Penitenza (Sacramento): differenze tra le versioni

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Pur nata con l'intenzione di volgere i credenti a penitenze più costruttive, la pratica delle indulgenze provocò una serie di abusi, poiché andò oltre i limiti teologici che aveva. [[San Tommaso d'Aquino]] si premurò di chiarire la distinzione tra vero e falso pentimento, tra vera penitenza e falsa penitenza. [[Pietro Abelardo]], aveva in precedenza ribadito l'assoluta necessità del pentimento sincero per ottenere il perdono. Segni, questi, che la riflessione della Chiesa era attiva su un punto di cui si riconosceva tanto l'importanza quanto la confusione applicativa.
 
La pratica delle indulgenze divenne vero e proprio abuso a partire dal [[1300]], coinvolgendo ingenti somme di denaro e sminuendo il concetto stesso di Confessione e di Perdono. Numerosi [[teologia|teologi]] e Santi misero sotto accusa a più riprese il "mercato" delle indulgenze. Tuttavia la reazione di maggiore portata si ebbe nel [[1515]] con le "95 tesi" di [[Martin Lutero]] e con la divisione che anche da questo conseguì: lo [[Protestantesimo|Scisma Protestante]].
 
I promotori del [[Concilio di Trento]] ([[1545]]-[[1563]]) presero misure restrittive verso gli abusi delle Indulgenze e ricondussero la pratica, negli anni successivi, a intenti più coerenti con quelli originari. Tre secoli dopo, in base alle disposizioni del [[Concilio Ecumenico Vaticano II]], [[Papa Paolo VI]] pubblicò ([[1967]]) la costituzione apostolica [[Indulgentiarum doctrina et usus]], per il riordino della materia delle Indulgenze.
 
== La Penitenza nel Catechismo della Chiesa Cattolica ==
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