Libro dei Salmi: differenze tra le versioni

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=== Biblici ===
 
Certi brani si trovano inseriti nei [[libri storici]]: p. es. il [[cantico di Mosè]] ({{pb|Es|15}}), il [[Canto del Pozzo]] ({{pb|Nm|21,17-18}}), l'inno di vittoria di [[Debora]] ({{pb|Gdc|5}}), l'[[elegia]] di [[Davide]] su [[Saul]] e [[Gionata]] ({{pb|2Sam|1}}), gli elogi di [[Giuda Maccabeo|Giuda]] e [[Simone Maccabeo]] ({{pb|1Mac|3,3-9; 14,4-15}}). Numerosi passi dei [[libri profetici]] appartengono ai medesimi generi letterari. Esistevano antiche raccolte, di cui non restano che il nome e alcuni avanzi, come il [[libro delle Guerre di YHWH]] ({{pb|Nm|21,14}}) e il [[Libro del Giusto]] ({{pb|Gs|10,13}}; {{pb|2Sam|1,18}}). Ma il tesoro della lirica religiosa di Israele ci è conservato dal salterio.
 
Anche nel [[Nuovo Testamento]] sono presenti brani di genere salmico, p. es. il ''[[Magnificat]]'', il ''[[Benedictus]]'' e il ''[[Nunc dimittis]]''.
 
== Testo ==
 
Il suo testo non è di facile studio: secondo Ravasi è "un vero e proprio laboratorio di critica testuale: si può inciampare in quasi tutta la tipologia dei fenomeni testuali (aplografie, pluralità di lezioni, dittografie, confusioni grafiche, metatesi, spostamenti di segmenti testuali, ecc.)" (pp. 37-39). I motivi di tale complessità possono essere molteplici: era un testo liturgicamente molto usato e copiato, dunque "simile a un disco che risente dell'usura dell'esecuzione"; alcuni termini sono così poetici o arcaici da non essere di uso comune e dunque di difficile traduzione; alcuni termini possono derivare da prestiti linguistici, in particolare ugaritici e sono ancora di difficile traduzione. Ci è pervenuto infine in diverse versioni che, per quanto derivate dall'originale ebraico, sono spesso più antiche del testo ebraico come si è standardizzato (Testo Masoretico). Queste le versioni:<ref>Ravasi, 38-39.</ref>
* [[Qumran]]: il rotolo 11QPsa ritrovato tra i manoscritti del Mar [[Morte|Morto]] contiene 41 salmi dell'ultima cinquantina del salterio. Sono presenti alcune varianti, come l'antifona in ogni versetto del {{passo biblico|Sal|145}}: "Lodate YHWH! Il suo nome sia lodato ora e sempre!";
* [[Qerè]]: sono interessanti le proposte di lettura (''qerè'', "letto") aggiunte dai masoreti al posto della lettura di alcuni termini (''ketìv'', "scritto");
* [[LXX]]: la sua versione greca dei Salmi è "la peggiore dell'intera Bibbia dei LXX", con molte e notevoli divergenze. Aggiunge il [[Sal [[151]]]]. Altre versione greche utili per il confronto sono [[Aquila]], [[Simmaco]] e [[Teodozione]];
* [[Peshittà]]: la versione in siriaco, oltre a divergenze, aggiunte i {{passo biblico|Sal|152-155}};
* [[Vulgata]]: [[Girolamo]] ha preparato tre versioni latine del salterio: la prima è la ripresa della [[Vetus Latina]], basata sulla LXX, divenuta tradizionale a Milano; la seconda, il [[Salterio Gallicano]], è una revisione della precedente, ufficiale nella Vulgata e adottata in Francia; la terza fu eseguita da Girolamo tra il [[390]]-405, sulla base del testo ebraico, ma non fu mai ufficiale nella Chiesa.
 
