Prudenza: differenze tra le versioni

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[[File:Girolamo Macchietti Alegoría della Prudenza Col Luzzetti.jpg|thumb|250px|Girolamo Macchietti, - [[Allegoria]] della Prudenza]]
 
Nella [[Dottrina della Chiesa Cattolica]] la '''Prudenza''' è la prima delle [[Virtù cardinali]].
 
Grazie ad essa il [[Cristianesimo|cristiano]], con l'aiuto dello [[Spirito Santo]], è capace di [[discernimento|discernere]] il giusto dall'ingiusto, il bene dal male e trovare la luce e la forza per conseguire la propria salvezza. Esercitare la virtù della Prudenza è dunque praticare un retto discernimento delle azioni umane. Retto vuol dire giusto, leale, onesto, un discernimento, quindi, che porta il cristiano a valutare la correttezza di ogni mezzo per arrivare al fine che si è proposto, e cioè la [[salvezza]] della propria [[anima]].
 
La prudenza assume l'aspetto di una particolare [[saggezza]] che si caratterizza come [[virtù]] che è abitudine a fare il bene, e si acquista ripetendo pensieri e azioni buone nella loro sostanza. La virtù della Prudenza è emanazione della [[Sapienza divina]], è il primo grande [[Grazia|dono]] dello [[Spirito Santo]]
 
==Cristo modello di Prudenza==
 
Il credente ha ricevuto, attraverso il [[Vangelo]], un insegnamento e un modello di vita, che è lo stesso [[Gesù Cristo]]. La sua esistenza è stata una continua messa in pratica della virtù della prudenza.
 
Nel passo in cui, da fanciullo, legge nel [[Tempio]] il rotolo di [[Isaia]], mostra già di agire con prudenza e sotto la guida dello Spirito Santo ({{pb|Lc|2,47-49}}). Le sue risposte sono piene di sapienza divina, e rivelano la piena conoscenza del piano di salvezza del [[Padre]].
 
Gesù fa tutto per [[obbedienza]] al Padre che lo ha mandato come [[Salvatore]] del mondo. Nel suo grande [[amore]] per l'uomo [[peccato|peccatore]], egli liberamente, e quindi non costretto, si è offerto alla sua [[Passione di Gesù|passione]] sulla [[Croce]].
 
La perfetta Prudenza è sempre al servizio dell'amore per il prossimo e porta a guadagnare il Regno dei Cieli.
 
Conformando la propria vita a Cristo, nell'osservanza dei [[Dieci Comandamenti|Comandamenti]] e nell'amore ai fratelli, il credente cresce nell'acquisizione della prudenza. Tuttavia sa bene che la virtù cardinale della Prudenza non è conquista umana, ma è una dote propria di chi è docile allo Spirito Santo, come lo è stato Gesù.
 
== Antico Testamento ==
La Scrittura presenta la virtù della prudenza in diversi contesti.
 
Innanzitutto la prudenza, anche se è una virtù umana, è sempre elargita da Dio ({{pb|Gb|12,13}}; {{pb|Sap|7,7}}). L'episodio di Davide e Golia ({{pb|1Sam|17,44-46}}) è un chiaro esempio di prudenza come virtù dispensata da Dio.
 
Uno degli aspetti pratici di questa virtù, dal punto di vista biblico, è la capacità di ascoltare i consigli ({{pb|Prv|13,10}}; {{pb|Qo|4,13}}; {{pb|Sir|37,7-11}}.
L'episodio di Davide e Golia ({{pb|1Sam|17,44-46}}) è un chiaro esempio di prudenza come virtù dispensata da Dio.
Un altro aspetto importante è la capacità di ascoltare il proprio cuore, ossia la propria coscienza ({{pb|Sir|37,13-14}}).
 
=== Prudenza nel parlare ===
 
Un primo ambito nel quale è opportuno esercitare la prudenza è il linguaggio e la conversazione. L'uomo prudente è descritto, come uno che usa la parola in un regime di [[sobrietà]] e moderazione. Egli non fa mai abuso del linguaggio, così come non fa abuso di nulla, perché si serve di ogni cosa ricordando che è dono di Dio.
 
Inoltre, la prudenza del linguaggio è presentata in [[Qoélet]] come la capacità di distinguere i tempi opportuni per parlare, da quelli che non lo sono:
 
{{quote biblico2|C'è un tempo per parlare e un tempo per tacere.|Qo|3,7}}
{{quote biblico2|Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo; altrimenti mettiti la mano sulla bocca.|Sir|5,12}}
L'invito alla prudenza non significa venir meno al dovere di istruire il prossimo, né implica un totale silenzio:
 
{{quote biblico2|Non astenerti dal parlare al momento opportuno, non nascondere la tua sapienza.|Sir|4,23}}
 
== Nuovo Testamento ==
 
=== Cristo modello di Prudenza ===
 
Il credente ha ricevuto, attraverso il [[Vangelo]], un insegnamento e un modello di vita, che è lo stesso [[Gesù Cristo]]. La sua esistenza è stata una continua messa in pratica della virtù della prudenza.
 
Nel passo in cui, da fanciullo, legge nel [[Tempio]] il rotolo di [[Isaia]], mostra già di agire con prudenza e sotto la guida dello Spirito Santo ({{pb|Lc|2,47-49}}). Le sue risposte sono piene di sapienza divina, e rivelano la piena conoscenza del piano di salvezza del [[Padre]].
 
Gesù fa tutto per [[obbedienza]] al Padre che lo ha mandato come [[Salvatore]] del mondo. Nel suo grande [[amore]] per l'uomo [[peccato|peccatore]], egli liberamente, e quindi non costretto, si è offerto alla sua [[Passione di Gesù|passione]] sulla [[Croce]].
 
