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|Sesso = M
|LuogoNascita = Fermo
|LuogoNascitaLink =Arcidiocesi di Fermo
|GiornoMeseNascita = 28 agosto
|AnnoNascita = 1755
|LuogoMorte = Fermo
|LuogoMorteLink =Arcidiocesi di Fermo
|GiornoMeseMorte = 12 settembre
|AnnoMorte = 1837
|PostNazionalità =
|Categorie automatiche =
|immagine =BRANCADORO 014.jpeg
|didascalia =
|stemma=Pio 7 Brancadoro Cesare.jpeg
|dimensione stemma=175px
|appartenenza =[[Arcidiocesi di Fermo|Diocesi di Fermo]]
|OrdinazioneDiaconale =
|nominatoA = [[20 ottobre]] [[1789]] da [[Pio VI]]
|tC = arcivescovile
|lC =cattedrale di Fermo
|lClink =Arcidiocesi di Fermo
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|CaricheInVita=
*{{Carica|Arcivescovo titolare|di|Nisibi}}
|aP = 1801
|pP = Pio VII
▲|P =
}}
==Formazione e ministero sacerdotale==
Avviato all'[[ordinazione]] [[presbitero|sacerdotale]], si laureò ''[[in utroque iure]]'' nell'università della città natale. Ricevuti gli [[ordini sacri]], divenne [[coadiutore]] dello zio Orazio Brancadoro, [[arciprete]] della [[cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cielo|cattedrale]]. Fu poi a Roma dove divenne bibliotecario di [[papa Pio VI]].
== Ministero episcopale ==
Eletto [[Sede titolare di Nisibi|arcivescovo titolare di Nisibi]] il [[20 ottobre]] [[1789]], nominato [[Assistente al Soglio Pontificio]], [[5 novembre]] [[1789]]. [[Ordine Sacro|consacrato]] il [[25 luglio]] [[1790]] nella cattedrale di Fermo, da Andrea Antonio Silverio Minucci ([https://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bminuca.html Ch]), arcivescovo di [[Arcidiocesi di Fermo|Fermo]]
Fu inviato, come vice-superiore delle [[Arcidiocesi di Utrecht|missioni d'Olanda]], a Liegi, ove dal [[1791]] negoziò con il rappresentante imperiale Metternich il ristabilimento della nunziatura di Bruxelles, soppressa nel [[1787]] con l'espulsione del nunzio [[Antonio Felice Zondadari]]. Il [[28 agosto]] [[1792]] fu nominato [[nunzio apostolico]] in [[Nunziatura apostolica per il Belgio|Belgio]], nel [[1795]] [[vicario]] dell'[[arciprete]] della [[Basilica di San Pietro|basilica vaticana]], cardinale duca di York, [[Enrico Benedetto Stuart]] e il [[7 giugno]] [[1797]] segretario della [[Congregazione di Propaganda Fide]].
Dopo la [[morte]] nell'esilio francese di [[papa Pio VI]], all'apertura del conclave veneziano del [[1800]], pronunciò l'elogio funebre del pontefice e l'allocuzione d'apertura del conclave.
Ritornato a Roma, fu nominato [[Diocesi di Orvieto-Todi|vescovo di Orvieto]] l'[[11 agosto]] [[1800]], con il titolo personale di arcivescovo.
==Cardinalato==
Nel [[concistoro del 23 febbraio 1801]] fu
Raggiunta la sua diocesi, vi fece due volte la [[visita pastorale]], prima di essere promosso arcivescovo di Fermo nel [[1803]]. In questo periodo attese al riordinamento dei suoi scritti, ripubblicati in nove volumi
{{Box successione
|tipologia=incarico diplomatico
|carica=[[Nunzio apostolico
|periodo = [[28 agosto]] [[1792]]-[[7 giugno]] [[1797]]
|precedente=[[Antonio Felice Zondadari]]
|successivo=[[Tommaso Pasquale Gizzi]]
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{{Box successione
|immagine=CardinalCoA PioM.svg
}}
{{Sezione accessoria|Note}}
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{{Sezione accessoria|Bibliografia}}
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