}}: salmi delle ''ma'alot'', salite (al tempio);
* salmi dispersi: {{passo biblico|Sal|90-92; 94-95; 104; 102; 119; 137}}.
 
== Autori e data ==
 
La maggior parte dei salmi riporta nel titolo l'indicazione dell'autore (cfr. sopra), tutti riferibili (eccetto il {{passo biblico|Sal|90}} di [[Mosè]]) agli inizi dell'epoca monarchica ([[XI secolo a.C.|XI]]-[[X secolo a.C.]]). Dato che Davide è l'autore più ricorrente (circa la metà dei salmi), e dato che nei titoli sono citati anche episodi della sua vita (cfr. sopra, titoli), e che altri passi dell'[[Antico Testamento]] lo definiscono come musico e suonatore di cetra ({{pb|Am|6,5}}; {{passo biblico|1Sam|16,16-18}}; {{passo biblico|2Sam|1,19-27; 3,33-34; 6,5-16; 23,1}}; {{passo biblico|1Cr|13;16;25}}; {{passo biblico|Sir|47,8-10}}), la [[tradizione]] ha visto in Davide non solo l'autore di tutti i salmi che portano il suo nome, ma dell'intero salterio. Anche gli scrittori del [[Nuovo Testamento]], citando questo o quel salmo sotto il nome di Davide (p.es. {{pb|At|1,16}}), si conformano all'opinione del loro tempo. L’attribuzione a Davide è ripresa anche dal [[Corano]]<ref>Sura [http://www.corano.it/corano_testo/4.htm 4,163]: "A Davide demmo i salmi", cfr. anche [http://www.corano.it/corano_testo/34.htm 34,10]; [http://www.corano.it/corano_testo/38.htm 38,18-20]).</ref>.
 
È però ipotizzabile che i titoli dei salmi non volessero designare gli autori dei singoli componimenti. La formula ebraica usata (il ''[[lamed auctoris]]'', p.es. ''ledavìd'') può indicare l'autore del testo ("di Davide"), ma anche stabilire una certa relazione del salmo con il personaggio nominato ("circa Davide", o "per il maestro del coro"), sia a causa della convenienza del tema sia perché il salmo apparteneva a una raccolta messa sotto il suo nome. I salmi "ai figli di [[Core]]" potevano così appartenere al repertorio di questa famiglia di [[cantore|cantori]], come i numerosi salmi "al maestro del coro" ({{passo biblico|Sal|4; 5; 6; 8}}; ecc.) erano brani che venivano eseguiti dal coro del tempio. Lo stesso è ipotizzabile per la raccolta di [[Asaf]], il capo dei leviti cantori ({{pb|1Cr|16,4-5}}).
 
Oggi gli [[esegeta|esegeti]] ipotizzano un processo redazionale lungo e complesso, non limitato all'epoca del primo tempio.
 
Esistettero dapprima raccolte parziali. Il Salmo {{passo biblico|Sal|72}} (che il titolo peraltro attribuisce a [[Salomone]]) termina con la nota: ''Fine delle preghiere di Davide'', sebbene ci siano salmi non davidici prima di esso e altri salmi davidici dopo di esso. Di fatto ci sono due primi gruppi davidici, {{passo biblico|Sal|3-41}} e {{passo biblico|Sal|51-72}}, attribuiti individualmente a Davide, salvo l'ultimo (Salomone) e quattro salmi anonimi. Altre raccolte analoghe sono dovute esistere dapprima a parte: il salterio di [[Asaf]], quello dei figli di [[Core]], quello delle [[ascensioni]] ({{passo biblico|Sal|120-134}}), quello dello [[Hallel]] ({{passo biblico|Sal|105-107; 111-118; 135; 136; 146-150}}). La coesistenza di più raccolte può essere ipotizzata dai salmi che si ripetono, quasi senza varianti (cfr. sopra).
 
L'attività di redattori multipli risulta anche dall'uso dei nomi divini (cfr. sopra): "[[YHWH]]" (Signore) è usato in maniera quasi esclusiva in {{passo biblico|Sal|1-41}} (primo gruppo davidico); "[[Elohim]]" (Dio) lo sostituisce in {{passo biblico|Sal|42-89}} (che comprendono il secondo gruppo davidico, una parte dei salmi dei figli di Core, il salterio di Asaf); tutto il seguito è "JHWHista", a eccezione di {{passo biblico|Sal|108}} che combina i due salmi "elohisti" {{passo biblico|Sal|57}} e {{passo biblico|Sal|60}}. Questo secondo insieme "JHWHista", in cui molti salmi sono anonimi, in cui abbondano le ripetizioni e reminiscenze della letteratura anteriore, deve essere il più recente del salterio; ciò tuttavia non pregiudica la data di ogni salmo in particolare.
 
In base all'analisi del contenuto, è verosimile che molti salmi risalgano all'epoca monarchica, in particolare i salmi "regali"; ma il loro contenuto è troppo generico perché si possa fare più che qualche ipotesi sulla loro data precisa. Invece i salmi del regno di YHWH, carichi di reminiscenze di altri salmi e della seconda parte di [[Isaia]], possono essere stati composti durante l'[[esilio]]; così anche i salmi che, come il {{passo biblico|Sal|137}}, parlano della rovina di Gerusalemme e delle deportazioni. Il ritorno è cantato in {{passo biblico|Sal|126}}. Il periodo che seguì sembra sia stato fecondo di composizioni di salmi: è il momento in cui il culto si sviluppa nel tempio restaurato, in cui i cantori crescono in dignità e sono messi sullo stesso piano dei [[levita|leviti]], in cui ugualmente i saggi adottano il genere dei salmi per diffondere il loro insegnamento, come farà il [[Siracide]]. Per alcuni salmi ({{passo biblico|Sal|44; 74; 79; 83}}) è ipotizzabile una datazione ancora più bassa, all'epoca ellenista o maccabaica.
 
In definitiva le proposte sono varie. Gli esegeti [[Germania|tedeschi]] dell'[[XIX secolo|800]] (come Wellhausen, Duhm) ipotizzavano la fissazione definitiva del salterio all'[[epoca maccabaica]] ([[II secolo a.C.]]). La [[scuola anglo-scandinava]] (Mowinckel, Schmidt, Weiser, Hooke) invece riportava quasi tutti i salmi all'epoca monarchica. Tale datazione antica è ipotizzabile anche sulla base della comparazione con testi religiosi precedenti (p. es., il {{pb|Sal|29}} è probabilmente l'adattamento [[yahwista]] di un inno a [[Baal]]). Il ritorno dall'esilio, attorno al [[VI secolo a.C.|VI]]-[[V secolo a.C.]], deve comunque aver rappresentato un momento importante per la redazione complessiva dei vari componimenti salmici, come per gli altri testi dell'[[Antico Testamento]].
 
== Forme letterarie dei salmi ==
 
Gunkel è stato il primo studioso a proporre una classificazione dei salmi sulla base del genere letterario. Questi non sono uniformi infatti quanto a stile, contenuto, finalità.<ref>Cfr. Ravasi, 46-65.</ref>
Una migliore classificazione si ottiene con lo studio delle forme letterarie; da questo punto di vista stilistico, si distinguono tre grandi generi: gli [[inno|inni]], le [[supplica|suppliche]] e i [[ringraziamento|ringraziamenti]]. Questa divisione non è esauriente, poiché ci sono anche forme secondarie o aberranti o miste; inoltre essa non sempre corrisponde a raggruppamenti che si volessero fare in base al tema o allo scopo dei singoli salmi.
La frontiera tra i generi può essere però imprecisa e accade spesso che essi si mescolino. Ci sono, per esempio, lamenti che succedono a una preghiera di fiducia ({{passo biblico|Sal|27; 31}}) o che sono seguiti da un canto di ringraziamento ({{passo biblico|Sal|28; 57}}). Il {{pb|Sal|89}} comincia come un inno, continua con un [[oracolo]] e termina con un lamento. Il {{pb|Sal|119}} è un inno alla [[legge]], ma è anche un lamento individuale ed espone una [[dottrina]] [[sapienza|sapienziale]]. Molti elementi, in sé estranei alla lirica, si sono quindi introdotti nel salterio. Si è fatto allusione ai temi sapienziali e si era già detto che si incontrano in certi salmi di ringraziamento. Possono prendere talvolta tanto spazio che si parla, assai impropriamente, di salmi didattici. Di fatto i Salmi {{passo biblico|Sal|1; 112; 127}} sono semplici composizioni sapienziali. Ma altri salmi ritengono anche certi caratteri del genere lirico: {{passo biblico|Sal|25}} si collega ai lamenti; {{passo biblico|Sal|32; 37; 73}} ai ringraziamenti, ecc.
 
