Libro di Isaia: differenze tra le versioni

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Il tema comune che ha catalizzato la raccolta unitaria è quello della salvezza del popolo da parte di Dio.
 
== Generalità ==
Il libro di Isaia è un classico fra i libri profetici. Come in altre figure profetiche, in Isaia la parola ''[[profeta]]'' non va intesa nel senso ''colui che parla prima'' che qualcosa avvenga, bensì nel senso ''colui che parla per conto di'' un altro. Ciò che caratterizza il profeta è dunque, come ha incisivamente affermato [[A. J. Heschel]], «la cognizione profonda del presente pathos di Dio»: il profeta trasmette all'umanità ciò che non sarebbe possibile ascoltare direttamente.
 
Così, di volta in volta, il profeta esprime la condanna per i nemici di [[Israele]], la consolazione per il popolo eletto, la speranza del futuro riscatto dopo la caduta, il rimprovero per le infedeltà di Israele all'alleanza e così via.
 
Il mezzo espressivo tipicamente usato da Isaia è l'oracolo, introdotto o accompagnato da espressioni ricorrenti come ''oracolo di [[Tetragramma biblico|Jhwh]], Signore del mondo'', oppure ''Guai!'', o ancora ''così dice Jhwh''. Il bersaglio dell'oracolo è vario: [[Gerusalemme]], come simbolo del popolo eletto, talora biasimata per la sua condotta, talaltra consolata con un messaggio di speranza; le nazioni vicine, condannate per le loro pratiche religiose abominevoli per gli ebrei, oppure per l'aggressività nei confronti di [[Israele]]; le autorità di Giuda, biasimate duramente per aver condotto il popolo lontano dall'alleanza.
 
Sparse qua e là si trovano sprezzanti e incisive pagine di condanna dell'[[idolatria]], pratica a cui gli ebrei del tempo cedevano frequentemente sotto la pressione culturale dei popoli circostanti. Questi brani si distinguono alquanto dall'oracolo, e spesso costituiscono intermezzi autonomi all'interno di un oracolo o fra due oracoli consecutivi.
 
Le espressioni linguistiche e le immagini usate da Isaia sono spesso di notevole bellezza e potenza, e rivelano sensibilità poetica, unita ad una piena padronanza della scrittura come mezzo di comunicazione. In Italia, molti lo definiscono ''il [[Dante Alighieri|Dante]] dell'[[antico testamento]]''.
 
Il ritrovamento, tra il [[1944]] e il [[1955]], dell'intero manoscritto di Isaia tra i [[Manoscritti del Mar Morto|rotoli del Mar Morto]], e la sua datazione al I o II secolo a.C., hanno reso possibile lo studio comparativo sui più antichi manoscritti masoretici, risalenti al X secolo d.C. Il confronto fra queste due copie di Isaia ha rivelato solo piccolissime differenze, per la maggior parte piccole variazioni di ortografia, che hanno ulteriormente confermato l'accuratezza del testo Biblico masoretico.
 
==Collegamenti esterni==
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