Ubertino da Casale: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Entrato a 14 anni nell'[[Ordine dei Frati Minori|ordine francescano]] della Provincia di Genova nel 1273, vi compì il noviziato. Ebbe un fratello, di nome Giovanni (o Giovannino) da lui teneramente amato ed anche lui francescano.
 
Nel 1289 (oppure nel 1273-1285) viene mandato a Parigi a perfezionarsi negli studi per un titolo accademico, e vi resta nove anni. In questo periodo la sua vita interiore conosce una sorta di rilassamento e un rallentamento nella pratica della vita comunitaria minoritica, causa anche la cattiva salute. In sogno viene aspramente rimproverato dal Signore.
Insegnò per quattro anni a Firenze (1285-89) sotto l'influsso di [[Pietro di Giovanni Olivi|Pier Giovanni Olivi]] docente al convento di Santa Croce e ideologo della corrente francescana degli [[Spirituali]]; vi conobbe anche [[Dante Alighieri]].
 
Insegnò per quattro anni a Firenze (1285-89) sotto l'influsso di [[Pietro di Giovanni Olivi|Pier Giovanni Olivi]] docente al convento[[Convento di Santa Croce]] e ideologo della corrente francescana degli [[Spirituali]]; vi conobbe anche [[Dante Alighieri]].
La sua intelligenza superiore e con un carattere molto ardente, la parola trascinatrice, ne fanno di lui un personaggio molto conosciuto e stimato dagli studenti e dal popolo. La sua predicazione è guidata dalla percezione di una mirabile armonia tra il simbolismo biblico e i misteri cristiani e quindi viene salutato come un redivivo Gioacchino da Fiore "di spirito profetico dotato".
 
La sua intelligenza superiore e un carattere molto ardente, la parola trascinatrice, ne fanno di lui un personaggio molto conosciuto e stimato dagli studenti e dal popolo.
Nel 1289 viene mandato a Parigi a perfezionarsi negli studi per un titolo accademico, e vi resta nove anni. In questo periodo la sua vita interiore conosce una sorta di rilassamento e un rallentamento nella pratica della vita comunitaria minoritica, causa anche la cattiva salute. In sogno viene aspramente rimproverato dal Signore.
 
La sua intelligenza superiore e con un carattere molto ardente, la parola trascinatrice, ne fanno di lui un personaggio molto conosciuto e stimato dagli studenti e dal popolo. La sua predicazione è guidata dalla percezione di una mirabile armonia tra il simbolismo biblico e i misteri cristiani e quindi viene salutato come un redivivo Gioacchino da Fiore "di spirito profetico dotato".
Nel 1298 intraprende un viaggio in Italia. Conosce a Foligno la [[Beata Angela da Foligno|beata Angela]] e la interroga sulla sua vita e la sua condotta. La mistica francescana legge nella sua anima come in un libro aperto e il suo consiglio riesce a rigenerare in lui lo spirito di Cristo, come ricorderà nella sua opera fondamentale e più conosciuta l'[[Arbor vitae crucifixae Jesu]].
 
Nel 1298 intraprende un viaggio in Italia. Conosceconosce a Foligno la [[Beata Angela da Foligno|beata Angela]] e la interroga sulla sua vita e la sua condotta. La mistica francescana legge nella sua anima come in un libro aperto e il suo consiglio riesce a rigenerare in lui lo spirito di Cristo, come ricorderà nella sua opera fondamentale e più conosciuta, l'[[Arbor vitae crucifixae Jesu]].
 
I difetti da cui deve emendarsi sono analoghi a quelli della mistica folignate: discordanza tra dottrina e azione, rilassatezza di costumi, incostanza. Meno si rimprovera (o viene rimproverato) delle dottrine spiritualistiche apprese da Pier Giovanni Olivi. Egliperò non condivide lo spirito di conciliazione di Angela.
Conobbe anche il beato [[Giovanni da Parma]] e aderì alle idee degli [[Spirituali francescani|spirituali francescani]] di cui divenne il principale esponente.
 
