Figlio dell'uomo: differenze tra le versioni

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Nessun cambiamento nella dimensione ,  8 mar 2010
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Nei [[Vangelo|Vangeli]] l'espressione ricorre circa 80 volte; al di fuori di essi ricorre in {{pb|At|7,56}}, in {{pb|Eb|2,6}} e in {{pb|Ap|1,13;14,14}}.
 
Contrariamente al titolo di [[Cristo]], che [[Gesù]] non pronuncia mai, l'attribuzione di [[''Figlio dell'Uomo]]'' è sempre sulla bocca di Gesù: essa corrisponde all'[[lingua aramaica|aramaico]] ''bar enasha'', che fu usata da Gesù per riferirsi a sé in maniera indiretta. In tali ''[[logia]]'' Gesù difende se stesso in una maniera sottile e ironica, evitando di fare una rivendicazione messianica aperta.
 
I detti autentici contenenti l'espressione sono nove. In essi Gesù non intendeva identificarsi con il Figlio dell'uomo di {{pb|Dn|7,13}}. Tale identificazione è da far risalire alla successiva riflessione [[cristologia|cristologica]] [[Chiesa|ecclesiale]]<ref>[[Angelico Poppi]] (1990), p. 225.</ref>.

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