Altri salmi hanno accolto oracoli o non sono che oracoli sviluppati; così {{passo biblico|Sal|2; 50; 75; 81; 82; 85; 95; 110}}.
=== Gli inni ===
 
=== Inni ===
Così {{passo biblico|Sal|8}}; {{passo biblico|Sal|19}}; {{passo biblico|Sal|29}}; {{passo biblico|Sal|33}}; {{passo biblico|Sal|46-48}}; {{passo biblico|Sal|76}}; {{passo biblico|Sal|84}}; {{passo biblico|Sal|87}}; {{passo biblico|Sal|93}}; {{passo biblico|Sal|96-100}}; {{passo biblico|Sal|103-106}}; {{passo biblico|Sal|113}}; {{passo biblico|Sal|114}}; {{passo biblico|Sal|117}}; {{passo biblico|Sal|122}}; {{passo biblico|Sal|135}}; {{passo biblico|Sal|136}}; {{passo biblico|Sal|145-150}}. La loro composizione è abbastanza costante. Ognuno inizia con una esortazione a [[lode|lodare]] [[Dio]]. Il corpo dell'inno specifica i motivi di questa lode: i [[prodigio|prodigi]] compiuti da Dio nella natura, specialmente la sua opera [[creazione|creatrice]], e nella storia, particolarmente la [[salvezza]] accordata al suo popolo. La conclusione riprende la formula di introduzione o esprime una [[preghiera]]. In questo insieme, si possono isolare, in base al tema trattato, due gruppi di salmi:
* i [[cantico|cantici]] di [[Sion]] ({{passo biblico|Sal|46}}; {{passo biblico|Sal|48}}; {{passo biblico|Sal|76}}; {{passo biblico|Sal|87}}) che esaltano, in chiara prospettiva [[escatologia|escatologica]], la [[Gerusalemme|città santa]], soggiorno dell'[[Dio|Altissimo]] e meta di [[pellegrinaggio|pellegrinaggi]] (cf. {{passo biblico|Sal|84}} e {{passo biblico|Sal|122}});
* i salmi del [[regno di Dio]], specialmente {{passo biblico|Sal|47}}; {{passo biblico|Sal|93}}; {{passo biblico|Sal|96-98}}; che celebrano, in uno stile che richiama i [[profezia|profeti]], il regno universale di JHWH. Poiché utilizzano il vocabolario e le immagini dell'[[intronizzazione]] dei re umani, si è voluto riferirli a una festa di intronizzazione di JHWH, che si sarebbe celebrata annualmente in Israele, come si faceva in [[Babilonia]] per Marduch. Ma l'esistenza di una tale festa in Israele è un'ipotesi non sicura.
 
Così {{pb|Sal|8; 19; 29; 33; 46-48; 76; 84; 87; 93; 96-100; 103-106; 113; 114; 117; 122; 135; 136; 145-150}}. La loro struttura è abbastanza costante. Ognuno inizia con una esortazione a [[lode|lodare]] [[Dio]]. Il corpo dell'inno specifica i motivi di questa lode: i [[prodigio|prodigi]] compiuti da Dio nella natura, specialmente la sua opera [[creazione|creatrice]], e nella storia, particolarmente la [[salvezza]] accordata al suo popolo. La conclusione riprende la formula di introduzione o esprime una [[preghiera]].
=== Le suppliche o salmi di sofferenza o lamenti ===
 
In questo insieme, si possono isolare, in base al tema trattato, tre gruppi di inni:
A differenza degli inni, le suppliche non cantano la gloria di Dio, ma si rivolgono a lui. Generalmente, esse incominciano con una [[invocazione]], che si sdoppia in un grido d'aiuto, in una preghiera o in un'espressione di fiducia. Nel corpo del salmo, si cerca di commuovere Dio dipingendogli la triste situazione dei supplicanti, con metafore molto tradizionali che solo raramente permettono di determinare le circostanze storiche o concrete della preghiera: si parla delle acque dell'abisso, degli agguati della morte o dello [[sheol]], di nemici o di bestie (cani, leoni, tori) che minacciano o lacerano, di ossa che inaridiscono o si spezzano, del cuore che palpita e si spaventa. Ci sono proteste di innocenza ({{passo biblico|Sal|7}}; {{passo biblico|Sal|17}}; {{passo biblico|Sal|26}}) e [[confessione|confessioni]] di [[peccato|peccati]] come il [[Miserere]] ({{passo biblico|Sal|51}}) e altri salmi di [[penitenza]]. Si richiamano a Dio i suoi benefici antichi o gli si rimprovera di apparire smemorato o assente (così {{passo biblico|Sal|9-10}}; {{passo biblico|Sal|22}}; {{passo biblico|Sal|44}}). Ma si afferma anche la fiducia che si conserva in lui ({{passo biblico|Sal|3}}; {{passo biblico|Sal|5}}; {{passo biblico|Sal|42-43}}; {{passo biblico|Sal|55-57}}; {{passo biblico|Sal|63}}; {{passo biblico|Sal|130}}; ecc.); talvolta il salmo di domanda non è che un lungo appello pieno di fiducia ({{passo biblico|Sal|4}}; {{passo biblico|Sal|11}}; {{passo biblico|Sal|16}}; {{passo biblico|Sal|23}}, {{passo biblico|Sal|62}}; {{passo biblico|Sal|91}}, {{passo biblico|Sal|121}}; {{passo biblico|Sal|125}}; {{passo biblico|Sal|131}}). Spesso, la supplica finisce, e in maniera talvolta brusca, con la certezza che la preghiera è esaudita e con un [[ringraziamento]] (così {{passo biblico|Sal|6}}; {{passo biblico|Sal|22}}; {{passo biblico|Sal|69}}; {{passo biblico|Sal|140}}).
* inni alla [[creazione]] ({{passo biblico|Sal|8; 18; 29; 33; 68; 100; 104; 111; 113; 114; 117; 135; 136; 145-150}}); esaltano la [[trascendenza]] del divino, artefice di tutte le cose e conduttore della storia, che entra però in contatto con l'uomo; testi e simboli sono talvolta mutuati da letterature extrabibliche (in particolare influssi [[cananei]] in {{passo biblico|Sal|29}}; [[Egitto|egizi]] in {{passo biblico|Sal|104; 114}});
* inni di [[Sion]] ({{pb|Sal|46; 48; 76; 87}}); esaltano, in chiara prospettiva [[escatologia|escatologica]], la [[Gerusalemme|città santa]], soggiorno dell'[[Dio|Altissimo]] e meta di [[pellegrinaggio|pellegrinaggi]] (cfr. {{passo biblico|Sal|84; 122}});
* inni del [[regno di Dio]], specialmente {{pb|Sal|47; 93; 96-98}}; celebrano, in uno stile che richiama i [[profezia|profeti]], il regno universale di YHWH; poiché utilizzano il vocabolario e le immagini dell'[[intronizzazione]] dei re umani, si è voluto riferirli a una festa di intronizzazione di YHWH, che si sarebbe celebrata annualmente in [[Israele]], come si faceva in [[Babilonia]] per [[Marduch]]. Ma l'esistenza di una tale festa in Israele è un'ipotesi non sicura.
 
=== Suppliche ===
Queste suppliche possono essere collettive o individuali:
 
A differenza degli inni, le suppliche (o salmi di sofferenza o lamenti) non cantano la [[gloria]] di [[Dio]], ma si rivolgono a lui.
==== Suppliche collettive ====
 
Generalmente cominciano con una [[invocazione]], che si sdoppia in un grido d'aiuto, in una preghiera o in un'espressione di fiducia. Nel corpo del salmo, si cerca di commuovere Dio dipingendogli la triste situazione dei supplicanti, con metafore molto tradizionali che solo raramente permettono di determinare le circostanze storiche o concrete della preghiera: si parla delle [[acqua|acque]] dell'[[abisso]], degli agguati della [[morte]] o dello ''[[sheol]]'', di [[nemico|nemici]] o di [[bestia|bestie]] ([[cane|cani]], [[leone|leoni]], [[toro|tori]]) che minacciano o lacerano, di [[ossa]] che inaridiscono o si spezzano, del [[cuore]] che palpita e si spaventa. Ci sono proteste di innocenza ({{passo biblico|Sal|7; 17; 26}}) e [[confessione|confessioni]] di [[peccato|peccati]] come il ''[[Miserere]]'' ({{passo biblico|Sal|51}}) e altri salmi di [[penitenza]]. Si richiamano a Dio i suoi benefici antichi o gli si rimprovera di apparire smemorato o assente (così {{passo biblico|Sal|9-10; 22; 44}}). Ma si afferma anche la fiducia che si conserva in lui ({{passo biblico|Sal|3; 5; 42-43; 55-57; 63; 130}}; ecc.); talvolta il salmo di domanda non è che un lungo appello pieno di fiducia ({{passo biblico|Sal|4; 11; 16; 23, 62; 91; 121; 125; 131}}). Spesso, la supplica finisce, e in maniera talvolta brusca, con la certezza che la preghiera è esaudita e con un [[ringraziamento]] (così {{passo biblico|Sal|6; 22; 69; 140}}).
Sono i salmi {{passo biblico|Sal|12}}; {{passo biblico|Sal|44}}; {{passo biblico|Sal|60}}; {{passo biblico|Sal|74}}; {{passo biblico|Sal|79}}; {{passo biblico|Sal|80}}; {{passo biblico|Sal|83}}; {{passo biblico|Sal|85}}; {{passo biblico|Sal|106}}; {{passo biblico|Sal|123}}; {{passo biblico|Sal|129}}; {{passo biblico|Sal|137}}. La loro occasione è un disastro nazionale, una disfatta, una distruzione o un'indigenza comune: si domanda allora la salvezza e la restaurazione del popolo. I salmi {{passo biblico|Sal|74}} e {{passo biblico|Sal|137}} riflettono, come la raccolta delle [[Lamentazioni]] attribuite a [[Geremia]], le conseguenze della rovina di Gerusalemme nel [[587 a.C.|587]]; il Salmo {{passo biblico|Sal|85}} esprime i sentimenti dei rimpatriati. Il Salmo {{passo biblico|Sal|106}} è una confessione generale delle colpe della nazione.
 
