Papa Pio XII: differenze tra le versioni

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{{Persona
|quote brano = Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra.
|quote citazione = Dal discorso radiofonico del papa del [[24 agosto]] del [[1939]]
|appellativo = '''Il'''
|Nome = Pio XII
|AnnoMorte = 1958
|Categorie automatiche =
|PreAttività = è stato il 260°º
|Attività=Vescovo
|AttivitàAltre={{sp}}di [[Diocesi di Roma|Roma]] e [[papa]]
|Epoca2=1900
|lO=Roma
|gmO= 2 aprile
|aO=1899
|vOtit=mons.
|tC=arcivescovile
|lC=
|nominatoA = [[23 aprile]] [[1917]] da [[Benedetto XV]]
|gmC= 13 maggio
|aC=1917
|vCtit=card.
|vC=Giacomo della Chiesa
|gmP= 16 dicembre
|aP=1929
|pP=Pio XI
|inizio = [[2 marzo]] [[1939]]
|consacrazione = [[12 marzo]] [[1939]]
|fine = [[9 ottobre]] [[1958]]
|predecessore=[[papa Pio XI]]
|successore=[[papa Giovanni XXIII]]
|motto=Opus iustitiae pax
|va=pius_xii
|gmV= 19 dicembre
|aV=2009
|pV=Benedetto XVI
=== Nascita e studi ===
[[File:Eugenio1882.jpg|thumb|left|120px|Eugenio Pacelli all'età di 6 anni]]
'''Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli''' nacque a [[Roma]] il [[2 marzo]] [[1876]], terzogenito dell'avvocato della [[Tribunale della Rota Romana|Sacra Rota]] Filippo Pacelli ([[1837]]-[[1916]]) e di Virginia Graziosi ([[1844]]-[[1920]]). I titoli nobiliari della [[famiglia]] Pacelli (nobili di Acquapendente e di Sant'Angelo in Vado, titoli concessi alla famiglia nel [[1853]] e [[1858]] erano recente conseguenza dei tempi della [[Repubblica Romana (Risorgimento)|seconda Repubblica Romana]] ([[1848]]-[[1849]]) quando il papa-re [[Papa Pio IX|Pio IX]] fu esiliato a Gaeta e Marcantonio Pacelli ([[1804]]-[[1890]]) da Onano (Viterbo), nonno paterno di Eugenio, che aveva seguito il Papa nella cittadina laziale, fu premiato con i titoli di principe e di marchese sia per la sua fedeltà che per aver operato dopo la fine della Repubblica, nel ruolo di Sostituto del Ministro dell'Interno, una feroce repressione nei confronti dei patrioti italiani che si opponevano al governo papalino. Lo stesso Marcantonio fu, successivamente, tra i fondatori dell<nowiki>'</nowiki>''[[L'Osservatore Romano|Osservatore Romano]]'' ([[1861]]).
 
Dopo le elementari frequentate in una scuola privata cattolica e la frequenza al liceo di Stato "Ennio Quirino Visconti", Eugenio Pacelli entrò nel [[Almo collegio Capranica|Collegio Capranica]] e poi, dal [[1894]] al [[1899]], studiò [[teologia]] alla [[Pontificia Università Gregoriana|Gregoriana]] presso cui si dottorò nel [[1901]], quando già da due anni era stato [[ordinato]] sacerdote[[presbitero]] (1899). Del [[1902]] è la laurea in giurisprudenza ''[[in utroque iure]]'' (vale a dire, sia in diritto civile, sia in quello [[diritto canonico|canonico]]), anche se non ebbe mai modo di praticare l'avvocatura, strada che seguì suo fratello Francesco, giurista per la Santa Sede e uno dei principali negoziatori dei futuri [[Patti Lateranensi]] del [[1929]]. Eugenio sentì sin da piccolo la "vocazione": pare che nei momenti liberi amasse far finta di celebrare la [[Messa]]. Determinante per la sua formazione fu l’influenzal'influenza che ebbe, a partire dall’etàdall'età di 8 anni, il reverendo Giuseppe Lais, scienziato astronomo, discendente da una storica famiglia romana di origine sassone, per molti anni precettore e mentore del futuro papa Pio XII, in seguito insignito da papa Benedetto XV della medaglia d’orod'oro pontificia.
 
=== Servizio ecclesiale ===
 
Dietro raccomandazione del cardinale [[Vincenzo Vannutelli]], che più tardi sarebbe diventato [[decano del Sacro Collegio]], Pacelli iniziò una rapida carriera nella [[Curia romana]] come segretario del cardinale [[Pietro Gasparri]] (futuro segretario di Stato), all'epoca sottosegretario della [[Congregazione per gli Affari Ecclesiastici straordinari]]. Nel [[1904]], dopo la specializzazione accademica in relazioni fra Stato e Chiesa, fu promosso e divenne monsignore-ciambellano del [[papa]] [[Pio X]]. Pacelli vide con favore l'introduzione del [[Giuramento]] Antimodernista da parte di Pio X, preoccupato per le influenze libertarie che stavano contagiando il clero italiano, e si applicò con zelo alla stesura di un nuovo codice di diritto canonico e, a partire dal [[1911]], alla carica di consultore presso il [[Sant'Uffizio]] e nello stesso anno divenne sottosegretario della congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari.
[[File:Giovane pacelli.jpg|140px|right|thumb|Eugenio Pacelli da giovane pretepresbitero]]
 
In questa veste fu artefice del concordato stipulato tra il Regno di Serbia e la [[Santa Sede]] il [[24 giugno]] del [[1914]], pochissimi giorni prima dell'inizio della Grande Guerra. Se da un lato tale accordo garantiva finanziamenti statali all'episcopato cattolico in Serbia, dall'altro fu una delle cause dell'accentuarsi delle tensioni tra quello Stato e il confinante impero austro-ungarico, che culminarono poi nello scoppio del conflitto bellico.
 
Il [[13 maggio]] [[1917]] (lo stesso giorno della prima apparizione della Madonna a Fatima), Benedetto XV lo ordinò vescovo elevandolo in pari tempo alla dignità arcivescovile col titolo di [[Sede titolare di Sardi|arcivescovo titolare di Sardi]] e lo nominò [[nunzio apostolico]] in Baviera. Dopo la consacrazione, il neovescovo disse che mentre passeggiava nei [[Giardini Vaticani]] avrebbe assistito stupefatto al "[[miracolo del sole]]". Questa fu una delle cause della forte devozione di Papa Pacelli nei confronti della [[Madonna di Fatima]].<ref>Giovanni Serafini "I Papi e la Madonna di Fatima"</ref>
 
Il [[15 novembre]] [[1917]], a Pacelli pervenne una richiesta urgente della [[Ebrei|comunità ebraica]] della [[Svizzera]] per un suo intervento volto a scongiurare un possibile massacro degli ebrei in [[Palestina]] da parte dell'[[Impero Ottomano]]. Pacelli riuscì allora ada ottenere la protezione degli ebrei da parte del governo tedesco, alleato degli Ottomani, “anche"anche con l'uso delle armi”armi"<ref>[http://www.zenit.org/article-29867?l=italian ''Pio XII appoggiò la creazione di una patria ebraica in Palestina'']</ref>
 
Dal [[1925]] Pacelli fu anche nunzio apostolico in Prussia. In tale veste egli concluse i concordati con i due Länder: in Baviera nel [[1924]], in Prussia nel [[1929]].
 
