Palazzo di Sant'Apollinare di Roma

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Palazzo di Sant'Apollinare

Il Palazzo di Sant'Apollinare di Roma è una antica costruzione che lega la sua storia all'attigua chiesa di Sant' Apollinare, sorta nella prima metà del VII sec., e dopo il pontificato di Onorio I. Il palazzo, forse già esistente alla fine del Duecento era utilizzato come abitazione del clero della chiesa. Nel XIV e XV secolo fu abitato da numerosi cardinali, uno dei quali, il card. Branda nel 1424, vi fondò un collegio destinato ad ospitare gli studenti dell'Università romana. Nella seconda metà del Cinquecento passò aiGesuiti del Collegio Germanico Ungarico.

La costruzione

Dell'antica costruzione tre e quattrocentesca che si ergeva a ridosso del lato destro della chiesa non si hanno più tracce evidenti. Il complesso, ampliamente rinnovato ed ingrandito intorno al 1470 per conto del card. d'Estouteville, doveva presentare, almeno in alcuni suoi particolari, un certo interesse. Autore, forse di quest'intervento fu Baccio Pontelli. Un secondo rinnovamento si ebbe nel terzo decennio del Seicento, e ancora nel Settecento, quando, ancora in possesso dei Gesuiti, chiesa e palazzo vennero quasi radicalmente trasformati da Ferdinando Fuga.

Il nucleo originario dell'edificio, attiguo alla chiesa, venne unito con un'altra costruzione oltre la piazza di Sant' Agostino, mediante un arco che sovrapassa la strada. Il palazzo prospetta con la facciata principale sulla piazza di Sant'Apollinare, mentre gli altri lati si affacciano verso la retrostante piazza di Sant'Agostino. Il prospetto principale, come del resto tutto il complesso è in laterizio chiaro, a due piani di finestre e deve il suo aspetto ai lavori del Fuga. In asse con il semplice portale, questo sormontato dal cartiglio di papa Gregorio XIII, sopra la cornice, compare un campanile con orologio (non funzionante). Alcune modanature degli elementi architettonici sono in travertino, mentre la cornice sommitale presenta gradevoli mensole tipiche del XVIII secolo. La sopraelevazione che si erge al di sopra della cornice settecentesca venne realizzata nel 1853. Il cortile è porticato solo sul lato prospiciente l'ingresso, in asse a sinistra con il passaggio verso la sagrestia e la chiesa e a destra con il corpo scala del palazzo. È ad arcate cieche a tutto sesto, divise da lesene, con finestre all'interno. L'unico elemento di un certo pregio presente nel cortile è senza dubbio una fontana del Settecento, addossata ad una delle arcate del lato sinistro del cortile, con due delfini appoggiati su una composizione a roccie che delimita il bordo della vasca, e sorreggenti in alto con la pinna caudale una conchiglia. I piani superiori si rivelano nella loro modestia, anche a causa dei numerosi passaggi di proprietà e per la destinazione di cui fu oggetto. Un dipinto su muro, posto al termine della prima rampa di scale, presenta una veduta dall'alto dell'intero complesso, probabilmente realizzata dopo i lavori del Fuga. L'antica cappella del palazzo, nonostante le trasformazioni, conserva alcuni affreschi attribuiti al gesuita Padre Andrea Pozzo.

Dopo aver ospitato per alcuni anni il collegio degli studenti dello Studium Urbis, divenne sede del Collegio Germanico Ungarico. Nel 1811 Napoleone lo concesse all'Accademia di San Luca. Dal 1853, per alcuni anni, ospitò il Seminario Pio e dagli inizi di questo secolo i Lazzaristi. Ospita oggi la Pontificia Università della Santa Croce.

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