Le suppliche possono essere:
==== Suppliche individuali ====
; Collettive-comunitarie
 
Sono i salmi {{passo biblico|Sal|12; 44; 60; 74; 79; 80; 83; 85; 106; 123; 129; 137}}. La loro occasione è un disastro nazionale, una disfatta, una distruzione o un'indigenza comune: si domanda allora la salvezza e la restaurazione del popolo. I salmi {{passo biblico|Sal|74}} e {{passo biblico|Sal|137}} riflettono, come la raccolta delle [[Lamentazioni]] attribuite a [[Geremia]], le conseguenze della rovina di Gerusalemme nel [[587 a.C.]]; il {{pb|Sal|85}} esprime i sentimenti dei rimpatriati. Il {{pb|Sal|106}} è una confessione generale delle colpe della nazione;
Sono i salmi {{passo biblico|Sal|3}}; {{passo biblico|Sal|5-7}}; {{passo biblico|Sal|13}}; {{passo biblico|Sal|17}}; {{passo biblico|Sal|22}}; {{passo biblico|Sal|25}}; {{passo biblico|Sal|26}}; {{passo biblico|Sal|28}}; {{passo biblico|Sal|31}}; {{passo biblico|Sal|35}}; {{passo biblico|Sal|38}}; {{passo biblico|Sal|42-43}}; {{passo biblico|Sal|51}}; {{passo biblico|Sal|54-57}}; {{passo biblico|Sal|59}}; {{passo biblico|Sal|63}}; {{passo biblico|Sal|64}}; {{passo biblico|Sal|69-71}}; {{passo biblico|Sal|77}}; {{passo biblico|Sal|86}}; {{passo biblico|Sal|102}}; {{passo biblico|Sal|120}}; {{passo biblico|Sal|130}}; {{passo biblico|Sal|140-143}}.
 
; Individuali-personali
Queste preghiere sono particolarmente numerose e il loro contenuto è molto vario: oltre i pericoli di [[morte]], le [[persecuzione|persecuzioni]], l'esilio e la vecchiaia, i mali da cui esse domandano la liberazione sono specialmente la malattia, la calunnia e il peccato. I nemici, ''coloro che fanno male'', di cui ci si lamenta e contro i quali ci si adira, sono mal definiti. In ogni caso, non sono, come alcuni hanno pensato, fattucchieri di cui questi salmi combatterebbero i malefici. Questi poemi non sono, come si sosteneva da qualcuno, l'espressione al singolare dell' "io" collettivo. Non possono nemmeno, come si è proposto recentemente, essere messi tutti sulla bocca del re che parla in nome del popolo. Queste preghiere sono troppo individuali nel tono, e, insieme, troppo prive di allusioni alla persona e alla condizione particolare del re, perché teorie del genere siano verosimili. È forse vero che parecchie sono state adattate e utilizzate come lamenti nazionali, così {{passo biblico|Sal|22}}; {{passo biblico|Sal|28}}; {{passo biblico|Sal|59}}; {{passo biblico|Sal|69}}; {{passo biblico|Sal|71}}; {{passo biblico|Sal|102}}; vero anche che ci sono salmi regali, di cui riparleremo; vero infine che queste preghiere con il tempo sono entrate tutte nell'uso della comunità (ciò significa la loro inclusione nel salterio); ma rimane che esse sono state composte per individui determinati, o da individui determinati, in un bisogno particolare. Esse sono grida dell'anima, espressione di una fede personale. Difatti non sono mai semplici lamenti sui mali della vita: sono invocazioni fiduciose a Dio che può aiutare nelle difficoltà.
 
Sono i salmi {{passo biblico|Sal|3; 5-7; 13; 17; 22; 25; 26; 28; 31; 35; 38; 42-43; 51; 54-57; 59; 63; 64; 69-71; 77; 86; 102; 120; 130; 140-143}}. Queste preghiere sono particolarmente numerose e il loro contenuto è molto vario: oltre i pericoli di [[morte]], le [[persecuzione|persecuzioni]], l'esilio e la vecchiaia, i mali da cui esse domandano la liberazione sono specialmente la malattia, la calunnia e il peccato. I nemici, ''coloro che fanno male'', di cui ci si lamenta e contro i quali ci si adira, sono mal definiti. In ogni caso, non sono, come alcuni hanno pensato, [[fattucchiero|fattucchieri ]]di cui questi salmi combatterebbero i malefici. Questi poemi non sono, come si sosteneva da qualcuno, l'espressione al singolare dell'"io" collettivo. Non possono nemmeno, come si è proposto recentemente, essere messi tutti sulla [[bocca]] del [[re]] che parla in nome del popolo. Queste preghiere sono troppo individuali nel tono, e, insieme, troppo prive di allusioni alla persona e alla condizione particolare del re, perché teorie del genere siano verosimili. È forse vero che parecchie sono state adattate e utilizzate come lamenti nazionali, così {{passo biblico|Sal|22; 28; 59; 69; 71; 102}}; è vero anche che ci sono salmi regali, di cui riparleremo; è vero infine che queste preghiere con il tempo sono entrate tutte nell'uso della [[comunità]] (ciò significa la loro inclusione nel salterio); ma rimane che esse sono state composte per individui determinati, o da individui determinati, in un bisogno particolare. Esse sono grida dell'[[anima]], espressione di una [[fede]] personale. Difatti non sono mai semplici lamenti sui mali della vita: sono invocazioni fiduciose a Dio che può aiutare nelle difficoltà.
=== I ringraziamenti ===
 
=== Ringraziamenti ===
Si è visto che le suppliche potevano concludersi con un ringraziamento a Dio che esaudisce la preghiera. Questo ringraziamento può diventare la parte essenziale del poema nei salmi di ringraziamento che sono del resto poco numerosi ({{passo biblico|Sal|18}}; {{passo biblico|Sal|21}}; {{passo biblico|Sal|30}}; {{passo biblico|Sal|33}}; {{passo biblico|Sal|34}}; {{passo biblico|Sal|40}}; {{passo biblico|Sal|65-68}}; {{passo biblico|Sal|92}}; {{passo biblico|Sal|116}}; {{passo biblico|Sal|118}}; {{passo biblico|Sal|124}}; {{passo biblico|Sal|129}}; {{passo biblico|Sal|138}}; {{passo biblico|Sal|144}}). Sono collettivi o individuali. Il popolo ringrazia per la liberazione da un pericolo, per l'abbondanza dei raccolti, per i benefici concessi al re. In certi casi il salmista, dopo il richiamo dei mali sopportati e della preghiera esaudita, esprime sentimenti di riconoscenza ed esorta i fedeli a lodare insieme Dio. Questa ultima parte è spesso l'occasione per introdurre temi didattici. La struttura letteraria dei salmi di ringraziamento è vicina a quella degli inni.
 
Le suppliche possono concludersi con un [[ringraziamento]] a Dio che esaudisce la [[preghiera]]. Questo ringraziamento può diventare la parte essenziale del poema nei salmi di ringraziamento, che sono del resto poco numerosi ({{passo biblico|Sal|18; 21; 30; 33; 34; 40; 65-68; 92; 116; 118; 124; 129; 138; 144}}). Sono collettivi o individuali. Il popolo ringrazia per la liberazione da un pericolo, per l'abbondanza dei raccolti, per i benefici concessi al re. In certi casi il salmista, dopo il richiamo dei mali sopportati e della preghiera esaudita, esprime sentimenti di riconoscenza ed esorta i fedeli a lodare insieme Dio. Questa ultima parte è spesso l'occasione per introdurre temi didattici. La struttura letteraria dei salmi di ringraziamento è vicina a quella degli inni.
 
=== Salmi regali ===
 
C'è disseminato nel salterio e appartenente a generi diversi, un certo numero di canti "regali". Ci sono oracoli in favore del re ({{passo biblico|Sal|2}} e {{passo biblico|Sal|110}}), preghiere per il re ({{passo biblico|Sal|20}}; {{passo biblico|Sal|61}}; {{passo biblico|Sal|72}}), un ringraziamento per il re ({{passo biblico|Sal|21}}), preghiere del re ({{passo biblico|Sal|18}}; {{passo biblico|Sal|28}}; {{passo biblico|Sal|63}}; {{passo biblico|Sal|101}}), un canto regale di processione ({{passo biblico|Sal|132}}), un inno regale ({{passo biblico|Sal|144}}), perfino un epitalamio per un [[matrimonio]] principesco ({{passo biblico|Sal|45}}). Sono poemi antichi, che datano dall'epoca [[monarchia|monarchica]] e riflettono il linguaggio e il cerimoniale della corte. Nella loro composizione originale, sembra che parlino di un re della loro epoca. I salmi {{passo biblico|Sal|2}}; {{passo biblico|Sal|72}}; {{passo biblico|Sal|110}} possono essere stati salmi di [[intronizzazione]]. Il re è detto figlio adottivo di [[Dio]]; il suo regno sarà senza fine; la sua potenza si estenderà fino all'estremità della terra; farà trionfare la potenza e la giustizia; sarà il salvatore del suo popolo. Simili espressioni possono sembrare esagerate, ma non oltrepassano ciò che i popoli vicini dicevano del loro sovrano e ciò che [[Israele]] sperava del suo.
 
