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=== Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche ===
Nel dipinto si evidenzia
* Il pittore ha posto evidente cura nella descrizione dei dettagli - quali i fiori che circondano lo spazio della croce - ispirandosi in particolare all'arte fiamminga ed al naturalismo scientifico di Leonardo da Vinci.
== Notizie storico-critiche ==
Il dipinto, del quale non si conosce l'ubicazione originaria, è inventariato per la prima volta nella Galleria dell'Accademia a Firenze, dove si andavano raccogliendo, tra le fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, tutte le opere, provenienti dalle soppressione di monasteri e conventi fiorentini.
L'attribuzione a Signorelli ha subito varie vicissitudini: riferita inizialmente ad Andrea del Castagno (Cavalcaselle e scheda di catalogo del Masselli), nel 1889 venne assegnata ad un allievo di Signorelli dalla Cruttwell, confermata da Adolfo Venturi. Vischer (1879), Berenson, Salmi e la Moriondo la ritennero invece opera autografa, secondo un posizione che è in genere accettata dalla critica moderna. L'opera viene riferita alla fase tarda dell'autore, in cui si nota un certo impoverimento dei valori pittorici, ma con un ancora alto tenore inventivo.
Nel [[1953]], durante il restauro è stato rinvenuto sul retro della tela un disegno raffigurante [''[San Girolamo]]'', protetto da una secondo strato di tela che sostiene il dipinto ed, all'occorrenza, può essere rimosso per poterlo visionare.
{{Sezione accessoria|Bibliografia}}
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