Sempre nel [[1929]], l'[[11 febbraio]], Benito Mussolini e il cardinal Gasparri firmarono i [[Patti Lateranensi]], frutto della mediazione di Domenico Barone e di Francesco Pacelli.
Contemporaneamente, dal [[1920]], fu primo [[Nunziatura apostolica in Germania|nunzio per l'intera Germania]] con sede nella nuova nunziatura di Berlino. Durante questi dodici anni Pacelli si avvicinò molto al mondo tedesco e conobbe bene la realtà politica della Repubblica di Weimar.
 
Il [[19 aprile]] [[1919]], durante la cosiddetta rivoluzione promossa dalla Lega spartachista, di ispirazione comunista, la nunziatura di Monaco di Baviera fu accerchiata da un gruppo di rivoluzionari, che intendevano farvi irruzione. Il leader del gruppo,Siedl, estrasse una pistola e la puntò al petto di Pacelli, il quale si era personalmente posto a difesa dell'entrata della nunziatura. Sebbene scosso, il nunzio non intendeva cedere, affiancato da una coraggiosa [[suora]] tedesca, [[Pascalina Lehnert]] che si era interposta tra i rivoluzionari e il nunzio. Siedl non se la sentì di andare avanti e ordinò agli spartachisti di ritirarsi. Pacelli scriverà aal riguardo: "Sono dei veri e propri russi bolscevichi"<ref>''La Grande Storia''; puntata del [[29 dicembre]] [[2006]] ''Pio XII Il Principe di Dio''. [http://www.youtube.com/watch?v=HbBdeitTkqY Il video]</ref>.
 
=== Cardinale e segretario di Stato ===
[[File:Cardinale Pacelli in visita al Governatore di Roma [[15 giugno]] [[1932]].jpg|260px|right|thumb|Cardinale Pacelli in visita al Governatore di Roma [[15 giugno]] [[1932]]]]
 
Eugenio Pacelli fu nominato cardinale da [[Papa Pio XI|Pio XI]] il [[16 dicembre]] [[1929]]; il [[7 febbraio]] [[1930]] divenne segretario di Stato.
 
Al fine di regolare le relazioni tra la [[Santa Sede]] e gli altri Stati, difendere le attività di scuole e ospedali cattolici, garantire le tasse ecclesiastiche e i beni materiali della Chiesa, negoziò diversi [[concordato|concordati]] con <!--la Lettonia nel [[1922]], la Baviera nel [[1924]], la Polonia nel [[1925]], la Romania nel [[1927]], la Lituania nel [[1927]], l'Italia nel [[1929]], la Prussia nel [[1929]],--> il Baden nel [[1932]], l'Austria nel [[1933]], la Regno di Jugoslavia nel [[1935]].
 
Il più discusso tuttavia fu quello firmato a Roma il [[20 luglio]] [[1933]] con la Germania del cancelliere Adolf Hitler, il ''[[Reichskonkordat]]''. Questo concordato, che seguiva di pochissimi giorni la sigla del Patto a quattro, avvenuta sempre a Roma, fu particolarmente discusso in quanto insieme all'altro dava - pochi mesi dopo l'ascesa di Hitler al potere ([[30 gennaio]] [[1933]]), la fine di ogni vita democratica in Germania e la proibizione di tutti i partiti politici, compreso quello cattolico del Centro (''Zentrumspartei'') - un ulteriore riconoscimento internazionale al regime nazista.
 
Secondo molte testimonianze, Pacelli avrebbe ricercato con costanza un concordato sin dal periodo della sua nunziatura, negli [[Anni 1920|anni venti]]. Heinrich Brüning, leader della ''Deutsche Zentrumspartei'', partito cattolico di centro, dichiarò nelle sue memorie che Pacelli, in occasione di un incontro del [[1931]] (quando Brüning era cancelliere), avrebbe insistentemente premuto per la dissoluzione dell'accordo di coalizione con il partito socialdemocratico, ponendola quasi come una condizione per la stipula del concordato, ma il cancelliere avrebbe respinto la sollecitazione considerando che il [[prelato]] fosse in grave errore di valutazione sulla situazione politica tedesca e, in particolare, sul peso del nascente partito nazista.
 
In ogni caso il [[Reichskonkordat]], malgrado le apparenti garanzie per la Chiesa (soppresse nell'[[XIX secolo|Ottocento]] per il Kulturkampf) e i [[Fedele|fedeli]] tedeschi, fu sistematicamente violato dai nazisti e Pacelli stesso inviò 55 note di protesta per la violazione da parte del Reich nel periodo [[1933]]-[[1939]]: la Chiesa cattolica nella Germania nazista avrebbe lamentato di dover agire in condizioni difficili. Questo tentativo fallito di venire a patti con il nazismo (sono del [[1936]] le pressioni fatte anche dalla Chiesa verso Hitler perché aiutasse i falangisti di Francisco Franco a rovesciare il governo marxista in Spagna<ref>Il Vaticano fece pressioni affinché Franco, che garantiva il ripristino delle proprietà della Chiesa in Spagna, fosse aiutato da Italia e Germania. Dirà Hitler, dopo l'instaurazione della dittatura franchista, che quello spagnolo era «un regime di plutocrati sfruttatori in combutta con i pretipresbiteri» per poi aggiungere: «In Spagna, tra i cosiddetti "rossi" c'erano pochissimi comunisti [...] Se fossi stato al corrente della realtà dei fatti non avrei mai consentito che nostri aerei venissero usati per uccidere degli affamati e per ripristinare i privilegi medievali dell'aristocrazia e del pretume spagnolo» (M.A. Rivelli. ''Dio è con noi!''. Milano 2002).</ref>) condusse Pio XI a stilare un'ammonitoria enciclica nel [[1937]], dal titolo ''[[Mit brennender Sorge]]'' (''Con viva preoccupazione'').
 
Tra il [[1937]] e il [[1939]] si esplicita pienamente una differenza tra Pio XI e il suo segretario di Stato, Eugenio Pacelli, il quale è sempre deciso a seguire una via diplomatica di mediazione con il regime nazista - via che, del resto, cercherà di recuperare ansiosamente appena salirà al soglio pontificio - mentre le posizioni di papa Ratti sembrano propendere per la rottura.<ref>Emma Fattorini, ''Pio XI, Hitler e Mussolini'', Einaudi, Torino, 2007</ref> Come Segretario di Stato, fu spesso in viaggio sia con una serie di importanti missioni diplomatiche negli Stati Uniti nel [[1936]], sia con la partecipazione a una serie di [[congressi eucaristici]] in Ungheria e Argentina, o a manifestazioni religiose a [[Lourdes]] o [[Lisieux]], viaggi che gli permisero, tra l'altro, di farsi conoscere dalle gerarchie cattoliche esterne alla [[Curia Romana]]. Pacelli fu tra i primi prelati ada usare l'aereo per i suoi spostamenti e per questo un giornale americano lo soprannominò il "cardinal volante".
 
