Commenda

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La Commenda in latino In commendam, alla lettera: in affidamento, è il termine con cui la Chiesa indicava l'affidamento dei redditi di un'abbazia ad un abate commendatario, che poteva essere un ecclesiastico od anche un laico.

Nella Chiesa

L'espressione latina proviene dalla prima parola del testo di affidamento. Ad esempio, risulta che il vescovo di Milano abbia così affidato i redditi di un'abbazia:

« Commendo tibi, fili, Ecclesiam quae est ad Forum Cornelii... donec ei ordinetur episcopus. »

Venne introdotto inizialmente per soccorrere vescovi scacciati dalle loro sedi episcopali a causa di invasioni o di guerre, per permettere loro di avere un mezzo di sostentamento, senza tuttavia dover abbracciare lo stato monastico. In seguito l'istituto degenerò, queste rendite furono oggetto di brame politiche e usate come moneta di scambio per favori ricevuti o altro. L'abate commendatario non risiedeva quasi mai nel convento, la gestione veniva affidata a personale che, a sua volta, si sentiva più legato al suo padrone che all'abbazia, nonostante fosse questa a fornire la rendita. Molte abbazie sotto questi regimi, persero il loro antico splendore sia morale e economico, cadendo spesso in completa rovina.

Parimenti, negli ordini cavallereschi fu il modo di attribuire a determinati cavalieri particolarmente distintisi i redditi di una commenda. Si usò in tal caso, per designare tale beneficiario, il termine commendatore, che in seguito divenne un grado cavalleresco.

Nel commercio

Questo termine entro anche nell'uso commerciale del medioevale con l'utilizzo di termini simili: quando un mercante partiva per un'impresa commerciale in terre lontane, raccoglieva presso parenti e amici somme di denaro necessarie all'impresa stessa: chi dava il danaro si chiamava "accomandante" e rispondeva solo nei limiti del capitale investito (cioè rischiava di perdere, in caso di fallimento dell'impresa, solo tale somma) mentre chi lo riceveva si chiamava "accomandatario", amministrava l'impresa, ma rispondeva illimitatamente o, come si diceva, ultra vires], cioè rischiava anche il proprio patrimonio personale, oltre la somma ricevuta dagli "accomandanti", per far fronte alle obbligazioni contratte verso terzi nell'esercizio dell'impresa in questione.

Anche nel diritto successivo rimase l'istituto, che nel diritto italiano moderno è rappresentato dalla società in accomandita semplice e dalla società in accomandita per azioni.

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