Antoine Perrenot de Granvelle: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Fu portavoce di Carlo V all'apertura del [[Concilio di Trento]] e poi incaricato di delicate missioni diplomatiche presso i [[Riforma protestante|riformati]]. Fu tra i negoziatori della pace seguita alla disfatta della [[lega di Smalcalda]] a Mühlberg nel 1547. Alla morte di [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] Granvelle seppe assicurarsi anche la fiducia del figlio, al cui servizio passò nel [[1555]]. Con il definitivo trasferimento della corte a Madrid nel [[1559]], che coincise con una mutata politica del re più spagnola e mediterranea in luogo dei più vasti disegni europei e imperiali che erano stati propri di Carlo V, la figura di Granvelle perse di importanza e il prelato si vide escluso dal seguito immediato del suo re e per venti anni restò lontano dalla corte.
 
La [[1559]] fu rappresentante della corona spagnola nei Paesi Bassi, dove esercitò una politica inflessibile, impegnandosi nella lotta al [[protestantesimo]] e tentando una restaurazione cattolica. Nel [[1560]] fu elevato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Malines-Bruxelles|Malines]] e l'anno seguente ricevette la [[porpora cardinalizia]]. Ma l'opposizione del popolo e dell'aristocrazia alla sua politica finì con l'alienargli il favore della governatrice [[Margherita di Parma]] e anche di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], che lo sollevò dall'incarico. Per un biennio egli rimase appartato a Besançon, poi fu inviato a Roma con incarichi diplomatici e dal [[1571]] al [[1575]] fu viceré a Napoli.
 
Non partecipò al [[conclave del 1565-1566]] che vile eletto [[papa]] [[Pio V]]. Partecipò al successivo del [[1572]] con l'elezione di [[Gregorio XIII]].
40 980

contributi

Menu di navigazione