La perfetta Prudenza è sempre al servizio dell'amore per il prossimo e porta a guadagnare il Regno dei Cieli.
 
Conformando la propria vita a Cristo, nell'osservanza dei [[Dieci Comandamenti|Comandamenti]] e nell'amore ai fratelli, il credente cresce nell'acquisizione della prudenza. Tuttavia sa bene che la virtù cardinale della Prudenza non è conquista umana, ma è una dote propria di chi è docile allo Spirito Santo, come lo è stato Gesù.
 
=== Altri scritti ===
 
Un altro aspetto importante è la capacità di ascoltare il proprio cuore, ossia la propria coscienza ({{pb|Sir|37,13-14}}), mentre laLa personificazione di questodella aspettoprudenza può trovarsi in pieno nella figura di [[San Giuseppe|Giuseppe]], [[sposo]] di [[Maria]], allorché si accorse che la sua [[Fidanzamento|fidanzata]] era incinta. Sapendo di non essere lui il padre di quel Bambino ({{pb|Mt|1,18-21}}) si sprofonda nel [[silenzio]] e ascolta la risposta divina che sale dall'intimo del suo spirito di uomo giusto.
 
Nel Nuovo Testamento la prudenza, e l'uso moderato della parola, hanno una sapore fortemente cristologico e rappresentano senza dubbio uno dei vertici della perfezione cristiana:
{{quote biblico2|È piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.|1Cor|1,21}}
 
La parola umana è quindi uno strumento privilegiato nel disegno divino di salvezza merita il massimo rispetto sia nel suo valore sia nel suo uso.
 
Anche in [[Maria]] possiamo ravvisare una notevole sobrietà di linguaggio. Il Vangelo non riporta di Lei nessuna parola non necessaria. Lo stesso può dirsi di [[San Giuseppe|Giuseppe]], un uomo che non cede neanche per un momento ai suggerimenti dell'impulso, ma si raccoglie in una lettura profonda delle situazioni prima di decidere il da farsi.
Due le caratteristiche che Paolo attribuisce ai falsi profeti: la pretesa di sapere e l'eccessiva quantità di parole. Due elementi che possono essere letti come imprudenti.
 
== Nella vita del credente ==
 
Un altro settore in cui la prudenza si rivela come la virtù che guida nelle circostanze delicate o difficili del [[cammino di fede]] è l'ambito delle decisioni.
Decidere è ciò che determina nella vita di una persona la [[felicità]] o l'infelicità, l'adesione alla [[volontà]] di Dio oppure il suo allontanamento. Per questo la Bibbia dedica una grande attenzione ai criteri di una prudenza illuminata dalla [[fede]]. Può essere utile osservare in quali atteggiamenti la Scrittura identifica la virtù della prudenza del credente.
 
Uno degli aspetti pratici di questa virtù, dal punto di vista biblico, è la capacità di ascoltare i consigli ({{pb|Prv|13,10}}; {{pb|Qo|4,13}}; {{pb|Sir|37,7-11}}.
Un altro aspetto importante è la capacità di ascoltare il proprio cuore, ossia la propria coscienza ({{pb|Sir|37,13-14}}), mentre la personificazione di questo aspetto può trovarsi in pieno nella figura di [[San Giuseppe|Giuseppe]], [[sposo]] di [[Maria]], allorché si accorse che la sua [[Fidanzamento|fidanzata]] era incinta. Sapendo di non essere lui il padre di quel Bambino ({{pb|Mt|1,18-21}}) si sprofonda nel [[silenzio]] e ascolta la risposta divina che sale dall'intimo del suo spirito di uomo giusto.
 
In realtà è questo l'elemento più determinante: qualsiasi [[consiglio]] ottimo si possa ricevere dall'esterno, non può avere validità se non quando diventa personale, perché lo si è riconosciuto veritiero nell'intimo della [[coscienza]].
 
Non è infatti che si esercita la prudenza quando è il consiglio degli altri che orienta le nostre scelte; si è prudenti quando la nostra coscienza, esaminati tutti i consigli provenienti dall'esterno, giudica e sceglie quello che le appare più conforme alla volontà di Dio.
 
Per la Scrittura è prudente anche l'uomo che non attende risultati immediati dalle sue opere. Questo concetto è espresso in maniera allegorica dal libro dei Proverbi:
 
{{quote biblico2|Le ricchezze accumulate in fretta diminuiscono, chi le raduna a poco a poco le accresce.|Prv|13,11}}
 
Il Nuovo Testamento applica questa idea ai tempi lunghi che sono necessari al cammino del cristiano per poter vedere qualche frutto nello Spirito:
 
{{quote biblico2|Guardate l'agricoltore: egli aspetta il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le piogge d'autunno e le piogge di primavera.|Gc|5,7}}
Un esempio di prudenza, che è anche saggezza e discernimento nella Sacra Scrittura, è la figura di [[San Pietro|Pietro]] ({{pb|At|10-11}}). Pietro, prima di battezzare [[Cornelio]], si impegna in una scelta difficile, perché deve entrare in casa di un [[pagano]] (la legge non glielo permette), preparandosi quindi ad affrontare il giudizio di chi la pensa diversamente. I capitoli 10-11 degli Atti descrivono bene i diversi momenti attraverso cui Pietro giunge a un giudizio prudenziale e coraggioso sul da farsi e osa abbandonare la sua casa, seguire i soldati, superare la soglia della casa del centurione, predicare e battezzare. Egli ha esercitato la virtù della prudenza e del discernimento ascoltando lo Spirito santo che lo ispira mediante una [[visione]], osservando la coincidenza di alcuni fatti umani e ricordandosi di alcuni episodi della vita di Gesù.
 

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