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== Biografia ==
Luigi Beltrame Quattrocchi nasce a Catania il 12 gennaio 1880. I suoi genitori sono Carlo e Francesca, i fratelli Gregorio, Mariannina ed Ettore. Intorno al [[1889]] va a vivere con Luigi e Stefania Quattrocchi, zii materni, che ne richiedono l'affidamento ai cognati non potendo avere figli.
Nel [[1890]], approda a Roma con lo zio Luigi dove trascorrerà il resto della sua esistenza. Frequenta il liceo Umberto I e nel [[1898]] consegue la licenza liceale.
Si laurea in giurisprudenza il [[14 luglio]] [[1902]] all'Università La Sapienza di Roma. Durante gli studi (
Nell'agosto del [[1905]] viene nominato Vice-Pretore Onorario alla Prefettura Urbana, e il [[25 novembre]] sposa Maria Corsini nella [[Basilica di Santa Maria Maggiore|basilica di S. Maria Maggiore]]<ref>Dalla loro unione nascono quattro figli: il primo Filippo nel [[1906]] (in seguito Don Tarcisio), la seconda Stefania nel [[1908]] (divenuta poi Suor Cecilia), il terzo Cesare nel [[1909]] ([[religioso]] anche lui, con il nome di P. Paolino, [[trappista]]) e la quarta Enrichetta il [[6 aprile]] del [[1914]].</ref>.
Nel [[1909]] Luigi è Sostituto Avvocato Erariale; nel [[1919]] Vice Avvocato Erariale; nel [[1921]] Segretario Generale. Arriva al pensionamento nel [[1946]] con la qualifica di Vice-Avvocato Generale Onorario dello Stato. Svolge inoltre numerosi incarichi ufficiali presso diversi Ministeri, l'ENPAS dipendenti statali, e consulenza legale per l'IRI, la Banca d'Italia, la Banca Commerciale Italiana, la Banca Nazionale del Lavoro, il Consorzio per le Opere Pubbliche, la STET.
Nonostante l'impegno del lavoro e della famiglia, Luigi si prodiga in un proficuo apostolato e prende parte all'associazionismo cattolico.
Nel [[1916]] coopera con l'[[ASCI]], divenendo nel [[1917]] Presidente del Reparto Roma V e nel [[1918]] membro del Commissariato Centrale. Nel [[1919]] [[Fondatore|fonda]] con l'amico Gaetano Pulvirenti un [[oratorio]] festivo nella [[Basilica di Santa Pudenziana|basilica di Santa Pudenziana]], poi Reparto Scout Roma XX, diretto da lui stesso fino al [[1923]]. Nel
È anche brancadier dell'[[UNITALSI]]. Muore il [[9 novembre]] [[1951]], in via Depretis, per infarto miocardico.
Per quanti lo conobbero fu una persona affabile, vera, essenziale, dotta, convinta. Caratteristica della sua esistenza fu la quotidiana attenzione ad approfondire la presenza di Dio. Il suo motto: santificarsi per santificare.
Luigi, uomo [[laico]]-[[cristiano]], ha vissuto le vicende piccole e grandi del suo tempo nella sua esistenza di sposo, padre e professionista alla luce di [[Dio]], contribuendo alla promozione umana e spirituale del proprio ambiente.
==Culto==
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