== Pontificato ==
[[File:foto PioXII.jpg|frame|Pio XII, foto ufficiale a colori]]
 
[[Papa Pio XI|Pio XI]] [[Morte|morì]] il [[10 febbraio]] [[1939]]. In qualità di [[Camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]], toccò proprio a Pacelli dirigere il [[conclave]] che ne seguì. Il [[2 marzo]] [[1939]], dopo solo tre scrutini e un giorno di votazioni, la scelta ricadde sullo stesso Pacelli, che si impose il nome di '''Pio XII''', a simboleggiare la continuità dell'operato con il precedente capo della Chiesa. Fatto insolito per un conclave, fu eletto colui che, alla vigilia, aveva le migliori possibilità di diventare papa. In effetti Pacelli rappresentava un'ottima scelta politica in quanto era il più esperto in diplomazia tra i cardinali del [[Collegio cardinalizio|Collegio]]. Pacelli fu il primo segretario di Stato dal [[1667]] ([[papa Clemente IX|Clemente IX]]) e il secondo camerlengo (dopo [[papa Leone XIII|Leone XIII]]) a venir eletto papa.
 
L'elezione e l'incoronazione di Pacelli ebbero un'accoglienza mista in Germania. Da parte di alcuni settori della stampa tedesca, giunsero commenti alquanto ostili: il ''Berliner Morgenpost'' scrisse che «l'elezione di Pacelli non è accolta favorevolmente in Germania poiché egli è sempre stato ostile al nazionalsocialismo»; la ''Frankfurter Zeitung'' scrisse che «molti dei suoi discorsi hanno dimostrato che non comprende del tutto le ragioni politiche e ideologiche che hanno iniziato la loro marcia vittoriosa in Germania».<ref>John Cornwell, ''Il Papa di Hitler'', Garzanti, Milano, 2000</ref> D'altra parte l'elezione è accolta favorevolmente in ambienti diplomatici: il capo del Dipartimento degli Affari vaticani presso il Ministero degli Affari esteri del Reich, il consigliere Du Moulin, redige un memorandum sulle tendenze politiche e sulla personalità del nuovo pontefice ove si descrive il neo eletto come «molto amico della Germania». A Berlino ci si ricorda che Pacelli fu il promotore del [[Reichskonkordat|Concordato]] fra la S. Sede e il Terzo Reich e che quando le relazioni fra Chiesa e regime nazionalsocialista si fecero tese, l'atteggiamento del segretario di Stato fu sempre, secondo i dispacci dell'ambasciatore Bergen, molto più conciliante di quello di Pio XI. Il giorno stesso della elezione del nuovo pontefice, il conte Galeazzo Ciano, ministro italiano degli Affari esteri, annotava nel suo diario che alla vigilia, Pignatti di Custoza, ambasciatore d'Italia presso la S. Sede, gli aveva detto essere Pacelli il cardinale favorito dai tedeschi.<ref>Saul Friedländer, ''Pio XII e il Terzo Reich'', Feltrinelli, Milano, 1965. Secondo Friedländer, è possibile che tali reazioni contrastanti siano dovute a una divergenza di opinioni tra Goebbels e Ribbentrop in merito all'atteggiamento che il segretario di Stato di Pio XI avrebbe assunto verso il Reich, nel caso fosse stato eletto papa.</ref>
 
Uno dei primi atti di Pio XII dopo la sua elezione fu, nell'[[aprile del]] [[1939]], quello di togliere dall' ''[[Index librorum prohibitorum|Indice]]'' i libri di Charles Maurras, animatore del gruppo politico di estrema destra, antisemita e anticomunista, ''[[Action Française]]'' (che aveva molti simpatizzanti e seguaci cattolici), ai cui aderenti revocò, tra l'altro, anche l'interdizione dai [[sacramenti]] irrogata da Pio XI. Alcuni storici tendono a leggere questo episodio non tanto in chiave antisemita quanto pragmaticamente anticomunista, stante la necessità di favorire gruppi e aggregazioni che sapessero competere, quanto a organizzazione e rapidità di azione politica, con quelli di ispirazione marxista, la cui capacità di mobilitazione nelle Brigate Internazionali nella recente Guerra di Spagna era chiaramente emersa. Altri storici, comunque, sono del parere che il provvedimento sarebbe stato in linea con una minore riprovazione nei confronti del pregiudizio antisemita, in un periodo storico in cui anche l'Italia iniziava a dar concreta applicazione alle cosiddette [[leggi razziali fasciste|leggi per la difesa della razza]].<ref>Michael Phayer, ''La chiesa cattolica e l'olocausto'', Newton & Compton, Roma, 2001, pp.35-36.</ref> Secondo la sociologa e storica francese Jeannine Verdès-Leroux, i discorsi antisemiti divulgati da L'''Action Française'' hanno contribuito «a rendere "possibile", "accettabile" l'introduzione dello statuto degli ebrei nell'[[ottobre]] [[1940]];<ref>Fin dall'indomani della sua costituzione, il governo di Vichy emanò alcuni decreti che facevano chiaramente presagire le sue intenzioni riguardo gliagli ebrei. Tra il [[luglio]] e l'[[agosto]] del [[1940]] infatti fu disposta la revisione delle naturalizzazioni accordate dopo il [[1927]] e venne abrogato il decreto Marchandeau che puniva l'ingiuria "verso un gruppo di persone che, per la loro origine, appartengono a una determinata razza o religione". Nell'[[ottobre]] del [[1940]] il governo di Vichy avvia una politica antiebraica con lo Statuto degli ebrei e la Legge sugli stranieri di razza giudaica. Gli ebrei vengono allontanati dalla scuola, dalla pubblica amministrazione e dalle professioni liberali, i loro beni sono "arianizzati", cioè espropriati. Gli israeliti stranieri vengono internati nei campi di concentramento. In seguito, previo accordo con i tedeschi, il governo di Vichy permetterà la deportazione degli ebrei, stranieri e francesi, nei campi di sterminio, ove ne saranno massacrati 75.000 (Roberto Finzi, ''L'antisemitismo: dal pregiudizio contro gli ebrei ai campi di sterminio'', Giunti, Firenze, 1997; Giovanni Miccoli, ''I dilemmi e i silenzi di Pio XII'', Rizzoli, Milano, 2000).</ref> l'assuefazione ai discorsi di Maurras e dei suoi accoliti - discorsi che si erano diffusi, avevano oltrepassato la cerchia degli adepti - ha attenuato, in qualche modo, il carattere mostruoso di quelle misure».<ref>Jeannine Verdès-Leroux, ''Refus et violences: politique et littérature àa' l'extrême droite des années trente aux retombées de la Libération'', Gallimard, Parigi, 1996, pagp. 55; Giovanni Miccoli, ''I dilemmi e i silenzi di Pio XII'', Rizzoli, Milano, 2000, pagp. 297.</ref>
 
Nella sua prima [[enciclica]] ''[[Summi Pontificatus]]'' ([[1939]]), Pio XII attaccò qualsiasi forma di [[totalitarismo]].<br />
Nel [[1940]] riconobbe definitivamente le [[Madonna di Fatima|apparizioni di Fatima]] e consacrò nel [[1942]] il mondo intero al [[Cuore Immacolato di Maria]]. Inoltre incontrò più volte [[Lucia dos Santos|suor Lucia]] e le ordinò di trascrivere i famosi [[segreti di Fatima]] diventando quindi il primo pontefice a conoscere il famoso ''terzo segreto'' che ordinò però di far restare nascosto.
=== La seconda guerra mondiale ===
Eletto in un periodo di grandi tensioni internazionali, con il regime nazista che iniziava ada occupare molti territori europei, il Papa tentò invano di scongiurare il rischio di una nuova guerra mondiale con diverse iniziative fra cui la più famosa è il discorso alla radio del [[24 agosto]] [[1939]] in cui pronunciò la frase simbolo del suo pontificato: "Nulla è perduto con la pace; tutto può essere perduto con la guerra". Tuttavia furono inutili. Il [[1º settembre]], la Germania invade la Polonia e il [[3 settembre|3]], Francia e Gran Bretagna rispondono all'attacco: è la seconda guerra mondiale. Papa Pacelli tentò con altri appelli di far cessare le ostilità e organizzò aiuti alle popolazioni colpite e creò l'ufficio informazioni sui prigionieri e sui dispersi. Cercò, inoltre di distogliere il fascismo dall'idea di far entrare in guerra l'Italia, ma nonostante ciò il [[10 giugno]] del [[1940]] anche l'Italia entrò in guerra.
 
