Presentazione della Beata Vergine Maria: differenze tra le versioni

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La festa cominciò a universalizzarsi nel [[1372]]: in quell'anno l'ambasciatore a [[Cipro]], Filippo di Mazières, indusse Carlo V di [[Francia]] a celebrare la festa, con l'assenso di [[papa Gregorio XI]], nella [[chiesa dei Minori]], ad [[Avignone]], dove all'epoca risiedeva la corte [[papa|pontificia]]. Il [[re]] invitò il paese a seguire l'esempio del sommo pontefice, il Papa la inserì nel calendario della [[Curia Romana]] e di lì a poco penetrò in tutta la [[Chiesa Occidentale]]: nel [[1391]] l'adottarono i [[Carmelitani]] e nel [[1474]] i [[Certosini]]; [[Papa Pio II|Pio II]] e [[papa Sisto IV|Sisto IV]] ne favorirono molto la diffusione: nel [[1472]] fu concessa al duca Guglielmo di [[Sassonia]], da dove passò a [[Magonza]] e [[Treviri]].
 
[[Papa Pio IV|Pio IV]] introdusse la festa nel ''[[Breviario Romano]]'', anche se in seguito [[papa Pio V|Pio V]] la soppresse perché apocrifa. [[Filippo II di [[Spagna]] ottenne però da [[papa Gregorio XIII|Gregorio XIII]] di poter continuare a celebrarla nei suoi regni e poco dopo [[papa Sisto V|Sisto V]], spinto a ciò anche dal [[gesuita]] [[Francesco Turriani]], con il ''[[breve pontificio|breve]]'' ''[[Intemeratae Matris Dei Mariae]]'' ([[1º settembre]] [[1585]]) la prescrisse nuovamente alla [[Chiesa]] universale con [[rito doppio]] e con il formulario della festa della [[Natività di Maria]], a cui sostituì la parola ''nativitas'' ("nascita") con ''praesentatio'' ("presentazione"). Scomparvero così i vari formulari [[medio evo|medioevali]], con testi a volte arditi, anche se spesso poetici.
 
[[papa Clemente VIII|Clemente VIII]], in occasione della revisione del ''[[Messale Romano]]'' ([[1602]]) elevò il rito a [[doppio maggiore]] e ridusse il formulario alla forma in cui si mantenne fino a prima del [[Concilio Vaticano II]].
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