Sant'Ignazio di Antiochia: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = ellenista
|PostNazionalità =. Fu il secondo successore di [[San Pietro apostolo|Pietro]] come [[vescovo]] di [[Antiochia di Siria]], dal [[70]] a circa [[107]], data del suo [[martirio]]
|Sepoltura = [[Roma]], [[Basilica di San Clemente al Laterano (Roma)|Basilica di San Clemente al Laterano]]
|Immagine =
|Didascalia =
 
Finalmente da Troade il martire giunse a Roma, dove, nell'Anfiteatro Flavio, venne dato in pasto alle bestie feroci.
 
Finalmente da Troade giunto a Roma dopo un faticoso viaggio, Ignazio subì il martirio nell'Urbe nel decimo anno del regno di Traiano (107), secondo la notizia riferita da Eusebio[9], dandolo in pasto alle bestie feroci.
 
== Culto ==
 
Le sue spoglie furono raccolte da alcuni [[fedeli]] e ricondotte ad [[Antiochia]], dove vennero sepolte nel cimitero della chiesa fuori della Porta di Dafne.
 
A seguito dell'invasione saracena, le reliquie furono ricondotte a Roma e sepolte nel [[637]] presso la [[Basilica di San Clemente al Laterano (Roma)|Basilica di San Clemente al Laterano]], dove tuttora riposano.
 
== Stile e contenuto delle lettere ==
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