Purgatorio: differenze tra le versioni

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Durante il [[concilio di Firenze]], in risposta al passo biblico {{pb|1Cor|3,11-15}}, che i [[vescovo|vescovi]] delle chiese occidentali adducevano a sostegno della esistenza del Purgatorio, gli ortodossi obiettarono:
 
{{quote|"L'Apostolo divide tutto ciò che è costruito sul fondamento proposto ([[Gesù]] [[Cristo]]) in due parti, ma non suggerisce mai una terza parte come fosse una fase intermedia. [..] La vostra dottrina avrebbe forse qualche fondamento se (l'[[San Paolo Apostolo|Apostolo]]) dividesse le azioni cattive in due generi: un genere purificabile da [[Dio]] e l'altro degno della [[inferno|punizione eterna]]. Ma egli non ha fatto tale divisione. [..] Attribuendo al fuoco il potere di distruggere tutte le azioni cattive, ma non chi le fa è evidente che [[san Paolo]] non parla del fuoco del purgatorio, che, come pare dalla vostra opinione, non concerne tutte le azioni cattive, ma solo i piccoli peccati. |''Peri tou katharteriou pyros hihlion hen''. [[Nilo di Tessalonica]], ''De primatu Papae'', Salmasio, Hanover [[1603]]}}
 
Nella concezione ortodossa del purgatorio i [[santo|Santi]] intervengono in favore dei loro fratelli viventi tuttora in terra, e vengono da questi invocati affinché [[intercessione|intercedano]]; mentre a loro volta i vivi possono ottenere "[[riposo]] e [[refrigerio]]" alle [[anima|anime]] che sostano nell'Ade, mediante l'[[Eucaristia]], le [[preghiera|preghiere]] e le [[elemosina|elemosine]]. Tuttavia la "tribolazione", che con un simile operare dovrebbe essere rimossa, non è interpretata come una sofferenza al fine di una purificazione o [[espiazione]]<ref>[[Johannes Karmiris]], ''Abriss der dogmatischen Lehre der Orthodoxen Katholischen Kirche'', in Panagiotis Bratsiotis, ''Die orthodoxe Kirche in griechischer Sicht'', [[Stuttgard]] [[1970]], p. 113-117.</ref>.

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