Gesù Cristo crocifisso (Cimabue): differenze tra le versioni

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=== Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche ===
[[File:Arezzo ChS.Domenico Cimabue CristoCrocifisso.part 1260-70ca.jpg|300px|thumb|right|{{Autore|[[Cimabue]]}}, ''[[Gesù Cristo]] [[crocifisso]]'' ([[1260]] - [[1270]] ca.), tempera e oro su tavola]]
 
L'impostazione compositiva dell'opera deriva sicuramente dalle croci dipinte di [[Giunta Pisano]] e Coppo di Marcovaldo, che ha già definito lo schema del ''Christus pathiens'', ossia una visione drammatica del [[Cristo]] agonizzante e dolorante nel fisico e nell'animo, che sostituisce l'iconografia precedente del ''Christus triumphans'', adottata fino agli anni [[1220|Venti]] del [[XIII secolo]]. Questo tipo di iconografia si diffonde parallelamente all'espandersi del [[francescanesimo]], soprattutto nell'Italia centrale. [[Cimabue]], partendo dall'esempio di [[Giunta Pisano]] e Coppo di Marcovaldo, imposta un'immagine analoga, ma ne accresce l'espressione drammatica, servendosi di alcuni elementi:
** le linee di contorno che sottolineano la tensione muscolare e le linee del viso che sono esasperate nella smorfia di dolore;
** la rinuncia all'apparato narrativo che, in genere, veniva collocato negli scomparti laterali, nel piede, nei bracci e nella cimasa. Utilizza solo la traversa della croce per inserire le due figure della [[Madonna]] e di [[san Giovanni evangelista]]. La sua attenzione si concentra solo sulla figura del [[Cristo]], al quale cerca di dare un risalto plastico notevole;
* l'introduzione di un accenno di volume con un chiaroscuro più deciso, cercando di dare l'illusione che il corpo del [[Cristo]] non fosse un'immagine piatta dipinta, ma quasi una scultura lignea;
* le linee dei panneggi del perizoma che accompagnano le forme del corpo.
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