In Israele, però, il re riceve l'[[unzione]] che fa di lui il vassallo di [[JHWHYHWH]], il suo rappresentante sulla terra. Egli è l'unto di JHWHYHWH, in [[lingua ebraica|ebraico]] il "[[Messia]]"; e questo rapporto [[religione|religioso]], contratto con Dio, specifica la concezione israelita della regalità e la differenzia da quelle attestate in [[Egitto]] o in [[Mesopotamia]], nonostante l'uso di una fraseologia comune. Il "messianismo regale", che inizia con la [[profezia]] di [[Natan]] ([[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblicopb|2Sam|7}}), viene ripreso e sviluppato dai salmi {{passo biblico|Sal|89}} e {{passo biblico|Sal|132}}, e più ancora innei salmi {{passo biblico|Sal|2}}; {{passo biblico|Sal|72}}; {{passo biblico|Sal|110}}. Questi salmi alimentavano la [[speranza]] del popolo nelle [[promessa|promesse]] che [[Dio]] aveva fatte alla dinastia di [[Re Davide|Davide]]. Se si definisce il messianismo come l'attesa di un re futuro, di un ultimo re che potrebbe apportare la salvezza definitiva e instaurare il regno di Dio sulla terra, nessuno di questi salmi sarebbe propriamente "messianico". Ma alcuni di questi antichi canti regali continuano ad essere utilizzati anche dopo la caduta della monarchia e, venendo incorporati nel salterio, forse con ritocchi o aggiunte, hanno nutrito l'attesa di un Messia individuale, discendente di Davide. Questa speranza era viva tra i [[Giudei|giudei]] alla vigilia della venuta di [[Cristo]]; i [[cristianesimo|cristiani]] poi ne hanno visto la realizzazione in [[Gesù]] di [[Nazareth]], detto appunto il Cristo, che in greco significa ''unto'', come ''messia'' in ebraico.
 
Il salmo {{passo biblicopb|Sal|110}} sarà il testo del salterio più spesso citato nel [[Nuovo Testamento]]. Anche il canto nuziale del Salmo {{passo biblicopb|Sal|45}} vuolvuole esprimere l'unione del Messia con il nuovo Israele, nella linea delle [[allegoria|allegorie]] [[matrimonio|matrimoniali]] dei [[profeti]], ed è applicato al Cristo da [[Lettera agli Ebrei|Eb]] {{passo biblicopb|Eb|1,8}}. Nella stessa prospettiva, il Nuovo Testamento e la [[tradizione]] cristiana applicano al Cristo altri salmi che non erano regali ma anticipavano in qualche modo lo stato e i sentimenti del Messia, il giusto per eccellenza; così {{passo biblico|Sal|16}} e {{passo biblico|Sal|22}}, e certi passi di numerosi salmi, in particolare didei salmi {{passo biblico|Sal|8}}; {{passo biblico|Sal|35}}; {{passo biblico|Sal|40}}; {{passo biblico|Sal|41}}; {{passo biblico|Sal|68}}; {{passo biblico|Sal|69}}; {{passo biblico|Sal|97}}; {{passo biblico|Sal|102}}; {{passo biblico|Sal|118}}; {{passo biblico|Sal|119}}. Ugualmente, i salmi del regno di JHWHYHWH sono stati messi in rapporto con il regno di Cristo. Anche se queste applicazioni oltrepassano il senso letterale, restano legittime perché tutte le speranze che animano il salterio sono realizzate pienamente solo dalla venuta sulla terra del [[Figlio di Dio]].
 
=== Salmi liturgici ===
=== Generi aberranti e mescolanza di generi ===
 
L'intero salterio è divenuto fondamento della [[liturgia]] ebraica e cristiana, ma alcuni salmi sono più direttamente finalizzati alla liturgia. Tra questi:
La frontiera tra i generi precedentemente descritti è imprecisa e accade spesso che essi si mescolino. Ci sono, per esempio, lamenti che succedono a una preghiera di fiducia ({{passo biblico|Sal|27}}; {{passo biblico|Sal|31}}) o che sono seguiti da un canto di ringraziamento ({{passo biblico|Sal|28}}; {{passo biblico|Sal|57}}). Il Salmo {{passo biblico|Sal|89}} comincia come un inno, continua con un [[oracolo]] e termina con un lamento. Il Salmo {{passo biblico|Sal|119}} è un inno alla legge, ma è anche un lamento individuale ed espone una [[dottrina]] [[sapienza|sapienziale]]. Molti elementi, in sé estranei alla lirica, si sono quindi introdotti nel salterio. Si è fatto allusione ai temi sapienziali e si era già detto che si incontrano in certi salmi di ringraziamento. Possono prendere talvolta tanto spazio che si parla, assai impropriamente, di salmi didattici. Di fatto {{passo biblico|Sal|1}}; {{passo biblico|Sal|112}} e {{passo biblico|Sal|127}} sono semplici composizioni sapienziali. Ma altri salmi ritengono anche certi caratteri del genere lirico: {{passo biblico|Sal|25}} si collega ai lamenti; {{passo biblico|Sal|32}}; {{passo biblico|Sal|37}}; {{passo biblico|Sal|73}} ai ringraziamenti, ecc.
* salmi d'ingresso ({{passo biblico|Sal|15; 24}}); definiscono le condizioni di accesso al tempio da parte del fedele; hanno un significato affine all'[[atto penitenziale]] della nostra [[Messa]];
* salmi requisitoria ({{passo biblico|Sal|50; 58; 75; 82; 95}}); presentano la struttura della ''rib'', la "contesa giudiziaria"; forse erano associate a cerimonie di rinnovamento dell'[[alleanza]];
* salmi di [[pellegrinaggio]], o ascensioni, o graduali ({{passo biblico|Sal|120-134}}). Ad uso dei pellegrini diretti a [[Gerusalemme]].
 
=== Salmi sapienziali ===
Altri salmi hanno accolto oracoli o non sono che oracoli sviluppati, così {{passo biblico|Sal|2}}; {{passo biblico|Sal|50}}; {{passo biblico|Sal|75}}; {{passo biblico|Sal|81}}; {{passo biblico|Sal|82}}; {{passo biblico|Sal|85}}; {{passo biblico|Sal|95}}; {{passo biblico|Sal|110}}. Sono stati spiegati recentemente come veri oracoli pronunciati dai [[sacerdote|sacerdoti]] o dai profeti durante le cerimonie del [[tempio]]. Un'altra opinione continua a vederci solo l'uso dello stile profetico, senza legame reale con il [[culto]]. La questione è dibattuta, ma bisogna riconoscere, da una parte, che i rapporti tra salterio e letteratura profetica superano il tema degli oracoli e si estendono a numerosi altri temi come le [[teofania|teofanie]], le immagini del [[calice]], del fuoco, del [[crogiuolo]], ecc., e, dall'altra parte, che legami innegabili riferiscono il salterio al culto del tempio. Ma ritorneremo sull'argomento.
 
La [[sapienza]] ebraica (''hokmah'') abbraccia tutti i settori dell'esistenza umana, e i salmi sapienziali rappresentano così una delimitazione particolarmente fluida, dato che molti componimenti contengono temi sociali, etici, filosofici, catechistici. Lo stile dei salmi sapienziali è tendenzialmente caratterizzato da aforismi brevi e incisivi. Esempi sono presenti circa la [[teodicea]] ({{passo biblico|Sal|37; 49; 73}}), l'elogio della [[fraternità]] ({{passo biblico|Sal|133}}) o della [[legge]], come il monumentale {{passo biblico|Sal|119}}<ref>Il {{passo biblico|Sal|119}} è alfabetico, come anche i salmi {{passo biblico|Sal|9-10; 25; 37; 111; 112; 145}}.</ref>.
== I salmi e il culto ==
 
=== Salmi storici ===
Salterio è la raccolta dei canti religiosi di Israele. Sappiamo, d'altra parte, che cantori figuravano tra il personale del tempio e, sebbene essi siano esplicitamente menzionati solo dopo l'[[esilio]], è certo che sono esistiti dall'inizio. Si celebravano le feste di JHWH con danze e cori ([[Libro dei Giudici|Gdc]] {{passo biblico|Gdc|21,19-21}}; [[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|6,5.16}}). Secondo [[Amos|Am]] {{passo biblico|Am|5,23}}, i [[sacrificio|sacrifici]] erano accompagnati da canti e, poiché il palazzo reale aveva i suoi cantori sotto [[Davide]] ([[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|19,36}}) e sotto [[Ezechia]], secondo gli annali di [[Sennàcherib]], anche il tempio di [[Salomone]] dovette avere i suoi come tutti grandi santuari orientali. Infatti, salmi sono attribuiti ad [[Asaf]], ai figli di [[Core]], a [[Heman]] e a [[Etan]] (o Jedutun), che sono tutti cantori del tempio preesilico secondo le [[Libri delle Cronache|Cronache]]. La [[tradizione]], che attribuisce a Davide molti salmi, fa risalire a lui anche l'organizzazione del [[culto]], compresi i cantori ([[Primo Libro delle Cronache|1Cr]] {{passo biblico|1Cr|25}}), concordano in questo con i testi antichi, nei quali appunto si parla di Davide che danza e canta davanti a [[JHWH]] ([[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|6,5.16}}).
 
