Anno Giubilare: differenze tra le versioni

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Lo stesso [[Bonifacio IX]] indisse il [[Giubileo del 1400]], e circa questa celebrazione, da una lettera coeva, viene citata per la prima volta la [[porta santa]], nello specifico quella di [[san Giovanni in Laterano]].
 
Il successivo fu il [[Giubileo del 1423]], indetto da [[Martino V]] 33 anni (la tradizionale età di Cristo) dopo il giubileo del 1390. L'intervallo di 33 anni tra i giubilei non venne poi ripreso, e [[Nicolò V]] indisse il [[Giubileo del 1450]]. La scelta della scadenza ogni 25 anni venne sancita da [[Paolo II]] con una bolla del 1470, e a partire dal [[Giubileo del 1475]] di [[Sisto IV]] avvennero con questa scadenza. Le offerte di questo giubileo furono impiegate anche per realizzare la [[Cappella Sistina]] e il ponte Sisto sul Tevere.
 
Ad indire il successivo, nel [[1475]], fu [[Sisto IV]]: per questa occasione il pontefice volle che Roma fosse abbellita con nuove importanti opere, tra cui la [[Cappella Sistina]] e il ponte Sisto sul Tevere<ref>''Che cos'è il giubileo'' [[Santa Sede]] [http://www.vatican.va/jubilee_2000/docs/documents/ju_documents_17-feb-1997_history_it.html. online]</ref>.
 
Alcuni Pontefici hanno anche proclamato degli Anni Santi straordinari, al di fuori di questa scadenza. Ad esempio, [[Pio XI]] l'[[8 aprile]] del [[1933]] concesse il 24° Giubileo in occasione della ricorrenza centenaria della Redenzione. Nella sua bolla ''Quod nuper'' si bandisce l'anno santo, esaltando la pace. [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] indisse un Anno Santo straordinario nel [[1983]] in occasione del 1950<sup>o</sup> anniversario della Morte e Risurrezione di Cristo.
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STORIA DEI GIUBILEI
 
Ad indire il successivo, nel 1475, fu Sisto IV: per questa occasione il Papa volle che Roma fosse abbellita con nuove importanti opere, tra cui la Cappella Sistina e il ponte Sisto sul Tevere. In quel tempo, a Roma, lavorarono i più grandi artisti dell'epoca: Verrocchio, Signorelli, Ghirlandaio, Botticelli, Perugino, Pinturicchio, Melozzo da Forlì.
 
Nel 1500 Alessandro VI volle che le porte Sante delle quattro basiliche venissero aperte contemporaneamente, riservando a sé l'apertura della Porta Santa di San Pietro. Clemente VII aprì solennemente, il 24 dicembre 1524, il nono Giubileo, nel quale si cominciava ad avvertire la grande crisi che di lì a poco avrebbe investito l'Europa con la riforma protestante. Ad indire il Giubileo per il 1550 fu Paolo III ma ad aprirlo fu Giulio III. Il notevole afflusso di pellegrini provocò non pochi problemi di assistenza, cui provvide in modo particolare San Filippo Neri con la "Confraternita della Santa Trinità". Nel 1575, sotto il pontificato di Gregorio XIII, confluirono a Roma oltre 300.000 persone da tutta l'Europa. I successivi Anni Santi del XVII secolo furono indetti da Clemente VIII (1600), Urbano VIII (1625), Innocenzo X (1650), Clemente X (1675).
 
A Innocenzo X, promotore del Giubileo nel 1700, è legata una delle maggiori opere caritative di Roma: l'ospizio di san Michele a Ripa. Intanto, crescevano le iniziative per venire incontro alle esigenze dei pellegrini, come accadde anche nel 1725, sotto il pontificato di Benedetto XIII. Predicatore instancabile nell'Anno Santo del 1750 (indetto da Benedetto XIV) fu San Leonardo da Porto Maurizio, che eresse nel Colosseo 14 edicole per il pio esercizio della Via Crucis e una grande croce in mezzo all'arena. Clemente XIV promulgò il Giubileo per il 1775 ma non poté aprirlo perché morì tre mesi prima dell'apertura solenne ( al quale provvide il nuovo pontefice Pio VI). La difficile situazione della Chiesa al tempo dell'egemonia napoleonica non permise a Pio VII di indire un Giubileo per il 1800.
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