Mistica: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
m
mNessun oggetto della modifica
 
== Ineffabilità e spogliamento ==
Nell'esperienza mistagogica, cioè di iniziazione al ''mistero cristiano'', la persona celestiale che agisce insegna al percipiente a gioire come lei, a soffrire come lei, a desiderare come lei, ad amare come lei, in una frase: gli rapisce e gli affina personalmente il [[cuore]] e la mente. Quando la nostalgia di Dio per l'uomo e dell'uomo per Dio diventano incontro, esplode nell'uomo la gioia della salvezza ({{Pb|Gb|42,5}}). È una scuola soprannaturale di comunione a tu per tu (con una rarissima convenienza pedagogica di prodigi soprannaturali). Dopo una tale esperienza -o successione di "lezioni"- chi l'ha vissuta parla di sé stesso come di uno che è stato rimodellato energicamente dalla persona ultraterrena, la quale l'ha invitato a incarnare i suoideterminati lineamenti spirituali. Il mistico non può fare altro: non riesce ad analizzare con logiche scientiste la propria esperienza, perché essa è inesprimibile (ineffabile) e comunica solo una luce che può essere intuita, tutt'al più, con il linguaggio poetico -perché esso si affida a cenni e simboli- come fece [[San Giovanni della Croce]].
 
Il mistico è una persona del tutto normale, con niente di vistoso o attraente che lo metta in evidenza e non è un cristiano più cristiano degli altri a motivo dell'esperienza soprannaturale ricevuta. Sovente però è ispirato a scegliere di vivere le [[virtù]] cristiane in modo eroico. Un mistico cristiano genuino si sottopone umilmente al discernimento dei sacri [[Pastore|pastori]]; anzi, è interessante osservare come i mistici veri si sottomettano volentieri al giudizio di [[sacerdoti]] o [[vescovi]] che non hanno avuto simili esperienze. Un mistico autentico non si ostina in alcun modo sulla propria esperienza del Mistero Cristiano, ha infatti una grande libertà interiore da ogni attaccamento e orgoglio e questo è un grande segno di [[kenosis|kenosi]] cristica, cioè di umile spogliamento spirituale (v. {{pb|Fil|2,6-9}}) e di autenticità dell'esperienza. Piuttosto che contrapporsi al clero, il mistico sincero rinuncia a tenersi avvinghiato alla propria esperienza e se ne espropria -magari con pena- nella certezza di essere così più vicino a quel Regno di Dio che gliel'ha donata a vantaggio di tutta la Chiesa. Ci troviamo qui ai vertici luminosi della sintesi tra libertà e obbedienza, tra istituzione e [[Coscienza morale|coscienza]] personale.
3 040

contributi

Menu di navigazione