Questo genere di salmi può essere facilmente "smistato" in altre categorie, in particolare inni e sapienziali, ma rispecchia comunque il fatto che il credo ebraico non è vincolato a tesi e dogmi astratti ma al concreto divenire della storia, dove si manifesta (in particolare nell'[[esodo]]) l'intervento di Dio. Ne sono esempio i salmi {{passo biblico|Sal|78; 111; 114; 135}}.
Molti salmi portano indicazioni musicali o [[liturgia|liturgiche]]. Certi si riferiscono a [[rito|riti]] che vengono come accompagnati nel loro svolgimento ({{passo biblico|Sal|20}}; {{passo biblico|Sal|26}}; {{passo biblico|Sal|27}}; {{passo biblico|Sal|66}}; {{passo biblico|Sal|81}}; {{passo biblico|Sal|107}}; {{passo biblico|Sal|116}}; {{passo biblico|Sal|134}}; {{passo biblico|Sal|135}}). Questi e altri ({{passo biblico|Sal|48}}; {{passo biblico|Sal|65}}; {{passo biblico|Sal|95}}; {{passo biblico|Sal|96}}; {{passo biblico|Sal|118}}) erano evidentemente recitati nel recinto del tempio. I "Cantici delle ascensioni" ({{passo biblico|Sal|120-134}} e anche {{passo biblico|Sal|84}}) erano canti di [[pellegrinaggio]] al [[santuario]]. Questi esempi, scelti tra i più chiari, bastano a mostrare che numerosi salmi, perfino salmi individuali, sono stati composti per il servizio del tempio. Altri, se non avevano principalmente questa destinazione, vi sono stati almeno adattati, per esempio con l'aggiunta di [[benedizione|benedizioni]] ({{passo biblico|Sal|125}}; {{passo biblico|Sal|128}}; {{passo biblico|Sal|129}}).
 
== Simbolismo ==
Il rapporto dei salmi con il [[culto]] e il carattere liturgico del salterio preso nel suo insieme sono innegabili. Ma ci mancano generalmente le informazioni per determinare la cerimonia o la festa nel corso delle quali tali salmi erano utilizzati. Il titolo ebraico di {{passo biblico|Sal|92}} lo destina al giorno del sabato; i titoli greci di {{passo biblico|Sal|24}}; {{passo biblico|Sal|48}}; {{passo biblico|Sal|93}}; {{passo biblico|Sal|94}} li ripartiscono in altri giorni della settimana. Il Salmo {{passo biblico|Sal|30}} serviva alla [[festa della dedicazione]], secondo l'ebraico, e il {{passo biblico|Sal|29}} era cantato alla [[festa delle capanne]], secondo il greco. Queste indicazioni non sono forse primitive ma, come le determinazioni molto dettagliate che furono fatte nell'epoca giudaica, testimoniano che il salterio fu il libro di canto del tempio e delle [[sinagoga|sinagoghe]], prima di diventarlo della [[Chiesa cattolica|chiesa cristiana]].
 
I brani dei salmi sono poetici e fanno amplissimo ricorso a immagini e simboli. Ravasi, riprendendo Durand e Monloubou, ipotizza la seguente struttura simbolica:<ref>Ravasi, 32-34, al quale si rimanda per i singoli passi.</ref>
== Autori e data ==
* verticale-[[ŧeologia|teologica]]: con immagini proiettate verso [[Dio]] e il cielo: monte santo, [[luce]], [[vita]], [[pace]], [[salvezza]], opera divina; Dio viene spesso e volentieri [[antropomorfismo|antropomorfizzato]]: di Dio sono descritte varie componenti fisiche ([[faccia]], [[naso]], [[labbra]], [[braccio]], ecc.) e psichiche ([[gioia]], [[ira di Dio|ira]], [[vendetta]], indignazione, ecc.), ed è dotato di [[armatura]], [[spada]], [[lancia]], [[scudo]], ecc.;
* orizzontale-[[antropologia|antropologica]]: sono presenti immagini relative al piano [[natura|naturale]], [[animale|zoomorfe]] ([[cervo|cerva]], [[rondine]], [[gregge]], [[aquila]], ecc.), [[piante|botaniche]] ([[albero]], [[palma]], [[cedro]], ecc.) e antropologiche ([[ossa]], [[occhi]], [[cuore]], [[viscere]], ecc.);
* orizzontale-[[cosmologia|cosmologica]]: ai due estremi di questo piano si trovano la [[creazione]] o il [[caos]]-nulla, con figure [[mitologia|mitologiche]] come il ''[[rahab]]'' e il [[leviatano]]; anche il [[mare]] è [[simbolo]] per eccellenza del [[male]] e del disordine, contrapposto alla [[terra]], alla [[Palestina]], a [[Gerusalemme]];
* verticale-[[inferi|infernale]]: agli antipodi di Dio si trova lo sheòl, gli [[inferi]], con le sue immagini: fossa, [[buio]], [[silenzio]], [[polvere]], ecc.
 
== Teologia ==
I titoli attribuiscono 73 salmi a [[Davide]], 12 ad [[Asaf]], 11 ai figli di [[Core]] e salmi isolati a [[Heman]], [[Etan]] (o Jedutun), [[Mosè]] e [[Salomone]]; 35 salmi sono senza attribuzione. I titoli della versione [[Grecia|greca]] non coincidono sempre con l'ebraico e attribuiscono 82 salmi a Davide. La versione [[Siria|siriana]] si diversifica ancora di più.
 
Non è facile identificare una chiara teologia nella varietà dei salmi, diversi per epoche e contesti di composizione e [[genere letterario|generi letterari]]. [[Calvino]], quanto solo all'aspetto antropologico, scriveva:
Questi titoli non volevano forse, all'origine, designare gli autori di tali salmi. La formula ebraica usata stabilisce solo una certa relazione del salmo con il personaggio nominato, sia a causa della convenienza del tema sia perché il salmo apparteneva a una raccolta messa sotto il suo nome. I salmi "ai figli di Core" appartenevano al repertorio di questa famiglia di [[cantore|cantori]], come i numerosi salmi "al maestro del coro" ({{passo biblico|Sal|4}}; {{passo biblico|Sal|5}}; {{passo biblico|Sal|6}}; {{passo biblico|Sal|8}}; ecc.) erano brani che venivano eseguiti dal coro del tempio. C'era una raccolta di Asaf e una raccolta davidica. Ma si giunse molto presto a vedere, in queste etichette di provenienza, delle indicazioni sull'autore, e certi salmi "a Davide" ricevettero un sottotitolo che precisava le circostanze della vita del re in cui il poema fu composto ({{passo biblico|Sal|3}}; {{passo biblico|Sal|7}}; {{passo biblico|Sal|18}}; {{passo biblico|Sal|34}}; {{passo biblico|Sal|51}}; {{passo biblico|Sal|52}}; {{passo biblico|Sal|54}}; ecc.). Finalmente, la [[tradizione]] ha visto in Davide non solo l'autore di tutti i salmi che portano il suo nome, ma dell'intero salterio.
 
{{quote|Sono solito definire questo libro un'anatomia di tutte le parti dell'[[anima]], poiché non c'è sentimento nell'uomo che non sia qui rappresentato come in uno [[specchio]]. Anzi, per meglio dire, lo [[Spirito Santo]] ha messo qui, al vivo, tutti i [[dolore|dolori]], [[tristezza|tristezze]], [[timore|timori]], [[dubbio|dubbi]], [[speranza|speranze]], preoccupazioni, perplessità, fino alle più confuse emozioni da cui l'ultimo degli uomini è abitualmente agitato.|''Commento ai salmi'', cit. da Ravasi, 17}}
Queste interpretazioni abusive non devono far dimenticare la testimonianza importante e antica, contenuta nei titoli dei salmi. È ragionevole ammettere che le raccolte di Asaf e dei figli di Core siano state composte da cantori del tempio. Ugualmente, la raccolta davidica deve, in qualche modo, riferirsi al re Davide. Considerando ciò che i [[libri storici]] ci dicono del suo talento di musicista ([[Primo Libro di Samuele|1Sam]] {{passo biblico|1Sam|16,16-18}}; cf. [[Amos|Am]] {{passo biblico|Am|6,5}}) e di poeta ([[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|1,19-27}}; {{passo biblico|2Sam|3,33-34}}), del suo gusto per il [[culto]] ([[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|6,5.15-16}}), si riconoscerà che ci devono essere nel salterio testi che hanno Davide per autore. Infatti, il Salmo {{passo biblico|Sal|18}} riproduce in un'altra recensione un poema attribuito a Davide da [[Secondo Libro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|22}}. Non tutti i salmi della raccolta davidica forse sono suoi, ma questa raccolta ha potuto formarsi solo a partire da un nucleo autentico. Tuttavia è difficile precisare ulteriormente. Si è visto che i titoli dati dall'ebraico non erano determinanti e gli scrittori del Nuovo Testamento, citando questo o quel salmo sotto il nome di Davide, si conformano all'opinione del loro tempo. Queste testimonianze, però, non devono essere rigettate senza ragione seria e bisognerà sempre riservare a Davide, "cantore dei cantici di Israele" ([[Secondo LIbro di Samuele|2Sam]] {{passo biblico|2Sam|23,1}}), un ruolo essenziale alle origini della lirica religiosa del [[popolo eletto]].
 
