Retablo: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Retablo Catedral Toledo.jpg|thumb|300px|Retablo della [[Cattedrale di Santa Maria di Toledo]]]]
'''Retablo''' è il termine [[lingua spagnola|spagnolo]] che indica una grande [[pala d'altare]] inquadrata architettonicamente. Etimologicamente deriva dalla locuzione [[Lingua latina|latina]] ''re(tro)tabulum altaris'' (tavola dorsale dell'[[altare]])
 
Il retablo può essere costituito da un dipinto su tavola a scomparti che a seconda delle parti di cui si compone può essere un [[dittico]], un [[trittico]] o un [[polittico]], ma può essere anche formato da scomparti in rilievo, oppure da scomparti dipinti alternati a scomparti in rilievo.
 
== Caratteristiche ==
La funzione più antica del retablo era quella di ornare e riparare, con sportelli decorati, una cassa centrale che racchiudeva un'immagine della [[Madonna]], o un [[tabernacolo]] (retablo "ad ante"). Nel tempo, gli sportelli divennero pareti piane dalla ricchissima ornamentazione, e l'immagine centrale fu dedicata anche a [[santo|Santi]] diversi.
 
Il retablo è una struttura complessa e fortemente scenografica, caratterizzata da grandissima varietà di materiali e stili figurativi.
 
== Retabli italiani ==
In [[Italia]] la forma prevalente di questo tipo di [[arte religiosa]] è stata il [[polittico]] semplice.
<br>Il dominio [[Aragonesi|aragonese]] in [[Sardegna]], tuttavia, è all'origine di molti retabli ancora conservati: si veda quello della [[Madonna di Loreto]] a Ozieri, della prima metà del [[XVI secolo|Cinquecento]], o quello del [[Duomo di Castelsardo]], o quello di [[Duomo di Ardara|Ardara]], o il retablo di [[San Giorgio]] a Perfugas, o i numerosi conservati nella Pinacoteca Nazionale di [[Arcidiocesi di Cagliari|Cagliari]].
 
== Note ==
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