Chiesa di Santa Caterina (Forlì)
Chiesa di Santa Caterina (Forlì) | |
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Stato | Italia |
Regione | Emilia Romagna |
Provincia | Forlì-Cesena |
Comune | Forlì |
Diocesi | Forlì-Bertinoro |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Chiesa |
Dedicazione | Santa Caterina d'Alessandria |
Inizio della costruzione | ante 1500 |
Soppressione | 1862 |
La Chiesa di Santa Caterina è una chiesa oggi scomparsa di Forlì.
La chiesa è di origine incerta: le notizia più antiche, però, vi vedono ospitate le Monache Agostiniane. Nella prima metà del XVI secolo vi si trasferirono le monache di San Giuliano, derivazione delle monache camaldolesi di San Barnaba[1][2].
Nel XVI secolo, suor Francesca Baldi vi promosse la devozione verso la Beata Vergine del Patrocinio, un'immagine appartenente sua famiglia paterna, che, nel 1614, venne donata al Monastero. Alla definitiva soppressione di esso, durante il Regno d'Italia, nel 1862, l'immagine fu portata a Faenza, dove tuttora è venerata[3].
La chiesa fu ricostruita ed abbellita nel 1642, e nuovamente consacrata il 26 aprile 1767 dal vescovo Francesco Piazza.
Nel 1797, vi fu una prima soppressione, ma poi vi venne trasferito l'altare maggiore dalla chiesa delle domenicane, dopo che le monache ebbero ottenuto di poter rimanere pagando un affitto.
La chiesa, dopo la definitiva sconsacrazione, avvenuta nel 1862, divenne caserma, col nome di Caserma Caterina Sforza: come tale ospitò l'11° Reggimento di Fanteria, Brigata Casale, i celebri Gialli del Calvario. Oggi, invece, dopo un periodo di disuso, viene utilizzata come sala pubblica ed aula universitaria.
Note | |
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Bibliografia | |
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