All'interno dello stesso testo sono presenti alcuni salmi doppi, frutto di un riadattamento post-esilico d testi precedenti:
{| {{prettytable}}
|-
! colspanColspan=2 style="width: 50%;"| Numerazione [[Bibbia ebraica|ebraica]] e [[Bibbia CEI 2008|CEI 2008]]
! colspanColspan=2 | Numerazione [[Bibbia greca|greca]], [[Bibbia latina|latina]], [[Bibbia CEI 1971|CEI 1971]] e [[liturgia]]
|- style="background-color:lightgreen;"
| colspan=2 | {{passo biblico|SalE|1-8}}
* autore, così ripartiti: 73 [[Re Davide|Davide]] (80 nei ''[[LXX]]'' e 82 nella Volgata); 12 [[Asaf]];<ref>{{passo biblico|Sal|50}} e {{passo biblico|Sal|73-83}}.</ref> 11 figli di Qorah-[[Core]];<ref>{{passo biblico|Sal|42-49; 84; 85; 87; 88}}.</ref> e a seguire 3 [[Idutun]], 2 [[Salomone]], 1 [[Eman]], 1 [[Etan]], 1 [[Mosè]];
* [[genere letterario]]: ''mizmòr'', "salmo", 57 salmi; ''shir'', "cantico", 30; ''maskìl'', forse "composizione sapienziale", 13; ''siggaiòn'', variamente reso con istruzione, confessione, lamento, 7; ''miktam'', dal significato oscuro, 6; ''tefillàh'', [[preghiera]], 5; ''tehillàh'' (lo stesso termine che indica l'intero libro, ''tehillìm''), "lode", 1;
* melodia: possono essere indicati gli strumenti musicali (flauti, strumenti a corda, ecc.), oppure l'aria ("cerva dell'aurora", "i gigli", "non distruggere") ma alcuni termini ci sono oscuri: p. es. la "ghittea" (o ghittita") può essere una speciale arpa della città di Gat, o una musica così chiamata, o un modo tipico di musicare;
* uso [[liturgia|liturgico]]: solennità, giorni, riti;
* allusioni circostanziali: spesso sono riferite alle vicende della vita di Davide (p. es. {{passo biblico|Sal|3}}, "Quando fuggiva davanti al [[figlio]] [[Assalonne]]; cfr. anche {{passo biblico|Sal|7; 18; 34; 51; 52; 54}}; ecc).
 
=== Sezioni ===
 
== Autori e data ==
[[File:Codex binding Louvre MR373.jpg|left|300px|thumb|Davide detta i salmi, placca d'avorio,Francia, X-[[XI sec.secolo]]]]
 
La maggior parte dei salmi riporta nel titolo l'indicazione dell'autore (cfr. sopra), tutti riferibili (eccetto il {{passo biblico|Sal|90}} di [[Mosè]]) agli inizi dell'epoca monarchica ([[XI secolo a.C.|XI]]-[[X secolo a.C.]]). Dato che Davide è l'autore più ricorrente (circa la metà dei salmi) e dato che nei titoli sono citati anche episodi della sua vita (cfr. sopra, titoli) e che altri passi dell'[[Antico Testamento]] lo definiscono come musico e suonatore di cetra ({{pb|Am|6,5}}; {{passo biblico|1Sam|16,16-18}}; {{passo biblico|2Sam|1,19-27; 3,33-34; 6,5-16; 23,1}}; {{passo biblico|1Cr|13;16;25}}; {{passo biblico|Sir|47,8-10}}), la [[tradizione]] ha visto in Davide non solo l'autore di tutti i salmi che portano il suo nome, ma dell'intero salterio. Anche gli scrittori del [[Nuovo Testamento]], citando questo o quel salmo sotto il nome di Davide (p. es. {{pb|At|1,16}}), si conformano all'opinione del loro tempo. L'attribuzione a Davide è ripresa anche dal [[Corano]]<ref>Sura [http://www.corano.it/corano_testo/4.htm 4,163]: "A Davide demmo i salmi", cfr. anche [http://www.corano.it/corano_testo/34.htm 34,10]; [http://www.corano.it/corano_testo/38.htm 38,18-20]).</ref>.
 
È però ipotizzabile che i titoli dei salmi non volessero designare gli autori dei singoli componimenti. La formula ebraica usata (il ''[[lamedlame auctoris]]'', p. es. ''ledavìd'') può indicare l'autore del testo ("di Davide"), ma anche stabilire una certa relazione del salmo con il personaggio nominato ("circa Davide", o "per il maestro del coro"), sia a causa della convenienza del tema sia perché il salmo apparteneva a una raccolta messa sotto il suo nome. I salmi "ai figli di [[Core]]" potevano così appartenere al repertorio di questa [[famiglia]] di [[cantore|cantori]], come i numerosi salmi "al maestro del coro" ({{passo biblico|Sal|4; 5; 6; 8}}; ecc.) erano brani che venivano eseguiti dal coro del tempio. Lo stesso è ipotizzabile per la raccolta di [[Asaf]], il capo dei leviti cantori ({{pb|1Cr|16,4-5}}).
 