Nel 1303 predica con foga a Perugia contro la rilassatezza dei costumi nella Chiesa. Incontrò la disapprovazione di papa Benedetto XI e del suo superiore generale, per questo gli venne proibita ogni predicazione e venne spedito alla [[La Verna|Verna]] per fare penitenza nelverso la fine del 1304.
 
Qui vi terminò, in appena tre mesi, la sua opera più importante e fortunata, l'''Arbor vitae crucifixae Jesu'' ([[1305]]), nella quale presentò una lettura [[Apocalisse|apocalittica]] della [[Storia della Chiesa|storia della Chiesa]] con un linguaggio alquanto aspro e partigiano. In questa opera si riscontrano echi abbastanza trasparenti dell'insegnamento ricevuto dalla beata Angela da Foligno. Tante cose apparentano la mistica folignate a Ubertino, ma la prima entra nel mistero divino mentre Ubertino resta sulla soglia.
 
Nominato [[Cappellano|cappellano]] del cardinale [[Napoleone Orsini]], nel 1307 fu alla corte pontificia di [[Avignone]] per difendere gli spirituali (1310-12). Divenne il rappresentante più qualificato degli ''Spirituales'' in contrapposizione ai cosiddetti frati minori della ''Comminitas'', considerati rilassati. Difese con abilità e competenza il suo maestro Pietro di Giovanni Olivi.
Qui vi terminò in appena tre mesi, la sua opera più importante e fortunata, l'''Arbor vitae crucifixae Jesu'' ([[1305]]), nella quale presentò una lettura [[Apocalisse|apocalittica]] della [[Storia della Chiesa|storia della Chiesa]] con un linguaggio alquanto aspro e partigiano. In questa opera si riscontrano echi abbastanza trasparenti dell'insegnamento ricevuto dalla beata Angela da Foligno. Tante cose apparentano la mistica folignate a Ubertino, ma la prima entra nel mistero divino mentre Ubertino resta sulla soglia.
 
[[Clemente V]] nella bolla ''[[Exivi de paradiso]]'' fece proprie varie istanze degli Spirituali, soprattutto per restituire la pace all'ordine.
Nominato [[Cappellano|cappellano]] del cardinale [[Nicolò Orsini]], nel 1307 fu alla corte pontificia di [[Avignone]] per difendere gli spirituali (1310-12).
 
Fu fatto [[Benedettini|benedettino]] dal papa [[Giovanni XXII]] (1317) per l'ostilità di molti del suo ordine, mae l'impossibilità di una sua permanenza nello stesso; egli, comunque continuò nella difesa degli spirituali: nel 1321 ad Avignone diede il suo parere sulla questione della [[Povertà|povertà]] di [[Cristo]] e degli [[Apostoli|apostoli]].
 
Accusato di [[Eresia|eresia]], fuggì da Avignone nel 1325. eDa trovòquesta rifugiodata, pressoattesta [[Ludovicoda ilun Bavaro]].atto Dadi questapapa dataGiovanni XXII si perdono le sue tracce<ref>Non è sicura la sua permanenza nella corte di Ludovico il Bavaro, asserita da Albertino Mussato ma negata da {{autore|Marino Damiata, op. cit.}}</ref>.
 
L'''Arbor vitae crucifixae Jesu'', è una delle opere maggiori dell'[[Escatologia|escatologismo]] medievale.
 
{{Francescanesimo}}
{{Sezione accessoria|Note}}
<references/>
{{Sezione accessoria|Fonti}}
* {{autore|Ubertino da Casale}}, ''Arbor vitae crucifixae Jesu'' (a cura di {{autore|Marino Damiata}}), in ''Mistici francescani'', vol. II, [[Editrici Francescane]], [[Milano]] [[1997]], pp. 589-673 (con bibliografia delle opere di Ubertino da casale)
{{Sezione accessoria|Bibliografia}}
*{{autore|Domenico Alfonsi}}, ''La figlia dell'estasi. Biografia spirituale della beata Angela da Foligno'', [[Edizioni Messaggero]] [[Padova]] [[1995]] (Profilo biografico di Ubertino da Casale, ivi, pp. 181-182).
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