Trinità: differenze tra le versioni

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Dio è invisibile perché non è dotato di corpo materiale, per cui si distinguono il vedere, che caratterizza gli [[occhi]] umani, ed il [[conoscenza|conoscere]], che avviene per via [[intelligenza|intellettiva]]. Tuttavia, anche se ci si può elevare alla [[contemplazione]] della Bellezza e Bontà originarie a partire dalla creazione, la [[conoscenza di Dio]] sarà sempre imperfetta, e non si può raggiungere Dio come è in sé<ref>Così argomenta [[Origene]]:
 
{{quotequote100|Dopo aver respinto ogni suggerimento che in [[Dio]] esista qualche cosa di [[corpo|corporeo]], diciamo in tutta [[verità]] che Dio è incomprensibile e che è impossibile [[conoscenza di Dio|conoscerlo]], ma che sta al di sopra di ogni pensiero. E se possiamo pensare o comprendere qualche cosa di Dio, è necessario [[fede|credere]] che sta al di là di tutto ciò che pensiamo di Lui (...). Succede lo stesso con i nostri [[occhi]]; non possono guardare la natura stessa della [[luce]], cioè il [[sole]] in sé stesso, ma vedendo il suo [[splendore]] e i suoi raggi che entrano dalla finestra, possiamo sospettare la grandezza della luce dalla quale ha origine questo splendore. Lo stesso succede con le opere della provvidenza divina.|''Sui principi'', 1, 5-6}}</ref>.
 
Origene discute il mistero della [[libertà]] umana in relazione con gli attributi della [[onniscienza]] ed [[onnipotenza]] divine. Il fatto che Dio conosca gli atti futuri liberi non vuol dire che gli uomini siano obbligati a compiere ciò che egli ha deciso da sempre. Nell'opera ''[[Contro Celso]]'' spiega come le [[profezie]] non si realizzano perché sono pronunciate, ma che, proprio al contrario, quegli eventi sono profetizzati perché accadranno.
=== L'uguaglianza delle persone divine ===
 
Il Padre, essendo la fonte di tutto, ha una relazione monarchica con il Figlio e lo Spirito. [[Ireneo di Lione]], il più importante teologo del secondo secolo, scrive: "''Il Padre è Dio, e il figlio è Dio, poiché tutto ciò che è nato da Dio è Dio''.".
 
Simili affermazioni sono presenti in altri scrittori pre-niceni, cioè prima dello scoppio della controversia ariana:

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