Questa la sintesi del messaggio teologico tracciata da Ravasi:
L'impulso dato da lui è continuato e il salterio riassume parecchi secoli di attività poetica. Dopo che la critica aveva posto la composizione della maggior parte dei salmi dopo l'[[esilio]] e anche oltre, si ritorna ora a considerazioni più sagge. Sembra infatti che molti salmi risalgano all'epoca monarchica, in particolare i salmi "regali"; ma il loro contenuto è troppo generico perché si possa fare più che qualche ipotesi sulla loro data precisa. Invece, i salmi del regno di JHWH, carichi di reminiscenze di altri salmi e della seconda parte di [[Isaia]], sono stati composti durante l'esilio; così anche i salmi che, come il {{passo biblico|Sal|137}}, parlano della rovina di Gerusalemme e delle deportazioni. Il ritorno è cantato in {{passo biblico|Sal|126}}. Il periodo che seguì sembra sia stato fecondo di composizioni di salmi: è il momento in cui il culto si sviluppa nel tempio restaurato, in cui i cantori crescono in dignità e sono messi sullo stesso piano dei [[levita|leviti]], in cui ugualmente i saggi adottano il genere dei salmi per diffondere il loro insegnamento, come farà [[Ben Sira]]. Bisogna discendere più in basso dell'epoca [[Persia|persiana]] e riconoscere dei salmi [[Maccabei|maccabei]]? La questione si pone soprattutto per {{passo biblico|Sal|44}}; {{passo biblico|Sal|74}}; {{passo biblico|Sal|79}}; {{passo biblico|Sal|83}}; ma gli argomenti proposti non bastano per rendere verosimile una data così bassa.
 
{{quote2|In tutti i commentari del salterio si confessa l'impotenza a ricostruire una compatta teologia salmica. Molti sono gli ostacoli che si frappongono a tale operazione: la diversità delle coordinate delle singole composizioni, le reinterpretazioni subite prima di cristallizzarsi nell'attuale testo canonico, la fluidità dei generi letterari" (20). Tuttavia è possibile trovare un tema comune: "Il salterio è soprattutto la celebrazione di una relazione [tra uomo e Dio]. La sigla più significativa potrebbe essere il celebre vocabolo dell'[[alleanza]], ''[[hèsed]]'', che risuona almeno un centinaio di volte nel salterio [...], che scandisce antifonalmente il [[grande Hallel]] ({{pb|Sal|136}}), e che copre un'area semantica vasta di tipo personalistico ([[amore]], [[fedeltà]], [[intimità]], [[misericordia]], [[grazia]]). Una relazione che è celebrata anche attraverso il motivo del "ricordo" di Dio che ricorre una trentina di volte (ad es. {{pb|Sal|118,3}}). Il "ricordarsi" di Dio è l'atto fondamentale dell'alleanza: "ricorda sempre la sua alleanza" ({{pb|Sal|105,8}}). È un ricordo efficace incarnato nelle azioni [[salvezza|salvifiche]] storiche ({{pb|Sal|78,4-5; 105,1}}) e [[cosmo|cosmiche]] ({{pb|Sal|19; 104}}) [...]. È una relazione che talora è incarnata anche nella ''[[torah]]'', la [[legge]], cantata con una costellazione di sinonimi nel monumentale {{pb|Sal|119}} [...]. La [[teologia]] del salterio è, quindi, una celebrazione della [[mistica]] e della [[spiritualità]]. [...] La vita del fedele sfocia nel grigiore dello ''sheol'' o del nulla, oppure si apre a una perfetta [[comunione]] con Dio dopo la morte? [...] Certo, lo schema dominante resta ancora quello piuttosto negativo dello ''sheol'' [...] in cui l'esistenza è spettrale e senza consistenza [... Tuttavia] si apre una tappa di speranza orientata verso una beatitudine piena con Dio, coronamento di quella già gustata nel [[culto]] ({{pb|Sal|73,25-28}}). L'espressione di questa [[speranza]] [...] in alcuni casi sembra più esplicita, come nel {{pb|Sal|16}} che è un'esaltazione dell'intimità indistruttibile che lega il fedele al suo Dio ({{pb|At|2,27}})|Ravasi, 21-23}}
== La formazione del salterio ==
 
== Adempimenti cristologici ==
Il salterio che noi possediamo è il termine di questa lunga attività. Esistettero dapprima raccolte parziali. Il Salmo {{passo biblico|Sal|72}} (che il titolo peraltro attribuisce a [[Salomone]]) termina con la nota: ''Fine delle preghiere di Davide'', sebbene ci siano salmi non davidici prima di esso e altri salmi davidici dopo di esso. Di fatto ci sono due primi gruppi davidici, {{passo biblico|Sal|3-41}} e {{passo biblico|Sal|51-72}}, attribuiti individualmente a Davide, salvo l'ultimo (Salomone) e quattro salmi anonimi. Altre raccolte analoghe sono dovute esistere dapprima a parte: il salterio di [[Asaf]] ({{passo biblico|Sal|50}} e {{passo biblico|Sal|73-83}}), quello dei figli di [[Core]] ({{passo biblico|Sal|42-49}} e {{passo biblico|Sal|84}}; {{passo biblico|Sal|85}}; {{passo biblico|Sal|87}}; {{passo biblico|Sal|88}}), quello delle [[ascensioni]] ({{passo biblico|Sal|120-134}}), quello dello [[Hallel]] ({{passo biblico|Sal|105-107}}; {{passo biblico|Sal|111-118}}; {{passo biblico|Sal|135}}; {{passo biblico|Sal|136}}; {{passo biblico|Sal|146-150}}). La coesistenza di più raccolte èta dai salmi che si ripetono, quasi senza varianti, così {{passo biblico|Sal|14}} e {{passo biblico|Sal|53}}; {{passo biblico|Sal|40,14-18}} e {{passo biblico|Sal|70}}; {{passo biblico|Sal|57,8-12}} più {{passo biblico|Sal|60,7-14}} e {{passo biblico|Sal|108}}.
 
Il [[Nuovo Testamento]] ha operato una rilettura dei salmi in chiave [[cristologia|cristologica]], e sul suo esempio la [[tradizione]] cristiana scorge in diversi salmi la prefigurazione della venuta di [[Gesù]]. Già [[San Girolamo]] affermava che Davide "è la [[lira]] che canta Cristo"<ref>''[[PL]]'' 22,547.</ref>.
Il lavoro dei redattori risulta anche dall'uso dei nomi divini: "[[JHWH]]" (Signore) è usato in maniera quasi esclusiva in {{passo biblico|Sal|1-41}} (primo gruppo davidico); "[[Elohim]]" (Dio) lo sostituisce in {{passo biblico|Sal|42-89}} (che comprendono il secondo gruppo davidico, una parte dei salmi dei figli di Core, il salterio di Asaf); tutto il seguito è "JHWHista", a eccezione di {{passo biblico|Sal|108}} che combina i due salmi "elohisti" {{passo biblico|Sal|57}} e {{passo biblico|Sal|60}}. Questo secondo insieme "JHWHista", in cui molti salmi sono anonimi, in cui abbondano le ripetizioni e reminiscenze della letteratura anteriore, deve essere il più recente del salterio; ciò tuttavia non pregiudica la data di ogni salmo in particolare.
 
Nel NT i salmi più citati,<ref>Per una dettagliata sincronia tra Salmi e [[Nuovo Testamento]] cfr. Ravasi, 26-27.</ref> in maniera esplicita o con allusioni, sono i salmi {{pb|Sal|2}} e {{pb|Sal|110}} (originariamente componimenti per l'intronizzazione del re), il {{pb|Sal|22}} come prefigurazione della [[passione di Gesù]], e il {{pb|Sal|8}}, che esalta l'uomo nel creato. Questi i passi specifici:
Finalmente il salterio fu diviso, forse a imitazione del [[Pentateuco]], in cinque libri che furono separati da brevi [[dossologia|dossologie]]: {{passo biblico|Sal|41,14}}; {{passo biblico|Sal|72,18-20}}; {{passo biblico|Sal|89,52}}; {{passo biblico|Sal|106,48}}. Il salmo {{passo biblico|Sal|150}} serve da lunga dossologia finale, mentre il salmo {{passo biblico|Sal|1}} è come una prefazione dell'intera raccolta.
* {{pb|Sal|2}}: i potenti alleati contro l'unto-Cristo sono citati in {{pb|At|4,25-26}}. Il [[Figlio di Dio|figlio]] [[generazione|generato]] da [[Dio]] (e [[risurrezione di Gesù|risorto]]) è citato in {{pb|Mt|3,17; 17,5}}; {{passo biblico|Mc|1,11}}; {{passo biblico|Lc|3,22; 9,35}}; {{passo biblico|Eb|1,2.5; 5,5}}; {{passo biblico|Ap|2,26; 11,18; 13,33; 19,19}}, in particolare nel suo [[battesimo di Gesù|battesimo]] e nella [[trasfigurazione]]. Il dominio del Cristo (risorto) è citato in {{pb|Eb 1,2}}; {{passo biblico|Ap|2,26; 12,5; 19,15}}.
* {{pb|Sal|110}}: il Cristo che siede alla destra di Dio è ripreso nella predicazione di Gesù ({{pb|Mc|12,36}}; {{passo biblico|Mt|22,44}}; {{passo biblico|Lc|20,42}}), durante il suo [[processo di Gesù|processo]] come motivo di [[bestemmia]] ({{pb|Mt|26,64}} e par.), nell'[[ascensione di Gesù|Ascensione]] ({{pb|Mc|16,19}}) e in altri accenni ({{pb|At 2,34}}; {{passo biblico|Rm|8,34}}; {{passo biblico|1Cor|15,25}}; {{passo biblico|Ef|1,20-23}}; {{passo biblico|Col|3,1}}; {{passo biblico|Eb|1,3.13; 8,1; 10,12-13; 12,2}}). Il Cristo a immagine di [[Melchisedek]] è ripreso in {{pb|Eb|7}}).
* {{pb|Sal|8}}: la gloria espressa dalla voce dei bambini è citata in {{pb|Mt|21,16}}. Il potere del [[figlio dell'uomo]], al quale ogni cosa è posta sotto i piedi, è citato in {{pb|1Cor|15,27}}; {{passo biblico|Ef|1,22}}; {{passo biblico|Eb|2,6-8}}.
* {{pb|Sal|22}}: il grido di abbandono del giusto oppresso, applicato a [[Gesù]] [[crocifissione di Gesù|crocifisso]], è riferito da {{pb|Mc|15,34}}; {{passo biblico|Mt|27,46}}. Il disprezzo subìto è ripreso da {{pb|Mt|27,39}}; {{passo biblico|Mc|15,29}}; {{passo biblico|Lc|23,35}}. La sete è presente in {{pb|Gv|19,28}}, e paralleli nella passione sono presenti anche per la spoliazione e il sorteggio delle vesti. Il finale riconoscimento dei popoli è citato da {{pb|Ap|11,15; 19,7}}.
 