Vari e ripetuti furono gli appelli del Papa in favore della pace. Vanno ricordati in particolare i [[radiomessaggi natalizi di Pio XII]] del [[1941]], 1942 e 1943, in cui Pacelli delineava anche un nuovo ordine mondiale basato sul rispetto reciproco fra le Nazioni e i popoli.
 
Nel [[1942]], nel tentativo di fermare la guerra, appoggiò l'operazione "Orchestra Nera", formata da dissidenti nazisti, esponenti democratici, sacerdoti cattolici, pastori protestanti con l'obiettivo di assassinare Adolf Hitler e fermare la guerra. Pio XII, si fece garante presso gli Alleati e chiese loro di sostenere l'Orchestra Nera. Tuttavia i britannici non appoggiarono l'operazione e questa naufragò.<ref>La Grande Storia, puntata del [[29 dicembre]] [[2006]]; "Il Principe di Dio"</ref>
 
Nel [[1941]] trasforma la Commissione delle Opere Pie, nata nel [[1887]], nell'[[Istituto per le Opere di Religione]] (IOR), diventando un istituto di credito. Una delle accuse più gravi che si rivolgono a Pio XII è di non aver mai condannato né di essersi impegnato per fermare le deportazioni degli [[Ebrei]] nei campi di concentramento, di cui era forse a conoscenza; tale critica sostenuta solo dopo molti anni dagli eventi, ha però il vizio di essere affermata solo da esponenti anticattolici e anticlericali. In effetti, secondo stime indipendenti e ampiamente documentate da numerosissime testimonianze, la [[Chiesa cattolica]] durante il pontificato di Pio XII è stata la principale sostenitrice nei fatti nel contrastare il genocidio ebraico, pagando anche con la vita di molti religiosi; una stima imprecisa valuta che circa 600.000 [[ebrei]] siano stati salvati dall'Olocausto, un numero molto superiore a quello ottenuto da altre organizzazioni umanitarie e chiese cristiane messe insieme; questo grazie all'opera nascosta di sacerdoti, frati, suore, [[Laico|laici]], i quali operarono sicuramente con la benedizione segreta di papa Pio XII.<ref>Terenzio Bosco "Terra pianeta che sanguina" Ed. SEI</ref> Si ricordi che i futuri papi [[Giovanni XXIII|Roncalli]], [[Giovanni Paolo I|Luciani]] e [[Giovanni Paolo II|Wojtyla]] salvarono e nascosero ai Tedeschi gruppi e famiglie ebraiche. Il Papa stesso offrì rifugio a numerosi [[ebreo|Ebrei]] nei palazzi del [[Vaticano]] e nelle chiese romane. <ref name="ReferenceA">La Grande Storia; puntata del [[29 dicembre]] [[2006]] "Il Principe di Dio"</ref>
 
La controversia sul ruolo di Pio XII durante le persecuzioni naziste nei confronti degli ebrei è, comunque, tuttora lungi dall'essere chiusa: lo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto di Gerusalemme, ospita dal [[2005]] una fotografia di Pio XII, la cui didascalia in calce ne definisce «ambiguo» il comportamento di fronte allo sterminio degli ebrei. A seguito di formale richiesta di modifica di tale didascalia nel [[2006]] i responsabili del museo si mostrarono disposti a riesaminare la condotta di Pio XII a condizione che ai propri ricercatori venisse concesso di poter accedere agli archivi storici del Vaticano; tale permesso non fu mai accordato. Più recentemente, il nunzio apostolico mons. Antonio Franco dapprima declinò, poi decise di accettare, l'invito a partecipare alla commemorazione della Shoah tenutasi al museo il [[15 aprile]] [[2007]]. Nell'occasione il direttore del museo stesso, Avner Shalev, promise che avrebbe riconsiderato la maniera in cui Pio XII era descritto nella didascalia<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/04_Aprile/15/vaticano_israele_shoah.shtml|titolo=Nunzio apostolico, sì a cerimonia su Shoah|giorno=16|mese=4|anno = [[2007]]|pubblicazione=[[il Corriere della Sera]]|accesso=16/7/2008}}</ref>. Al momento tuttavia la didascalia non ha mai subìto alcuna modifica.
 
A proposito delle persecuzioni contro gli ebrei, va certamente citato il radiomessaggio ''[[Con sempre nuova freschezza]]'' nella [[vigilia]] del [[Natale]] [[1942]]<ref>http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/speeches/1942/documents/hf_p-xii_spe_19421224_radiomessage-christmas_it.html#fn1</ref>, con la sua chiara denuncia in difesa di quelle "centinaia di migliaia di persone, le quali, senza veruna colpa propria, talora solo per ragione di nazionalità o di stirpe, sono destinate alla [[morte]] o ada un progressivo deperimento". Il messaggio venne sentito dalle autorità germaniche come un diretto attacco al nazismo.
 
Durante l'occupazione nazista dell'Italia, dopo l'[[8 settembre]], offrì [[asilo politico]] presso la [[Santa Sede]] a molti esponenti politici antifascisti tra cui [[Alcide De Gasperi]] e Pietro Nenni, appellandosi al fatto che la [[Città del Vaticano]] era uno Stato sovrano. Non sempre i Tedeschi rispettarono l'extraterritorialità di alcune altre aree a Roma, di pertinenza della Santa Sede: nell'inverno del [[1943]] i Tedeschi fecero irruzione nella [[Basilica di San Paolo fuori le mura]] dove arrestarono chi vi si era rifugiato, ed è stato scoperto di recente un piano segreto di Adolf Hitler che prevedeva l'occupazione del [[Vaticano]] e l'arresto di Pio XII, il quale secondo il dittatore nazista ostacolava i piani della Germania <ref name="ReferenceA"/>. A questo proposito, per evitare che Hitler tenesse prigioniero il Papa, Pacelli preparò una lettera di dimissioni da utilizzare in caso di propria cattura, dando istruzioni di tenere un successivo Conclave a Lisbona. Nel [[1943]], quando i tedeschi imposero agli Ebrei romani di versare oro in cambio di una effimera e temporanea salvezza, il Vaticano contribuì fornendo 20 dei 50 chili d'oro richiesti<ref>[http://www.ucei.it/uceinforma/rassegnastampa/2007/ottobre/il_piccolo/151007.asp Il Piccolo di Trieste, 15/10/2007, "Gli ebrei e l'olocausto a Trieste - La ricostruzione storica degli anni terribili - della guerra nella morsa nazifascista - Gli ebrei e l'olocausto a Trieste In esclusiva per «Il Piccolo»: i documenti inediti di Londra" di Fabio Amodeo e Mario J. Cereghino, citato in "Rassegna Stampa" dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane]</ref>. Secondo molti storici, i tedeschi avrebbero poi organizzato il rastrellamento nel [[ghetto]] di [[Roma]] proprio per affronto a papa Pacelli<ref name="ReferenceA"/>.
[[File:PioXII QuartiereS.Lorenzo 20.07.1943.jpg|300px|thumb|right|Papa Pio XII in visita al quartiere San Lorenzo il [[20 luglio]] [[1943]]]]
 
Il [[19 luglio]] [[1943]], durante la Seconda guerra mondiale, Roma viene bombardata per la prima volta dagli aerei degli Alleati, causando 617 [[Morte|morti]] ede il danneggiamento della Basilica di San Lorenzo. Il giorno successivo ([[20 luglio]]), il papa Pio XII uscirà dalla [[Città del Vaticano]] per visitare i quartieri colpiti e soccorrere le vittime; questa fu un uscita eccezionale dal Vaticano, poiché all'epoca il pontefice si allontanava dal suo Stato solo in casi estremamente rari.
 
