Antonio di Padova, il santo dei miracoli
Antonio di Padova, il santo dei miracoli | |
Nove fotografie originali del film | |
Titolo originale: | Antonio di Padova, il santo dei miracoli |
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Lingua originale: | italiano |
Paese: | Italia |
Anno: | 1931 |
Durata: | 93' min. |
Colore: | bianco/nero |
Audio: | sonoro, solo musicato |
Genere: | biografico |
Regia: | Giulio Cesare Antamoro |
Soggetto: | padre Vittorino Facchinetti |
Ambientazione Geografica: | |
Ambientazione Storica: | XIII secolo |
Tratto da: | romanzo di padre Vittorino Facchinetti |
Sceneggiatura: | Giulio Cesare Antamoro, Aldo Quinti |
Produttore: | Eugenio Musso |
Casa di produzione: | SACRAS di Roma |
Distribuzione (Italia): | SACRAS di Roma |
Interpreti e personaggi: | |
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Fotografia: | Emilio Guattari |
Montaggio: | Giulio Cesare Antamoro, Aldo Quinti |
Musiche: | Francesco Catalani d'Abruzzo |
Scenografia: | Arnaldo Foresti, Alfredo Montoni |
Coreografia: | Arnaldo Foresti, Alfredo Montoni |
Antonio di Padova è un film biografico del 1931, diretto da Giulio Cesare Antamoro (1877 – 1945); è il primo film girato sulla vita di Sant'Antonio di Padova.
Il film racconta gli episodi più importanti della vita del Santo, tratti dal romanzo di padre Vittorino Facchinetti.
Trama
Lisbona. Il piccolo Antonio viene consacrato a Maria Vergine e, sin da piccolo, inizia a compiere dei miracoli:
- gli uccelli sembrano ascoltare le sue parole;
- una brocca rotta si ricompone;
- il diavolo scompare dinanzi al suo gesto di farsi il segno della croce.
Ormai adolescente, Antonio non si lascia attrarre dalle seduzioni della vita e sceglie di ritirarsi nel Monastero di San Vincenzo a Coimbra dove matura la sua vocazione.
Dopo un periodo di vita eremitica, Antonio decide di partire per il Marocco, dove viene colpito da forti febbri. Sulla via del ritorno, una tempesta lo sorprende e fa naufragare la sua nave sulle coste della Sicilia.
Infine, il film narra i miracoli della maturità, fino alla morte del Santo.
Location
Il film venne girato in diverse località italiane:
- Rifredi (Firenze) e dintorni
- San Rossore (Pisa), Tenuta Reale (oggi del Presidente della Repubblica): qui furono registrate le sequenze africane.
Curiosità
Il film è “sonoro” solo per l’accompagnamento musicale; non è “parlato” e i dialoghi sono ancora presenti solo nei cartelli.
L’invenzione del sonoro risale al 1927, tuttavia per alcuni anni i film continuarono ad utilizzare le didascalie sia per la difficoltà degli attori di adattarsi al nuovo modello, sia perché molte sale cinematografiche non possedevano l'impianto sonoro.
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