Papa Alessandro VII: differenze tra le versioni

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{{Persona
|Titoloappellativo= '''Papa'''
|Nome = Alessandro VII
|alsecolo=Fabio Chigi
|ForzaOrdinamento = Alessandro 07
|PostCognomeVirgola = nato '''Fabio Chigi'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Siena
|età=S
|Epoca= 1600
|PreAttività=è stato il 237*
|Attività=vescovopapa
|AttivitàAltre={{sp}}di [[Roma]] e [[papa]]
|Nazionalità= italiano
|PostNazionalitàFineIncipit ={{sp}}è stato il 237° [[papa]], in carica dal [[7 aprile]] [[1655]] alla sua [[morte]]
|motto=Montium custos
|immagine=Alexander VII.jpg
|lO=
|gmO=dicembre
|aO=1934
|vO=
|vOtit=
|titC=vescovile
|lC=
|gmC=
|aC=1635
|vC=
|vCtit=
|gmP=19 febbraio
|aP=1652
|pP=
|inizio=[[7 aprile]] [[1655]]
|consacrazione=[[28 aprile]] [[1655]]
|successore=[[papa Clemente IX]]
|stemma=C o a Alessandro VII.svg
|vescovo={{Carica|Vescovo|di|Nardò}}<br>{{Carica|Cardinale presbitero|di|Santa Maria del Popolo}}<br>{{Carica|Vescovo|di|Imola}}
}}
 
 
=== Il conclave ===
{{vedi anche|Conclave del 1655}}
 
Alla morte di Innocenzo X, essendo tra l'altro candidato favorito dalla [[Spagna]], venne eletto Papa dopo ottanta giorni di [[conclave]], il [[7 aprile]] [[1655]]. Gli elettori riuniti in conclave ritenevano che egli fosse idoneo per le sue molteplici qualità diplomatiche e culturali, ma anche per il suo stile di vita. Infatti si opponeva fortemente al [[nepotismo]] dilagante in quell'epoca.
 
Durante il pontificato di Alessandro VII avvenne la [[conversione]] della Regina Cristina di Svezia che, dopo la sua abdicazione, si recò a vivere a Roma. Fu lo stesso papa a conferirle il [[battesimo]], nel giorno di [[Natale]] del [[1655]].
 
[[File:Alessandro VII_Corpus_Domini.jpg|thumb|rightleft|300px|<center>Alessandro VII alla [[processione]] del [[Corpus Domini</center>]].]]
In politica estera dovette destreggiarsi nelle lotte di autonomia degli stati nazionali. Il pontificato di Alessandro venne offuscato dai continui attriti con il [[Cardinale Mazzarino]], consigliere di Luigi XIV di Francia, che gli si era opposto durante i negoziati che portarono alla Pace di Westfalia, e che difese le prerogative della [[Chiesa gallicana]]. Durante il conclave Mazzarino si era dimostrato ostile all'elezione di Chigi, ma fu alla fine costretto ad accettarlo come compromesso. Comunque impedì a Luigi XIV di Francia di inviare l'usuale ambasciata di obbedienza ad Alessandro VII e, finché fu in vita, impedì la nomina di un ambasciatore francese a Roma, facendo gestire gli affari diplomatici dai cardinali protettori, in genere nemici personali del Papa. Nel [[1662]] venne nominato ambasciatore il Duca di Crequi. A causa dell'abuso dei diritti di asilo, tradizionalmente concessi ai distretti diplomatici di Roma, fece precipitare una controversia tra la Francia e il Papato, con la conseguenza della perdita temporanea di [[Avignone]] e dell'accettazione forzata dell'umiliante Trattato di [[Pisa]], nel [[1664]]. Alessandro favorì le pretese degli [[Spagna|spagnoli]] nei confronti dei[[Portogallo|portoghesi]].
 
Favorì inoltre i [[Gesuiti]] in tutte le loro imprese. Quando i [[Venezia|veneziani]] chiesero aiuto a [[Creta]] contro gli [[Impero ottomano|Ottomani]], Alessandro si fece promettere in cambio che i Gesuiti avrebbero potuto fare ritorno nel territorio veneziano, dal quale erano stati espulsi nel [[1606]]. Continuò inoltre a sostenere i Gesuiti nel loro conflitto con i [[Giansenismo|giansenisti]], la cui condanna aveva appoggiato come consigliere di Innocenzo X.
 
[[File:Alessandro VII_Corpus_Domini.jpg|thumb|right|300px|<center>Alessandro VII alla processione del Corpus Domini</center>]]
 
I giansenisti francesi sostenevano che le proposizioni condannate nel [[1653]] non si trovavano in realtà nell'''Augustinus'', scritto da [[Giansenio]]. Alessandro VII confermò che invece erano presenti, con la bolla ''[[Ad Sanctam Beati Petri Sedem]]'' ([[16 ottobre]] [[1656]]), dichiarando che le cinque proposizioni di Giansenio, concernenti principalmente la grazia e la natura dell'uomo, erano [[eresia|eretiche]]. Il Papa inoltre inviò in Francia un suo formulario, che doveva essere firmato da tutto il [[clero]], come mezzo per individuare ed estirpare il giansenismo, e che trovò largo consenso anche presso l'opinione pubblica.
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