== Uso liturgico ==
Questa forma [[canone|canonica]] del salterio s'impose definitivamente molto tardi ed ebbe forme concorrenti. Il salterio greco conta 151 salmi; l'antica versione siriaca ne conta 155. Le scoperte del [[mar Morto]] hanno restituito l'originale ebraico del salmo 151 greco (in realtà si tratta di due salmi combinati insieme) e i due ultimi salmi della raccolta siriaca; ci han pure fatto conoscere tre nuove composizioni poetiche, inserite nei manoscritti del salterio, nel quale poi i salmi non sempre si susseguono secondo l'ordine canonico. In conclusione, il salterio è rimasto una raccolta "aperta" fino all'inizio della nostra èra, per lo meno in alcuni ambienti.
 
=== Valore spiritualeNell'Ebraismo ===
 
Salterio è la raccolta dei canti religiosi di Israele. Sappiamo, d'altra parte, che cantori figuravano tra il personale del tempio e, sebbene essi siano esplicitamente menzionati solo dopo l'[[esilio]], è certo che sono esistiti dall'inizio. Si celebravano le feste di YHWH con danze e cori ({{pb|Gdc|21,19-21}}; {{pb|2Sam|6,5.16}}). Secondo {{pb|Am|5,23}}, i [[sacrificio|sacrifici]] erano accompagnati da canti, e il palazzo reale aveva i suoi cantori sotto [[Re Davide|Davide]] ({{pb|2Sam|19,36}}) e sotto [[Ezechia]]. Come testimoniato dagli annali di [[Sennàcherib]], anche il tempio di [[Salomone]] dovette avere i suoi cantori, come tutti grandi santuari orientali. Infatti, salmi sono attribuiti ad [[Asaf]], ai figli di [[Core]], a [[Eman]] e a [[Etan]] (o Jedutun), che sono tutti cantori del tempio preesilico secondo le [[Libri delle Cronache|Cronache]]. La [[tradizione]], che attribuisce a Davide molti salmi, fa risalire a lui anche l'organizzazione del [[culto]], compresi i cantori ({{pb|1Cr|25}}), concordano in questo con i testi antichi, nei quali appunto si parla di Davide che danza e canta davanti a [[YHWH]] ({{pb|2Sam|6,5.16}}). Testimonianze di uso rituale dei salmi nel secondo tempio, ricostruito dopo l'esilio, si trovano in {{pb|Esd|3,10-11}}; {{passo biblico|Ne|11,17}}.
Bastano poche parole, tanto la ricchezza religiosa dei salmi è evidente. Sono stati le preghiere dell'[[Antico Testamento]], in cui [[Dio]] stesso ha ispirato i sentimenti che i suoi figli devono avere nei suoi riguardi e le parole di cui devono servirsi rivolgendosi a lui. Sono stati recitati da [[Cristo|nostro Signore]] e dalla [[Maria Vergine|Vergine]], dagli [[apostolo|apostoli]] e dai primi [[martire|martiri]]. La [[chiesa cristiana]] ne ha fatto, senza modifiche, la sua [[preghiera]] ufficiale. Senza modifiche: queste grida di [[lode]], di supplica o di ringraziamento, anche se strappate ai salmisti in circostanze tipiche della loro epoca e della loro esperienza personale, hanno una risonanza universale, poiché esprimono l'atteggiamento che ogni uomo deve avere di fronte a Dio. Senza modificarne le parole, ma con un considerevole arricchimento del senso, nella [[nuova alleanza]], il fedele loda e ringrazia Dio che gli ha rivelato il segreto della sua vita intima, che l'ha riscattato con il sangue del suo Figlio, che gli ha infuso il suo [[Spirito Santo|Spirito]], e, nella recita [[liturgia|liturgica]], ogni salmo termina con la dossologia [[Trinità|trinitaria]] del ''Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto''. Le suppliche antiche diventano più ardenti dopo che la [[ultima cena|cena]], la [[crocifissione|croce]] e la [[risurrezione]] hanno insegnato all'uomo l'amore infinito di Dio, l'universalità e la gravità del [[peccato]], la gloria promessa ai giusti. Le speranze cantate dai salmisti si realizzano; il [[Messia]] è venuto; egli regna in Israele e tutte le nazioni sono chiamate a lodarlo.
 
Molti salmi portano indicazioni musicali o [[liturgia|liturgiche]]. Certi si riferiscono a [[rito|riti]] che vengono come accompagnati nel loro svolgimento ({{passo biblico|Sal|20; 26; 27; 66; 81; 107; 116; 134; 135}}). Questi e altri ({{passo biblico|Sal|48; 65; 95; 96; 118}}) erano evidentemente recitati nel recinto del tempio. I "Cantici delle ascensioni" ({{passo biblico|Sal|120-134}} e anche {{passo biblico|Sal|84}}) erano canti di [[pellegrinaggio]] al [[santuario]]. Questi esempi, scelti tra i più chiari, bastano a mostrare che numerosi salmi, perfino salmi individuali, sono stati composti per il servizio del tempio. Altri, se non avevano principalmente questa destinazione, vi sono stati almeno adattati, per esempio con l'aggiunta di [[benedizione|benedizioni]] ({{passo biblico|Sal|125; 128; 129}}).
 
Il rapporto dei salmi con il [[culto]] e il carattere liturgico del salterio preso nel suo insieme sono innegabili. Ma ci mancano generalmente le informazioni per determinare la cerimonia o la festa nel corso delle quali tali salmi erano utilizzati. Il titolo ebraico del {{pb|Sal|92}} lo destina al giorno del sabato; i titoli greci dei salmi {{passo biblico|Sal|24; 48; 93; 94}} li ripartiscono in altri giorni della [[settimana]]. Il {{pb|Sal|30}} serviva alla [[festa della dedicazione]], secondo l'ebraico, e il {{passo biblico|Sal|29}} era cantato alla [[festa delle capanne]], secondo il greco. Queste indicazioni non sono forse primitive ma, come le determinazioni molto dettagliate che furono fatte nell'epoca giudaica, testimoniano che il salterio fu il libro di canto del tempio e delle [[sinagoga|sinagoghe]], prima di diventarlo della [[Chiesa cattolica|chiesa cristiana]].
 
=== Nel Cristianesimo ===
 
Oltre che preghiere ufficiali dell'[[ebraismo]], i salmi sono stati recitati da [[Cristo|nostro Signore]] e dalla [[Maria Vergine|Vergine]], dagli [[apostolo|apostoli]] e dai primi [[martire|martiri]]. Accenni all'uso liturgico dei salmi sono presenti anche nel [[Nuovo Testamento| ({{pb|Ef|5,19}}; {{passo biblico|Col|3,16}}; {{passo biblico|Gc|5,13}}), oltre all'uso [[kerigma|kerigmatico]] come prefigurazione di Cristo, cfr. sopra. La [[chiesa cristiana]] ne ha quindi fatto la sua [[preghiera]] ufficiale, che con la [[Liturgia delle ore]] ha scandito per secoli la vita quotidiana di [[cattedrale|cattedrali]], [[monastero|monasteri]], [[convento|conventi]]. [[Agostino]] affermava: ''Psalterium meum, gaudium meum!'' ("Il mio salterio [è] la mia [[gioia]]!")<ref>''Enarrationes super Psalmos'' 137; ''[[PL]]'' 37,1775.</ref> Anche [[Lutero]] scriveva: "Ogni [[cristiano]] che voglia pregare e raccogliersi dovrebbe servirsi del salterio"<ref>''Prefazione al salterio'' ([[1531]])</ref>. Il [[Concilio Vaticano II]] ha definito il salterio è ''mirabiles precum thesauri'', "mirabile [[tesoro]] di [[preghiera|preghiere]]"<ref>''[[Dei Verbum]]'' 15.</ref>.
 