Il [[4 giugno]] [[1944]], dopo la liberazione ricevette in [[Vaticano]] i soldati alleati. La [[domenica]] successiva i Romani si recarono in massa a [[Piazza San Pietro]] a salutare e a festeggiare il [[Papa]], che, di fatto, era l'unica autorità rimasta nella capitale dopo l'[[8 settembre]]<ref>Enzo Biagi "Racconto di un secolo" [[1999]] Ed. [[Rai|Rai-Eri]].</ref><ref>Emilio Ranzato, Il Pio XII raccontato dalla fiction televisiva "Sotto il cielo di Roma". Solitario protagonista della storia, in «L'Osservatore Romano», 2-[[3 novembre]] [[2010]].</ref>.
 
=== Il dopoguerra ===
Neutrale durante il referendum istituzionale del [[2 giugno]] [[1946]] che sancì la nascita della Repubblica Italiana, dovette a guerra finita fronteggiare la nascita della guerra fredda e della divisione del mondo in due blocchi contrapposti. In questo caso, però, il Papa non si mantenne sopra le parti ma si schierò decisamente contro il comunismo, di cui fu un fermo oppositore. Nelle elezioni del [[1948]] si schierò con determinazione a favore della [[Democrazia Cristiana]], favorendone la schiacciante vittoria, e appoggerà sempre con slancio questo partito anche se non condivise alcune scelte di [[Alcide De Gasperi]], tra cui il rifiuto di quest'ultimo di collaborare con i partiti di destra.
Nel [[1949]], dimostrò un certo interesse alle opere di carità - ricevette in visita il sacerdote [[Giulio Facibeni]], noto per aver fondato l'[[Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa]] - e tolse la [[sospensione a divinis]] a [[Don Zeno Saltini]], fondatore della [[Nomadelfia|comunità di Nomadelfia]]. Inoltre, impose al [[Sant'Uffizio]] di "lasciar stare [[Padre Pio]]".
 
L'anno successivo, con un atto clamoroso a livello mondiale, [[Scomunica ai comunisti|scomunicò tutti i comunisti]] e, in seguito alle persecuzioni dei cristiani nell'Europa dell'Est, i capi di governo ada essi riferiti. Inoltre cercò di attivare contatti e di salvare i cattolici dalle deportazioni nei gulag sovietici, pur senza riuscirci. Ma in un mondo ancora segnato dalle ferite della guerra, intuì che più che un Papa politico, la gente aveva bisogno di un {{citazione necessaria|"pastore angelico che porta il suo gregge sulle vie della pace"}}. Con questi intenti, Pio XII proclamò il [[Giubileo]] del [[1950]], cui molti si dichiararono contrari. In tanti, sostenevano che l'[[Italia]] ancora distrutta dalla guerra non era in grado di reggere ada una manifestazione di respiro mondiale. Invece, il Giubileo con il suo messaggio di riconciliazione, speranza e pace fu un vero trionfo con oltre un milione e mezzo di pellegrini che tra l'altro contribuì a far conoscere le bellezze italiane all'estero, favorendo i primi boom turistici. Durante il Giubileo con la [[Bolla Papale|bolla]] ''[[Munificentissimus Deus]]'' istituì il [[dogma]] dell'[[Assunzione di Maria]] ricorrendo per l'unica volta in tutto il [[XX secolo|Novecento]] all'[[infallibilità papale]].<br />
Inoltre, venendo incontro alle numerose richieste dei fedeli, proclamò [[canonizzazione|santa]] [[Maria Goretti]], sebbene fossero passati solo due anni dalla sua [[beatificazione]] (all'epoca il diritto canonico prevedeva che passassero almeno vent'anni).
 
Nel frattempo, secondo la [[Fondazione Raoul Wallenberg]], Pio XII favorì il voto favorevole, nel [[novembre]] del [[1947]], dei Paesi cattolici membri delle Nazioni Unite sul progetto della spartizione della Palestina, allo scopo di far sorgere lo Stato di [[Israele]]. Conseguentemente, infatti, il Vaticano incoraggiò la [[Spagna]] a riconoscere lo Stato ebraico nel [[1955]]<ref>[http://www.zenit.org/article-29867?l=italian ''Pio XII appoggiò la creazione di una patria ebraica in Palestina'']</ref>.
 
=== Gli anni cinquanta ===
[[File:Pio XII in preghiera.jpg|180px|right|thumb|Pio XII in preghiera]]Negli anni successivi, Pio XII, anche per il suo carattere schivo e introverso, s'isolò molto, non convocando più nuovi [[concistoro|concistori]] e ridusse all'osso l'organizzazione della [[Curia Romana]] (dal [[1944]] non nominò nessun nuovo Segretario di Stato). Tuttavia fu un Papa particolarmente amato dalla gente: istituì l'[[Angelus]] domenicale dalla finestra di [[Piazza San Pietro]] e fu il primo Papa ada essere trasmesso in televisione (sul cui uso emise anche un'enciclica). Grazie alle sue numerose conoscenze linguistiche fu uno dei primi a rivolgersi in lingua straniera ai pellegrini che venivano a Roma. Nel [[1951]] affermò nella ''[[Humani Generis]]'' la compatibilità tra [[fede]] cattolica ed [[evoluzionismo]]. Nel [[1952]] in un famoso discorso alle ostetriche ammise che i coniugi avessero rapporti sessuali durante il periodo di sterilità naturale della donna che è ancora oggi l'unico mezzo di [[contraccezione]] riconosciuto dalla Chiesa. Inoltre in molti discorsi ai giovani sposi, rilanciò il ruolo della [[famiglia]] e del [[matrimonio]] e indicò la [[Sacra Famiglia]] come modello di santità per le famiglie.
 
Il [[1°º agosto]] [[1952]] pubblica la [[Costituzione apostolica]] ''[[Exul Familia]]'' che è considerata la Magna Charta della [[pastorale dei migranti]]. Rappresenta, infatti, l'impegno della Chiesa nei confronti del fenomeno delle [[migrazioni]] , il cui flusso in quegli anni andava assumendo proporzioni sempre più rilevanti.
 
Venendo incontro alle richieste del mondo moderno autorizzò diversi provvedimenti, preludio delle riforme del [[Concilio Vaticano II]]: permise la celebrazione della [[Messa]] nelle ore serali, apportò modifiche alla lettura dei [[Salmi]] nel [[Breviario]] dei [[sacerdote|sacerdoti]], riorganizzò l'ufficio del [[digiuno eucaristico]] riducendolo a tre ore per i cibi solidi, a un'ora per le bevande, a zero ore per l'acqua e i medicinali.
 
