Alleluia: differenze tra le versioni

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L'alleluia si riscontra come forma [[Dossologia|dossologica]] in numerosi [[Salmo|salmi]] ({{passo biblico|Sal|106;113;135}}; ecc.), normalmente all'inizio e raramente al loro termine. Da ricordare, sia in Occidente come in Oriente, l'uso dell'alleluia come giaculatoria (ne abbiamo un esempio nelle cosiddette [[Odi di Salomone]]). Da lì fu assunta dalla primitiva [[liturgia]] [[Cristianesimo|cristiana]], nella quale è diventata presto di uso comune e nella quale ha il carattere di acclamazione [[festa|festiva]] e [[gioia|gioiosa]].
 
Nella liturgia l'uso dell'alleluia è stato graduale e progressivo. Infatti le testimonianze dell'alleluia nella liturgia dei primi secoli sono rarissime: la più antica dovrebbe essere quella di [[Tertulliano]] nel ''De oratione'', 27. Occorre aggiungere un'altra interessante citazione dell'alleluia (fine [[III secolo]] o, al massimo, inizi del [[IV secolo|IV]]) documentata in un papiro del ''Fayum'' nella collezione dell'arciduca Ranieri<ref><[[{{Cita libro|autore=Bickell|titolo=Sammlung der Papyrus Erzerzhog Ranier|città=Vienna|anno=[[1887]]|capitolo=I e III|p=17}}</ref>). In tale testimonianza l'alleluia è ripetuto dopo i nomi delle tre Persone Divine:
 
{{Quote|Gloria al [[Padre]], alleluia; gloria al [[Figlio di Dio|Figlio]] e al [[Santo Spirito]], alleluia, alleluia, alleluia.}}

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