Mutuo insegnamento
Il Mutuo insegnamento, indicato anche come insegnamento reciproco, è un metodo didattico elaborato, risalente quanto meno al Medio Evo, poi ripreso da alcuni pedagogisti rinascimentali, come Castellino da Castello e Comenio[1], ed applicato anche, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, in alcune scuole primarie per poveri, dal pedagogista-pedagogo e filantropo inglese Joseph Lancaster e dal reverendo Andrew Bell, quest'ultimo impegnato come missionario in India.
Con tale metodo, l'insegnamento del docente non viene impartito simultaneamente a tutti i suoi discenti, ma viene riservato inizialmente al gruppo dei più capaci, individuati come ripetitori delle lezioni, che a loro volta comunicano agli altri allievi - divisi in squadre o classi - quanto hanno appreso.
Il mutuo insegnamento venne presto applicato anche in Italia; ad esempio, nel 1819 fu fondata, a Forlì, una scuola di mutuo insegnamento da Carlo Cicognani e Pietro Bofondi; il metodo fu poi ripreso anche da Raffaello Lambruschini. Da ricordare è anche l'opera di Federico Confalonieri in Lombardia.
Per il XX secolo non si può parlare di mutuo insegnamento senza citare invece l'esperienza di Don Lorenzo Milani.
Come è stato fatto notare, tale metodo ritorna oggi in quella che viene chiamata peer education, cioè educazione paritaria[2].
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