Consapevole dei benefici apportati dal progresso, ma anche dei pericoli insiti in esso, aggravati dall'instabilità della situazione internazionale dovuta alla guerra fredda, Pio XII era convinto che la vera pace avrebbe potuto scaturire solo da un nuovo ordine cristiano del mondo. Un tale ordine gli sembrava minacciato dalla perdita del senso di responsabilità individuale, schiacciato dalla massificazione sociale, in cui ognuno era come diventato una semplice ruota di organismi privi di consapevolezza, e in cui la libertà risultava dunque svuotata:
 
{{Quote|È però un fatto doloroso che oggi non si stima e non si possiede più la vera libertà. [...] Questa è la condizione dolorosa, la quale inceppa anche la Chiesa nei suoi sforzi di pacificazione, nei suoi richiami alla consapevolezza della vera libertà umana [...] Invano essa moltiplicherebbe i suoi inviti a uomini privi di quella consapevolezza, ede anche più inutilmente li rivolgerebbe ada una società ridotta a puro automatismo. Tale è la purtroppo diffusa debolezza di un mondo che ama di chiamarsi con enfasi "il mondo libero". Esso si illude e non conosce se stesso.|Radiomessaggio di Pio XII del Natale [[1951]]<ref>[http://www.30giorni.it/it/articolo_stampa.asp?id=418 Il testo del radiomessaggio]</ref>}}
 
La salute di Pio XII si aggravò durante la fine del decennio: fu afflitto per molto tempo da un singhiozzo continuo, dovuto forse ada una gastrite. Poi nel [[1956]] una malattia lo portò in fin di vita ma sopravvisse. Secondo alcune testimonianze, durante la malattia ebbe un'[[apparizione]] di [[Cristo]] che lo avrebbe miracolosamente guarito. Pare che papa Pacelli gli abbia chiesto di "portarlo via" ("''Voca me''") ma [[Gesù]] abbia replicato che "non è ancora arrivato il momento". ''[[L'Osservatore Romano]]'' confermò la notizia dell'apparizione.
 
Tra i suoi ultimi atti ufficiali, l'[[enciclica]] ''[[Fidei Donum (enciclica)|Fidei Donum]]'' ([[1957]]) con la quale invitò la Chiesa intera a riprendere lo slancio missionario soprattutto condividendo i sacerdoti con le giovani chiese.
Pio XII morì a [[Castel Gandolfo (Palazzo Pontificio)|Castel Gandolfo]] alle 3:52 del [[9 ottobre]] [[1958]] a seguito di un'ischemia circolatoria e di collasso polmonare, all'età di 82 anni. L'archiatra papale, [[Riccardo Galeazzi Lisi]], scattò di nascosto delle fotografie al Papa agonizzante e le vendette a prezzo d'asta ai giornali, insieme al resoconto degli ultimi giorni di vita del Pontefice. Fu uno scandalo e il [[collegio cardinalizio]] lo licenziò in tronco ma le foto avevano già fatto il giro del mondo. La salma di Pio XII fu trasportata in Vaticano con un carro funebre del Comune di Roma.
Per l’imbalsamazionel'imbalsamazione della sua salma, lo stesso Galeazzi Lisi decise di adottare un nuovo metodo. La tecnica applicata sul corpo del pontefice, che era già in stato di decomposizione, si rivelò invece un completo fallimento. <br />
Per rimediare, venne convocato davanti alla salma, che giaceva ancora nella basilica, un gruppo di medici legali esperti nel campo dell'imbalsamazione. Gli esperti eseguirono una nuova imbalsamazione utilizzando ovatta e formalina, riuscendo a rallentare il processo di decadimento organico. Ma nonostante il nuovo intervento la situazione era oramai compromessa; ciò costrinse gli addetti a posare sul volto del papa una maschera di cera (cerone mischiato a composti alcalini).
 
In particolare, a seguito dell'uscita di parte dei documenti ufficiali della Santa Sede nel periodo bellico e della loro controversa interpretazione, sono stati mossi rilievi a Pacelli circa la sua presunta connivenza con i regimi nazi-fascisti - e, ultimamente, di organica collaborazione alla fuga di gerarchi nazisti al termine della seconda guerra mondiale - specialmente per quanto riguarda il suo presunto «colpevole silenzio» di fronte all'Olocausto, anche se l'opinione di alcune personalità [[ebraismo|ebraiche]], talora di rilievo, parrebbe smentire i documenti ufficiali e accreditare a Pio XII e alla [[Chiesa cattolica]] lo svolgimento, durante la guerra, di attività caritatevoli e umanitarie a salvaguardia e protezione di coloro che erano minacciati dalla prospettiva dei campi di sterminio (in stragrande maggioranza ebrei). Anche la conversione al Cattolicesimo del rabbino capo di Roma durante il periodo della II Guerra Mondiale [[Eugenio Zolli|Eugenio Pio Israel Zolli]] è legata a Eugenio Pacelli; significativamente Zolli si fece battezzare nel [[1945]] con il nome di Eugenio Pio<ref>[http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,862035,00.html Time Magazine, necrologio in memoria di Eugenio Zolli]
 
{{quote|Morto. Eugenio Zolli, 74 [anni d'età], già ([[1940]]-[[1945|45]]) [[Rabbino]] capo di Roma, che divenne cattolico dopo la seconda guerra mondiale, cambiando il suo nome da Israel a Eugenio come gesto di gratitudine verso papa Pio XII (Eugenio Pacelli) per il suo atteggiamento affettuoso verso gli ebrei durante le persecuzioni naziste e fasciste; a Roma [luogo della morte].|''Time Magazine'', [[12 maggio]] [[1956]]|Died. Eugenio Zolli, 74, onetime ([[1940]]-[[45]]) Chief Rabbi of Rome, who became a Roman Catholic after World War II, changed his first name from Israel to Eugenio as a gesture of gratitude to Pope Pius XII (Eugenio Pacelli) for his sympathetic attitude toward the Jews during the Nazi and Fascist persecutions; in Rome.|lingua=en}}</ref><ref>[http://www.santiebeati.it/dettaglio/92728 Borrelli, Antonio. ''Eugenio Pio Zolli (Israel Zoller) Rabbino, cattolico convertito''. Enciclopedia dei Santi]</ref>.
 