Oggi gli [[esegeta|esegeti]] ipotizzano un processo redazionale lungo e complesso, non limitato all'epoca del primo tempio.
In base all'analisi del contenuto, è verosimile che molti salmi risalgano all'epoca monarchica, in particolare i salmi "regali"; ma il loro contenuto è troppo generico perché si possa fare più che qualche ipotesi sulla loro data precisa. Invece i salmi del regno di YHWH, carichi di reminiscenze di altri salmi e della seconda parte di [[Isaia]], possono essere stati composti durante l'[[esilio]]; così anche i salmi che, come il {{passo biblico|Sal|137}}, parlano della rovina di Gerusalemme e delle deportazioni. Il ritorno è cantato in {{passo biblico|Sal|126}}. Il periodo che seguì sembra sia stato fecondo di composizioni di salmi: è il momento in cui il culto si sviluppa nel tempio restaurato, in cui i cantori crescono in dignità e sono messi sullo stesso piano dei [[levita|leviti]], in cui ugualmente i saggi adottano il genere dei salmi per diffondere il loro insegnamento, come farà il [[Siracide]]. Per alcuni salmi ({{passo biblico|Sal|44; 74; 79; 83}}) è ipotizzabile una datazione ancora più bassa, all'epoca ellenista o maccabaica.
 
In definitiva le proposte sono varie. Gli esegeti [[Germania|tedeschi]] dell'[[XIX secolo|800]] (come Wellhausen, Duhm) ipotizzavano la fissazione definitiva del salterio all'[[epoca maccabaica]] ([[II secolo a.C.]]). La [[scuola anglo-scandinava]] (Mowinckel, Schmidt, Weiser, Hooke) invece riportava quasi tutti i salmi all'epoca monarchica. Tale datazione antica è ipotizzabile anche sulla base della comparazione con testi religiosi precedenti (p. es., il {{pb|Sal|29}} è probabilmente l'adattamento [[yahwista]] di un inno a [[Baal]]). Il ritorno dall'esilio, attorno al [[VI secolo a.C.|VI]]-[[V secolo a.C.]], deve comunque aver rappresentato un momento importante per la redazione complessiva dei vari componimenti salmici, come per gli altri testi dell'[[Antico Testamento]].
 
== Forme letterarie dei salmi ==
[[File:Georgian Psalter 13-15 c.jpg|right|300px|thumb|Davide e il rotolo dei salmi, miniatura georgiana, XIII-[[XV sec.secolo]]]]
Gunkel è stato il primo studioso a proporre una classificazione dei salmi sulla base del genere letterario. Questi non sono uniformi infatti quanto a stile, contenuto, finalità.<ref>Cfr. Ravasi, 46-65.</ref>
C'è disseminato nel salterio e appartenente a generi diversi, un certo numero di canti "regali". Ci sono oracoli in favore del re ({{passo biblico|Sal|2}} e {{passo biblico|Sal|110}}), preghiere per il re ({{passo biblico|Sal|20; 61; 72}}), un ringraziamento per il re ({{passo biblico|Sal|21}}), preghiere del re ({{passo biblico|Sal|18; 28; 63; 101}}), un canto regale di processione ({{passo biblico|Sal|132}}), un inno regale ({{passo biblico|Sal|144}}), perfino un epitalamio per un [[matrimonio]] principesco ({{passo biblico|Sal|45}}). Sono poemi antichi, che datano dall'epoca [[monarchia|monarchica]] e riflettono il linguaggio e il cerimoniale della corte. Nella loro composizione originale, sembra che parlino di un re della loro epoca. I salmi {{passo biblico|Sal|2; 72; 110}} possono essere stati salmi di [[intronizzazione]]. Il re è detto figlio adottivo di [[Dio]]; il suo regno sarà senza fine; la sua potenza si estenderà fino all'estremità della terra; farà trionfare la potenza e la giustizia; sarà il salvatore del suo popolo. Simili espressioni possono sembrare esagerate, ma non oltrepassano ciò che i popoli vicini dicevano del loro sovrano e ciò che [[Israele]] sperava del suo.
 
In Israele, però, il re riceve l'[[unzione]] che fa di lui il vassallo di [[YHWH]], il suo rappresentante sulla terra. Egli è l'unto di YHWH, in [[lingua ebraica|ebraico]] il "[[Messia]]"; e questo rapporto [[religione|religioso]], contratto con Dio, specifica la concezione israelita della regalità e la differenzia da quelle attestate in [[Egitto]] o in [[Mesopotamia]], nonostante l'uso di una fraseologia comune. Il "messianismo regale", che inizia con la [[profezia]] di [[Natan]] ({{pb|2Sam|7}}), viene ripreso e sviluppato dai salmi {{passo biblico|Sal|89}} e {{passo biblico|Sal|132}} e più ancora nei salmi {{passo biblico|Sal|2; 72; 110}}. Questi salmi alimentavano la [[speranza]] del popolo nelle [[promessa|promesse]] che [[Dio]] aveva fatte alla dinastia di [[Re Davide|Davide]]. Se si definisce il messianismo come l'attesa di un re futuro, di un ultimo re che potrebbe apportare la salvezza definitiva e instaurare il regno di Dio sulla terra, nessuno di questi salmi sarebbe propriamente "messianico". Ma alcuni di questi antichi canti regali continuano ada essere utilizzati anche dopo la caduta della monarchia e, venendo incorporati nel salterio, forse con ritocchi o aggiunte, hanno nutrito l'attesa di un Messia individuale, discendente di Davide. Questa speranza era viva tra i [[Giudei|giudei]] alla vigilia della venuta di [[Cristo]]; i [[cristianesimo|cristiani]] poi ne hanno visto la realizzazione in [[Gesù]] di [[Nazareth]], detto appunto il Cristo, che in greco significa ''unto'', come ''messia'' in ebraico.
 
