Basilica dei Santi Dodici Apostoli (Roma): differenze tra le versioni

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Nel [[1348]] un grave terremoto distrusse la [[chiesa (edificio)|chiesa]] che venne riedificata nella prima metà del [[XV secolo]] da [[papa Martino V]] ([[1417]] - [[1431]]), in concomitanza della costruzione dell'adiacente palazzo di [[famiglia]]: fu in questa occasione che venne dedicata ai [[Dodici apostoli]].
 
[[Sisto IV]] ([[1471]] - [[1484]]), con la ''Ex debito pastorali'', del [[20 dicembre]] [[1474]], concesse la [[basilica]] ai [[Frati Minori Conventuali]].
 
La chiesa fu restaurata intorno al [[1475]], per volontà del [[cardinal nipote]] [[Giuliano della Rovere]] (il futuro [[Giulio II]]), che commissionò all'architetto [[Baccio Pontelli]] il portico a [[nove]] arcate su due ordini, antistante la facciata, e al pittore [[Melozzo da Forlì]] il grandioso dipinto murale, ad affresco, con ''[[Ascensione di Gesù Cristo]] risorto fra [[angeli]] ed [[apostoli]]'' ([[1480]] ca.): l'opera rimase nella sua ubicazione originaria fino al [[1711]], quando l'abside venne distrutto per rimodernare l'edificio, ed allora fu staccato e diviso in sedici parti, delle quali quattordici sono oggi conservate ai [[Musei Vaticani]], uno al [[Palazzo del Quirinale]] ed un altro al [[Museo del Prado]] di [[Madrid]].
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