In tal senso andrebbe poi l'emanazione da parte di Pio XII all'indomani del rastrellamento del [[Ghetto di Roma]], il [[25 ottobre]] del [[1943]], di una direttiva riservata a tutti gli ecclesiastici italiani in cui si indicava come necessario «ospitare gli ebrei perseguitati dai nazisti in tutti gli istituti religiosi, ad aprire gli istituti o anche le catacombe».<ref>{{en}}. ''[http://www.cwnews.com/news/viewstory.cfm?recnum=50610 Directive from Pius XII ordered shelter for Rome's Jews]'' ([[19 aprile]] [[2007]]) dal sito web «Catholic World News». Riportato il [[16 maggio]] [[2007]].</ref>
 
== Encicliche di Pio XII ==
 
* ''[[Summi Pontificatus]]'' ([[20 ottobre]] [[1939]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_20101939_summi-pontificatus_it.html ], programma del pontificato.
* ''[[Sertum Laetitiae]]'' ([[1°º novembre]] [[1939]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_01111939_sertum-laetitiae_it.html ], 150°º anniversario della gerarchia ecclesiastica negli [[USA|Stati Uniti d'America]].
* ''[[Saeculo Exeunte Octavo]]'' ([[13 giugno]] [[1940]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_13061940_saeculo-exeunte-octavo_it.html ], sull'attività missionaria portoghese.
* ''[[Mystici Corporis Christi]]'' ([[29 giugno]] [[1943]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_29061943_mystici-corporis-christi_it.html ], sul corpo mistico di Gesù Cristo.
* ''[[Divino Afflante Spiritu]]'' ([[30 settembre]] [[1943]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_30091943_divino-afflante-spiritu_it.html], sul modo più opportuno di promuovere gli studi biblici.
* ''[[Orientalis Ecclesiae]]'' ([[9 aprile]] [[1944]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_09041944_orientalis-ecclesiae_it.html ], su [[san Cirillo di Alessandria]] nel XV centenario della morte.
* ''[[Communium Interpretes Dolorum]]'' ([[15 aprile]] [[1945]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_15041945_communium-interpretes-dolorum_it.html ], pubbliche preghiere per la pace fra i popoli.
* ''[[Orientales Omnes Ecclesias]]'' ([[23 dicembre]] [[1945]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_23121945_orientales-omnes-ecclesias_it.html ], 350°º anniversario dell'unione della chiesa rutena alla sede apostolica di Roma.
* ''[[Quemadmodum]]'' ([[6 gennaio]] [[1946]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_06011946_quemadmodum_it.html ]: sull'assistenza ai fanciulli indigenti.
* ''[[Deiparae Virginis Mariae]]'' ([[1º maggio]] [[1946]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_01051946_deiparae-virginis-mariae_it.html ], proposta di definizione del dogma dell'Assunzione della [[Maria|Beata Vergine Maria]].
* ''[[Fulgens Radiatur]]'' ([[21 marzo]] [[1947]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_21031947_fulgens-radiatur_it.html ], per il XIV centenario della morte di [[San Benedetto]].
* [[Mediator Dei]] ([[20 novembre]] [[1947]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_20111947_mediator-dei_it.html], sulla sacra liturgìa.
* ''[[Optatissima Pax]]'' ([[18 dicembre]] [[1947]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_18121947_optatissima-pax_it.html ], pubbliche preghiere sulla pacificazione dei popoli.
* ''[[Auspicia Quaedam]]'' ([[1°º maggio]] [[1948]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_01051948_auspicia-quaedam_it.html ], preghiere nel mese di [[maggio]] per la concordia delle nazioni.
* ''[[In Multiplicibus Curis]]'' ([[24 ottobre]] [[1948]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_24101948_in-multiplicibus-curis_it.html ], nuove pubbliche preghiere per la pacificazione della [[Palestina]].
* ''[[Redemptoris Nostri Cruciatus]]'' ([[15 aprile]] [[1949]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_15041949_redemptoris-nostri-cruciatus_it.html ], sui luoghi santi della Palestina.
* ''[[Anni Sacri]]'' ([[12 marzo]] [[1950]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_12031950_anni-sacri_it.html ], preghiere per il rinnovamento cristiano e la concordia dei popoli.
* ''[[Summi Maeroris]]'' ([[19 luglio]] [[1950]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_19071950_summi-maeroris_it.html ], nuove preghiere per la pace e la concordia dei popoli.
* ''[[Humani Generis]]'' ([[22 agosto]] [[1950]])[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_12081950_humani-generis_it.html], circa alcune false opinioni che minacciano di sovvertire i fondamenti della dottrina Cattolica.
* ''[[Mirabile Illud]]'' ([[6 dicembre]] [[1950]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_06121950_mirabile-illud_it.html ], nuove pubbliche preghiere per la pace nel mondo.
* ''[[Evangelii Praecones]]'' ([[2 giugno]] [[1951]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_02061951_evangelii-praecones_it.html ], per un rinnovato impulso delle missioni.
* ''[[Sempiternus Rex Christus]]'' ([[8 settembre]] [[1951]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_08091951_sempiternus-rex-christus_it.html ], nel XV centenario del [[concilio di Calcedonia|concilio ecumenico di Calcedonia]].
* ''[[Ingruentium Malorum]]'' ([[15 settembre]] [[1951]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_15091951_ingruentium-malorum_it.html ], la recita del [[Rosario|rosario mariano]] specialmente nel mese di [[ottobre]].
* ''[[Orientales Ecclesias]]'' ([[15 dicembre]] [[1952]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_15121952_orientales_po.html ], sulla condizione delle Chiese orientali.
* ''[[Doctor Mellifluus]]'' ([[24 maggio]] [[1953]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_24051953_doctor-mellifluus_it.html ], nell'VIII centenario della morte di [[San Bernardo]].
* ''[[Fulgens Corona]]'' ([[8 settembre]] [[1953]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_08091953_fulgens-corona_it.html ], indizione dell'anno mariano.
* ''[[Sacra Virginitas]]'' ([[25 marzo]] [[1954]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_25031954_sacra-virginitas_it.html ], sulla consacrata verginità.
* ''[[Ecclesiae Fastos]]'' ([[5 giugno]] [[1954]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_05061954_ecclesiae-fastos_it.html ], nel XII centenario della morte di [[San Bonifacio vescovo|San Bonifacio]].
* ''[[Ad Sinarum Gentem]]'' ([[7 ottobre]] [[1954]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_07101954_ad-sinarum-gentem_it.html ], paterne esortazioni alla Chiesa cattolica in [[Cina]].
* ''[[Ad Caeli Reginam]]'' ([[11 ottobre]] [[1954]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_11101954_ad-caeli-reginam_it.html ], sulla dignità regale della Vergine Maria.
* ''[[Musicae Sacrae]]'' ([[25 dicembre]] [[1955]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_25121955_musicae-sacrae_it.html ], sulla [[musica sacra]].
* ''[[Haurietis Aquas]]'' ([[15 maggio]] [[1956]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_15051956_haurietis-aquas_en.html ], sulla devozione al Sacro Cuore.
* ''[[Luctuosissimi Eventus]]'' ([[28 ottobre]] [[1956]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_28101956_luctuosissimi-eventus_it.html ], pubbliche preghiere per il popolo [[Ungheria|ungherese]].
* ''[[Laetamur Admodum]]'' ([[1°º novembre]] [[1956]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_01111956_laetamur-admodum_it.html ], pubbliche preghiere per la pace fra i popoli.
* ''[[Datis Nuperrime]]'' ([[5 novembre]] [[1956]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_05111956_datis-nuperrime_it.html ], condanna dei luttuosi avvenimenti in Ungheria.
* ''[[Fidei Donum (enciclica)|Fidei Donum]]'' ([[21 aprile]] [[1957]])[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_21041957_fidei-donun_po.html], sulla situazione delle missioni cattoliche, soprattutto in [[Africa]].
* ''[[Invicti Athletae Christi]]'' ([[16 maggio]] [[1957]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_16051957_invicti-athletae_it.html ], nel III centenario del martirio di [[Sant'Andrea Bobola]].
* ''[[Le Pèlerinage de Lourdes]]'' ([[2 luglio]] [[1957]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_02071957_le-pelerinage-de-lourdes_it.html ], nel centenario delle apparizioni della Vergine Maria a [[Lourdes]].
* ''[[Miranda Prorsus]]'' ([[8 settembre]] [[1957]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_08091957_miranda-prorsus_it.html ], su [[cinema]], [[Radio (mass media)|radio]] e [[televisione]].
* ''[[Ad Apostolorum Principis]]'' ([[29 giugno]] [[1958]])[http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_29061958_ad-apostolorum-principis_it.html], esortazioni e norme per la [[Chiesa cattolica]] in [[Cina]].
* ''[[Meminisse Iuvat]]'' ([[14 luglio]] [[1958]]) [http://www.vatican.va/holy_father/pius_xii/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_14071958_meminisse-iuvat_it.html ], pubbliche preghiere nella novena dell'Assunta.
 