Queste grida di [[lode]], di [[supplica]] o di [[ringraziamento]], anche se strappate ai salmisti in circostanze tipiche della loro epoca e della loro esperienza personale, hanno una risonanza universale, poiché esprimono l'atteggiamento che ogni uomo deve avere di fronte a Dio. Senza modificarne le parole, ma con un considerevole arricchimento del senso, nella [[nuova alleanza]], il fedele loda e ringrazia Dio che gli ha rivelato il segreto della sua vita intima, che l'ha riscattato con il sangue del suo Figlio, che gli ha infuso il suo [[Spirito Santo|Spirito]], e, nella recita [[liturgia|liturgica]], ogni salmo termina con la [[dossologia]] [[Trinità|trinitaria]] del ''Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto'' ("[[Gloria]] al [[Dio Padre|Padre]] e al [[Figlio di Dio|Figlio]] e allo [[Spirito Santo]]"). Le suppliche antiche diventano più ardenti dopo che la [[ultima cena|cena]], la [[crocifissione|croce]] e la [[risurrezione]] hanno insegnato all'uomo l'[[amore]] infinito di [[Dio]], l'universalità e la gravità del [[peccato]], la [[gloria]] promessa ai giusti. Le [[speranze]] cantate dai salmisti si realizzano; il [[Messia]] è venuto; egli regna in Israele e tutte le nazioni sono chiamate a lodarlo.
 
La [[riforma liturgica]] seguente al [[Concilio Vaticano II]] ha censurato alcuni passi dei cosiddetti "[[salmi imprecatori]]", caratterizzati da scene di [[violenza]] tribali e [[militari]] (p. es. {{pb|Sal|137,9}}) che erano dolorosa parte integrante della [[vita]] e della storia dell'antico vicino oriente, ma che male si adattano alla sensibilità e alla spiritualità contemporanea.<ref>Per un elenco dei passi "censurati" cfr. Ravasi, 28: {{pb|Sal|5,5-7,11; 17,13-14; 18,38-43; 35,8.26; 40,15-16; 52,7-8; 58,7-11; 59,6.12-14; 69,22-29; 79,10-12; 83,14-19; 94,1.2.23; 109,6-20; 120,3-4; 129,5-6; 137,8-9; 140,10-12}}.</ref>
 
== Fortuna ==
 
=== Nella Tradizione ebraica ===
 
Numerosi sono i commenti realizzati da [[rabbino|rabbini]], spesso in chiave [[mistica]] o [[allegoria|allegorica]]: Josef ibn Abithur, Abraham ben Meir Ibn Ezra di Toledo, Ibn Gabirol, Rashì, David Qimhi, Maimonide, Ben Shelomoh Meirì, Ben Abbà Marì.
 
=== Nella spiritualità e teologia cristiana ===
 
Numerosi sono stati i trattati teologici, esegetici ed omiletici prodotti sui salmi nella tradizione cristiana.<ref>Cfr. Ravasi, 41-42.</ref> Nei [[padri della Chiesa]], tra gli esponenti della [[scuola alessandrina]], di tendenza allegorizzante, si segnala [[Sant'Atanasio]].<ref>''Expositio in Psalmos'', ''[[PG]]'' 27,59-546.</ref> La [[scuola antiochena]], più letteralista, è rappresentata da [[San Giovanni Crisostomo]]<ref>''Omelie'', ''PG'' 55,33-498.</ref> e da [[Teodoreto di Ciro]]<ref>''Commento'', ''PG'' 80,867-1998.</ref> La [[scuola cappadoce]], più spiritualista, è rappresentata da [[San Basilio|Basilio]].<ref>''Omelie'', ''PG'' 29,209-494.</ref> Nell'[[occidente]] [[lingua latina|latino]], che risente della metodologia allegorica alessandrina, si segnalano [[Sant'Ambrogio]]<ref>''Enarrationes in Psalmos Davidicos'', ''[[PL]]'' 15,1197-1526.</ref> e [[Sant'Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]],<ref>''Enarrationes in Psalmos'', ''PL'' 36-37.</ref> l’unico padre che ha commentato l’intero salterio.
 
Nel [[medioevo]] si segnalano [[Pietro Lombardo]]<ref>''Commentarius in Psalmos davidicos'', ''PL'' 191, 55-1296.</ref> e [[San Tommaso d’Aquino]].<ref>''Expositio in Psalmos Davidis'', opera omnia Vivès, vol. 13, 228-556.</ref>
 
Nel periodo della [[Riforma protestante]] si sono dedicati ai salmi [[Lutero]], con la sua versione in tedesco e con un commentario ([[1525]]), e [[Calvino]]; entrambi dipendono molto dall’esegesi medievale e [[patristica]]. In campo [[chiesa cattolica|cattolico]] si segnalano il [[Bellarmino]] ([[1611]]), e in seguito [[Jacques Bénigne Bousset|Bousset]] e [[Augustin Calmet|Calmet]].
 
A partire dal [[XVIII secolo|'700]] appaiono i primi tentativi di [[esegesi storico-critica]]: Herder, Michaelis, Wette (che tenta un raggruppamento dei salmi), Ewald, Delitzsch, Wellhausen, Duhm.
 
Nel [[XX secolo|'900]] la ricerca esegetica decolla anche per i salmi. Gunkel ([[1926]]; [[1928]]-[[1933]]) distingue tra salmi pre-esilici ed esilici, distinguendoli anche tra ipotetico uso pubblico-liturgico e privato. Una corrente particolarmente forte nel secolo scorso, quella cultuale o rituale, ha esaminato in particolare i paralleli con la letteratura extrabiblica, contestualizzando l’uso dei salmi al culto del tempio. Così in particolare Volz, Mowinckel, Hooke. Altri esegeti che hanno fornito un utile contributo alla comprensione del salterio sono stati Kraus, Westermann, Becker, Dahood.
 
=== Riadattamenti poetici ===
 
I testi dei salmi rappresentano componimenti poetici, oltre che antichi, di rara bellezza. Keller, il giornalista di ''[[La Bibbia aveva ragione]]'', ha definito Davide il nobel della letteratura del suo tempo.
 
Nei recenti vi sono state molteplici edizioni letterarie (parziali o integrali) dei salmi, talvolta attente a rendente il testo ebraico, talvolta tese invece a riprodurre fluidamente immagini e sensi nella lingua di destinazione. Si segnalano: (Cfr. Ravasi, 39-40) Corneille, Bousset, Claudel, Tommaseo, Cardenal, Bonhoeffer, Guardini, Ebeling, Doherty, Chouraqui, Turoldo, Milosz, Rousse, Santucci.
 
=== Riadattamenti musicali ===
 
I salmi erano prevalentemente composizioni musicali, accompagnati da appositi [[strumento musicale|strumenti]]. Alcuni titoli forniscono informazioni sugli strumenti e sulle arie di accompagnamento, ma queste sono andate perdute. Lungo i secoli successivi la tradizione cristiana ha riarrangiato i testi salmici sulla base di nuove musiche, che hanno arricchito la tradizione occidentale. Nell’ampia produzione musicale classica si segnalano:<ref>Cfr. Ravasi, 29-30.</ref> Gerhardt, Pjetursson, Monteverdi, Vivaldi, Mozart, Orlando di Lasso, Andrea Gabrieli, Pousseur, Benedetto Marcello, Durante, Mendelssohn, Liszt, Frank, Bruckner, Brahms, Roussel, Schönberg, Strawinski, Kodaly, Honegger, Bloch, Bernstein, Penderecki, Bach.
 
In epoca contemporanea sono numerosi i riadattamenti realizzati e usati nelle [[parrocchia|parrocchie]] per la [[liturgia]] e la [[pastorale]].
 
{{Antico Testamento}}
{{Sezione accessoria|Note}}
 
<{{references />|2}}
 
{{Sezione accessoria|Bibliografia}}
 
* {{autore|[[Gianfranco Ravasi]]}}, ''Il libro dei Salmi'', 3 vv., in particolare "Introduzione generale", vol. 1 [[EDB]], Bologna [[1981]].
 
{{Sezione accessoria|Voci correlate}}
* [[Salterio]]
* [[Alleluia]]
* [[Preghiera]]
* [[Liturgia delle Ore]]
 
{{Sezione accessoria|Collegamenti esterni}}
 
* {{en}} [http://www.britannica.com/EBchecked/topic/481091/Psalms Voce] nell'Enciclopedia Britannica
* [http://www.bibbiaedu.it/pls/labibbia/GestBibbia09.Ricerca?Libro=Salmi&capitolo=1 Testo integrale] secondo la versione [[Conferenza_Episcopale_Italiana|CEI]] [[2008]]
* {{en}} [http://www.jewishencyclopedia.com/articles/12409-psalms Voce] nella Jewish Encyclopedia
* [http://www.bibbiaedu.it/pls/labibbia/gestBibbia_Int2.Ricerca?Libro=Salmi&capitolo=1 Testo integrale] secondo la versione Interconfessionale in lingua corrente
* {{Catholic Encyclopedia|http://www.newadvent.org/cathen/12533a.htm}}
 
{{Sezioni accessorie fine}}
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