Dio: differenze tra le versioni

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Nessun cambiamento nella dimensione ,  16 apr 2006
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Con il termine '''Dio''' viene identificato l'Ente Supremo, personale, volitivo e onnipresente, a cui si attribuisce somma perfezione, intelligenza ordinatrice, attivita'attività motrice e determinante ([[provvidenza]]) e causalità efficente ([[creazione|creatore]]), specialmente in ordine alla filosofia e alle [[religioni]] rivelate che lo qualificano sommo principio universale, unico. Tale unicita'unicità e universalita'universalità variano ora nella forma della trascendenza, per la quale Dio e'è Altro dalla storia e dal mondo, pur avendo relazione con il mondo, ora nell'immanentizzazione assoluta per la quale Dio si identifica con la totalita'totalità del cosmo ([[panteismo]]). Secondo altre concezioni filosofiche Dio e'è trascendente e, per cio'ciò stesso, alieno dal prendere iniziative sulla storia ([[deismo]]) e secondo altre e'è causalita'causalità assoluta che toglie spazio alle cause seconde ([[creazionismo]]).
 
Accanto al [[monoteismo]], che rivendica l'esistenza di un solo Dio Uno e Unico, il [[politeismo]] afferma l'esistenza di piu'più [[divinita'divinità]] aventi ciascuna una propria fisionomia e accomunate dalla perfezione e dall'immortalita'immortalità; ogni tendenza politeistica corrisponde a particolari caratteristiche o prerogative che provengono e si inquadrano nelle singole culture religiose. Il politeismo e'è tipico delle religioni pagane, della mitologia greca ma anche di particolari concezioni religiose orientali come, ad esempio, quella dell'[[Induismo]], che contempla tre divinita'divinità supreme: Brama, Visnu e Siva (Trimurti), il primo avente funzione di Creatore, il secondo di Conservatore ed il terzo di Distruttore.
 
La fede cristiana professa un solo Dio [[creazione|creatore]], [[onnipotenza|onnipotente]] e onnipresente (presente in tutto), infinito e trascendente ma, nella fede in un solo Dio il [[cristianesimo]] connette in una ricca simbiosi l'unita'unità con la molteplicita'molteplicità nella particolare specificita'specificità della fede nella [[Trinita'Trinità]], Dio Unico e Uno ma in ''Tre Persone'' uguali e distinte, che di fatto hanno dato l'idea del politeismo, ma che esprimono in realta'realtà un'affermata convinzione di fede monoteistica essendo il Dio cristiano Uno e allo stesso tempo Tre.
 
Seppure sembri che la tendenza comune dell'[[uomo]] nei riguardi del trascendente sia quella dell'indifferentismo religioso e dell'ateismo di massa, lo spirito umano e'è, per natura sua, orientato verso Dio e su Dio si e'è sempre domandato cercandolo a tentoni attraverso vari procedimenti, come del resto attesta la consuetudine spontanea per la quale si invoca Dio in diverse circostanze, anche da parte di quanti solitamente si mostrano scettici o riluttanti in materia di sacralita'sacralità. Sorge indubbiamente spontaneo infatti che si invochi Dio quale primario appiglio nelle situazioni di difficolta'difficoltà e di smarrimento.
Alcuni teologi descrivono di fatto l'uomo come un calice: limitato e infinito nella sua insufficienza e tuttavia aperto all'universale a cui tende per sua natura.
 
Forse anche da questa necessita'necessità fondamentale scaturisce la tendenza ad [[antropomorfismo|antropomorfizzare]] il divino, attribuendo particolari fattezze umane a Dio, ossia descrivendo Dio alla stregua di uomo con attributi somatici e dandogli anche un nome, come di fatto parecchi sono stati i tentativi, nelle varie epoche e culture umane, di dare una denominazione a Dio.
 
La soluzione adeguata al nome di Dio e'è quella della rinuncia in nome dell'ineffabilita'ineffabilità: appunto perche'perchè [[mistero]] comunque altro e relegato nella sfera della trascendenza nonchè somma di perfezioni e illimitatezze, Dio non puo'può avere nomi ma aggettivi qualificativi nonche'nonchè attributi. Pretendere di dare una denominazione a Dio corrisponde a volerlo costringere alla caducita'caducità dell'empirismo e della finitudine umana, privandolo della propria essenza fondamentale.
 
Ma la risposta appropriata alle istanze dell'uomo che in Dio cerca di scoprire il senso della propria vita e del suo destino, risiede nel fatto che Dio stesso si e'è rivelato e che nulla si potrebbe dire di lui se non ci fosse espressamente concesso dalla sua automanifestazione e [[rivelazione]]. In particolar modo il cristianesimo garantisce la pienezza della rivelazione nel Dio che si e'è fatto uomo, [[Gesu'Gesù Cristo]] Via, Verità e Vita e nel dono della [[fede]] che gli consente di aderirvi.
 
[[Categoria: Teologia fondamentale]]
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