== [[Genealogia episcopale]] ==
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione=
|luogo = [[1932]]
}}
{{Onorificenze
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
|motivazione=
|luogo = [[1932]]
}}
 
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari|Pro-segretario della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari]]
|periodo = [[20 giugno]] [[1912]] - [[1º febbraio]] [[1914]]
|precedente=[[Pietro Gasparri]]<br /><small>(segretario)</small>
|successivo=se stesso come segretario
|immagine=Emblem Holy See.svg
}}
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari|Segretario della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari]]
|periodo = [[1º febbraio]] [[1914]] - [[20 aprile]] [[1917]]
|precedente=se stesso come pro-segretario
|successivo=[[Bonaventura Cerretti]]
|immagine=Emblem Holy See.svg
|tipologia=incarico diplomatico
|carica={{Carica|Nunzio apostolico|per la|Germania}}|
|periodo = [[20 aprile]] [[1917]] - [[8 giugno]] [[1925]]
|precedente=[[Giuseppe Aversa]]
|successivo=[[Alberto Vassallo-Torregrossa]]
|tipologia=episcopale
|carica={{Carica|Arcivescovo titolare|di|Sardi}}|
|periodo = [[23 aprile]] [[1917]] - [[16 dicembre]] [[1929]]
|precedente=[[Giuseppe Aversa]]
|successivo=[[Arthur Hinsley]]
|tipologia=incarico diplomatico
|carica=[[Nunzio apostolico]] nella [[Nunziatura apostolica in Germania|Repubblica di Weimar]]
|periodo = [[22 giugno]] [[1920]] - [[16 dicembre]] [[1929]]
|precedente=-
|successivo=[[Cesare Orsenigo]]
|tipologia=incarico diplomatico
|carica=[[Nunzio apostolico]] in [[Nunziatura apostolica in Prussia|Prussia]]
|periodo = [[22 giugno]] [[1926]] - [[19 agosto]] [[1929]]
|precedente=-
|successivo=[[Cesare Orsenigo]]
|tipologia=cardinale
|carica={{Carica|Cardinale presbitero|dei|Santi Giovanni e Paolo}}|
|periodo = [[19 dicembre]] [[1929]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Giuseppe Francica-Nava de Bontifè]]
|successivo=[[Francis Joseph Spellman]]
|tipologia=incarico governativo
|carica={{Carica|Cardinale Segretario|di|Stato}}|
|periodo = [[9 febbraio]] [[1930]] - [[10 febbraio]] [[1939]]
|precedente=[[Pietro Gasparri]]
|successivo=[[Luigi Maglione]]
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari|Prefetto della Congregazione per gli Affari Ecclesiastici Straordinari]]
|periodo = [[9 febbraio]] [[1930]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Pietro Gasparri]]
|successivo=[[Luigi Maglione]]
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica|Presidente della Pontificia Commissione per l'Amministrazione dei Beni della Santa Sede]]
|periodo = [[9 febbraio]] [[1930]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Pietro Gasparri]]
|successivo=[[Luigi Maglione]]
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Basilica di San Pietro in Vaticano|Arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano]]
|periodo = [[25 marzo]] [[1930]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Rafael Merry del Val]]
|successivo=[[Federico Tedeschini]]
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Fabbrica di San Pietro|Presidente della Fabbrica di San Pietro]]
|periodo = [[25 marzo]] [[1930]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Rafael Merry del Val]]
|successivo=[[Federico Tedeschini]]
|tipologia=cardinale
|carica={{Carica|Camerlengo|della|Camera Apostolica}}|
|periodo = [[1º aprile]] [[1935]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Pietro Gasparri]]
|successivo=[[Lorenzo Lauri]]
|tipologia=incarico accademico
|carica=[[Pontificia Accademia Ecclesiastica|Cardinale protettore della Pontificia Accademia Ecclesiastica]]
|periodo = [[13 dicembre]] [[1937]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Gaetano Bisleti]]
|successivo=[[Luigi Maglione]]
|tipologia=incarico governativo
|carica=[[Collegio Cardinalizio|Camerlengo del Collegio Cardinalizio]]
|periodo = [[13 dicembre]] [[1937]] - [[2 marzo]] [[1939]]
|precedente=[[Lorenzo Lauri]]
|successivo=[[Raffaele Carlo Rossi]], O.C.D.
|tipologia=incarico governativo
|carica={{Carica|Prefetto|della|Sacra Congregazione del Sant'Uffizio}}
|periodo = [[2 marzo]] [[1939]] - [[9 ottobre]] [[1958]]
|precedente=[[Papa Pio XI]]
|successivo=[[Papa Giovanni XXIII]]
|tipologia=incarico governativo
|carica={{Carica|Prefetto|della|Congregazione per i Vescovi}}
|periodo = [[2 marzo]] [[1939]] - [[9 ottobre]] [[1958]]
|precedente=[[Papa Pio XI]]
|successivo=[[Papa Giovanni XXIII]]
|tipologia=incarico governativo
|carica={{Carica|Prefetto|della|Congregazione per le Chiese Orientali}}
|periodo = [[2 marzo]] [[1939]] - [[9 ottobre]] [[1958]]
|precedente=[[Papa Pio XI]]
|successivo=[[Papa Giovanni XXIII]]
|tipologia=titolo onorifico
|carica={{Carica|Gran Maestro|dell'|Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme}}
|periodo = [[2 marzo]] [[1939]] - [[16 luglio]] [[1940]]
|precedente=[[Papa Pio XI]]
|successivo=[[Nicola Canali]]
{{Vedi anche|Bibliografia su Pio XII}}
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{{Sezione accessoria|Voci correlate}}
* [[Conclave del 1939]]
* [[Conclave del 1958]]
* ''[[La leggenda nera del Papa di Hitler]]'' (saggio del [[2005]])
* [[Pio XII e l'Olocausto]]
* ''[[Pio XII e Alcide De Gasperi - Una storia segreta]]'' (saggio del [[2003]])
* [[Reichskonkordat]]
 
* [http://www.db.avvenire.it/avvenire/moduli/approfondimento/index1.jsp?idNotizia=17766 Dossier di Avvenire sul ''caso francese'']
* [http://www.corriere.it/speciali/2005/Cronache/PioXII/ Dossier del Corriere della Sera]
* [http://www.gesuiti.it/moscati/Ital4Ital 4/Pio12.html Gli aspetti controversi dal sito dei gesuiti]
* [http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=print&sid=495 ''Pio XII e gli ebrei: nascita di una leggenda''] di [[Oscar Sanguinetti]]
* [http://www.floscarmeli.org/modules.php?name=News&file=print&sid=314 ''Pio XII amico e benefattore degli Ebrei - indice e testimonianze''] da FlosCarmeli.org

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