Il {{pb|Sal|110}} sarà il testo del salterio più spesso citato nel [[Nuovo Testamento]]. Anche il canto nuziale del {{pb|Sal|45}} vuole esprimere l'unione del Messia con il nuovo Israele, nella linea delle [[allegoria|allegorie]] [[matrimonio|matrimoniali]] dei [[profeti]], ed è applicato al Cristo da {{pb|Eb|1,8}}. Nella stessa prospettiva, il Nuovo Testamento e la [[tradizione]] cristiana applicano al Cristo altri salmi che non erano regali ma anticipavano in qualche modo lo stato e i sentimenti del Messia, il giusto per eccellenza; così {{passo biblico|Sal|16}} e {{passo biblico|Sal|22}} e certi passi di numerosi salmi, in particolare dei salmi {{passo biblico|Sal|8; 35; 40; 41; 68; 69; 97; 102; 118; 119}}. Ugualmente, i salmi del regno di YHWH sono stati messi in rapporto con il regno di Cristo. Anche se queste applicazioni oltrepassano il senso letterale, restano legittime perché tutte le speranze che animano il salterio sono realizzate pienamente solo dalla venuta sulla terra del [[Figlio di Dio]].
* salmi d'ingresso ({{passo biblico|Sal|15; 24}}); definiscono le condizioni di accesso al tempio da parte del fedele; hanno un significato affine all'[[atto penitenziale]] della nostra [[Messa]];
* salmi requisitoria ({{passo biblico|Sal|50; 58; 75; 82; 95}}); presentano la struttura della ''rib'', la "contesa giudiziaria"; forse erano associate a cerimonie di rinnovamento dell'[[alleanza]];
* salmi di [[pellegrinaggio]], o ascensioni, o graduali ({{passo biblico|Sal|120-134}}). AdA uso dei pellegrini diretti a [[Gerusalemme]].
 
=== Salmi sapienziali ===
 
== Adempimenti cristologici ==
[[File:Psaultier Montpellier MS-H409 David.jpg|right|300px|thumb|Davide con la cetra, miniatura, Baviera, [[VIII sec.secolo]]]]
Il [[Nuovo Testamento]] ha operato una rilettura dei salmi in chiave [[cristologia|cristologica]] e sul suo esempio la [[tradizione]] cristiana scorge in diversi salmi la prefigurazione della venuta di [[Gesù]]. Già [[San Girolamo]] affermava che Davide "è la [[lira]] che canta Cristo"<ref>''[[PL]]'' 22,547.</ref>.
 
=== Nella spiritualità e teologia cristiana ===
 
Numerosi sono stati i trattati teologici, esegetici ede omiletici prodotti sui salmi nella tradizione cristiana.<ref>Cfr. Ravasi, 41-42.</ref> Nei [[padri della Chiesa]], tra gli esponenti della [[scuola alessandrina]], di tendenza allegorizzante, si segnala [[Sant'Atanasio]].<ref>''Expositio in Psalmos'', ''[[PG]]'' 27,59-546.</ref> La [[scuola antiochena]], più letteralista, è rappresentata da [[San Giovanni Crisostomo]]<ref>''Omelie'', ''PG'' 55,33-498.</ref> e da [[Teodoreto di Ciro]]<ref>''Commento'', ''PG'' 80,867-1998.</ref> La [[scuola cappadoce]], più spiritualista, è rappresentata da [[San Basilio|Basilio]].<ref>''Omelie'', ''PG'' 29,209-494.</ref> Nell'[[occidente]] [[lingua latina|latino]], che risente della metodologia allegorica alessandrina, si segnalano [[Sant'Ambrogio]]<ref>''Enarrationes in Psalmos Davidicos'', ''[[PL]]'' 15,1197-1526.</ref> e [[Sant'Agostino d'Ippona|Sant'Agostino]],<ref>''Enarrationes in Psalmos'', ''PL'' 36-37.</ref> l'unico padre che ha commentato l'intero salterio.
 
Nel [[medioevo]] si segnalano [[Pietro Lombardo]]<ref>''Commentarius in Psalmos davidicos'', ''PL'' 191, 55-1296.</ref> e [[San Tommaso d'Aquino]].<ref>''Expositio in Psalmos Davidis'', opera omnia Vivès, vol. 13, 228-556.</ref>

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