Cesare Brancadoro
Cesare Brancadoro Cardinale | |
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Età alla morte | 82 anni |
Nascita | Fermo 28 agosto 1755 |
Morte | Fermo 12 settembre 1837 |
Sepoltura | Cattedrale di Fermo |
Appartenenza | Diocesi di Fermo |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato arcivescovo | 20 ottobre 1789 da Pio VI |
Consacrazione vescovile | cattedrale di Fermo, 20 luglio 1790 dall'arc. Andrea Antonio Silverio Minucci |
Creato Cardinale |
23 febbraio 1801 da Pio VII (vedi) |
Cardinale per | 36 anni, 6 mesi e 17 giorni |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Cesare Brancadoro (Fermo, 28 agosto 1755; † Fermo, 12 settembre 1837) è stato un cardinale, arcivescovo e letterato italiano.
Cenni biografici
Nacque a Fermo il 28 agosto 1755 dal conte Giuseppe e da Giulia Massi, in una delle più antiche famiglie patrizie del luogo. Il figlio della sorella Giuditta, Tommaso Bernette fu pure cardinale e segretario di Stato.
Formazione e ministero sacerdotale
Avviato all'ordinazione sacerdotale, si laureò in utroque iure nell'università della città natale. Ricevuti gli ordini sacri, divenne coadiutore dello zio Orazio Brancadoro, arciprete della cattedrale. Fu poi a Roma dove divenne bibliotecario di papa Pio VI.
Ministero episcopale
Eletto arcivescovo titolare di Nisibi il 20 ottobre 1789, nominato Assistente al Soglio Pontificio, 5 novembre 1789. consacrato il 25 luglio 1790 nella cattedrale di Fermo, da Andrea Antonio Silverio Minucci (Ch), arcivescovo di Fermo, assistito da Domenico Spinucci, (Ch) vescovo di Macerata e Tolentino e da Bartolomeo Bacher (Ch), vescovo di Ripatransone.
Fu inviato, come vice-superiore delle missioni d'Olanda, a Liegi, ove dal 1791 negoziò con il rappresentante imperiale Metternich il ristabilimento della nunziatura di Bruxelles, soppressa nel 1787 con l'espulsione del nunzio Antonio Felice Zondadari. Il 28 agosto 1792 fu nominato nunzio apostolico in Belgio, nel 1795 vicario dell'arciprete della basilica vaticana, cardinale duca di York, Enrico Benedetto Stuart e il 7 giugno 1797 segretario della Congregazione di Propaganda Fide.
Dopo la morte nell'esilio francese di papa Pio VI, all'apertura del conclave veneziano del 1800, pronunciò l'elogio funebre del pontefice e l'allocuzione d'apertura del conclave. Ritornato a Roma, fu nominato vescovo di Orvieto l'11 agosto 1800, con il titolo personale di arcivescovo.
Cardinalato
Nel concistoro del 23 febbraio 1801 fu creato cardinale presbitero da papa Pio VII, con il titolo cardinalizio di San Girolamo dei Croati. Dal 1820 ebbe il titolo di Sant'Agostino.
Raggiunta la sua diocesi, vi fece due volte la visita pastorale, prima di essere promosso arcivescovo di Fermo nel 1803. In questo periodo attese al riordinamento dei suoi scritti, ripubblicati in nove volumi
Costretto a vivere a Parigi dal 1810 con gli altri membri del Sacro Collegio, il Brancadoro rifiutò di assistere al secondo matrimonio di Napoleone con Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, celebrato il 2 aprile. Fu per questo motivo confinato a Reims, assieme al Consalvi, il 10 giugno fu privato del privilegio di portare la porpora con altri dodici cardinali rei di non aver partecipato alle nozze religiose dell'imperatore. Alla fine del 1813, appena gli fu possibile raggiungere lo corte pontificia a Fontainebleau, fu uno dei più intransigenti con il Consalvi nel chiedere al papa la denuncia del concordato, strappatogli da Napoleone e ritenuto lesivo delle prerogative papali. Ciò gli costò un altro confino a Orange dal gennaio 1814: liberato nel mese di aprile, raggiunse Roma alla fine dell'anno. Se ne allontanò poi durante l'occupazione murattiana dello Stato pontificio, recandosi a Genova.
Rientrato definitivamente nella sua diocesi nel giugno 1815, il Brancadoro fu fautore di un ritorno integrale alla situazione preesistente alla Rivoluzione, predicando la necessità della restituzione dei beni ecclesiastici alienati, in contrapposizione alla politica riformistica del Segretario di Stato Consalvi. Nel conclave del 1823 appoggiò, coerentemente con questa posizione, la candidatura di Antonio Gabriele Severoli insieme con gli altri "zelanti". Ammalatosi e divenuto dal 1828 quasi completamente cieco, non partecipò ai conclavi del 1829 e del 1830 - 1831.
Fece edificare nell'arcidiocesi di Fermo la Chiesa dell'Annunziata nel 1823 ed eresse la propria residenza con un palazzo a Sant'Elpidio a Mare.
Morte
Morì nell'arcidiocesi di Fermo il 12 settembre 1837 e fu sepolto nella cattedrale locale.
Genealogia episcopale
Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale |
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santorio
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII,O.P.
- Papa Benedetto XIV
- Cardinale Giorgio Doria
- Arcivescovo Andrea Antonio Silverio Minucci
- Cardinale Cesare Brancadoro
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Nisibi | Successore: | |
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José Bolaños Calzado, O.F.M.Disc. (Ch) | 20 ottobre 1789-11 agosto 1800 | Lorenzo Caleppi |
Predecessore: | Superiore ecclesiastico della Missione Olandese | Successore: | |
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Antonio Felice Zondadari | 20 ottobre 1789-28 agosto 1792 | Luigi Ciamberlani |
Predecessore: | Nunzio apostolico nelle Fiandre | Successore: | |
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Antonio Felice Zondadari | 28 agosto 1792-7 giugno 1797 | Tommaso Pasquale Gizzi |
Predecessore: | Segretario della Congregazione di Propaganda Fide | Successore: | |
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Antonio Felice Zondadari | 7 giugno 1797-11 agosto 1800 | Giovanni Battista Quarantotti |
Predecessore: | Vescovo di Orvieto (titolo personale di arcivescovo) |
Successore: | |
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Paolo Francesco Antamori | 11 agosto 1800-11 luglio 1803 | Giovanni Battista Lambruschini |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Girolamo dei Croati | Successore: | |
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Francesco Carrara | 20 luglio 1801-29 maggio 1820 | Gabriel della Genga Sermattei |
Predecessore: | Arcivescovo metropolita di Fermo | Successore: | |
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Andrea Antonio Silverio Minucci | 11 luglio 1803-12 settembre 1837 | Gabriele Ferretti |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Sant'Agostino | Successore: | |
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Diego Innico Caracciolo di Martina | 29 maggio 1820-12 settembre 1837 | Friedrich Johann Joseph Cölestin von Schwarzenberg |
Predecessore: | Cardinale protopresbitero | Successore: | |
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Luigi Ruffo Scilla | 17 novembre 1832-12 settembre 1837 | Joseph Fesch |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Vescovi di Nisibi
- Superiori ecclesiastici della Missione Olandese
- Nunzi apostolici per le Fiandre
- Segretari della Congregazione di Propaganda Fide
- Vescovi di Orvieto
- Cardinali presbiteri di San Girolamo dei Croati
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- Cardinali presbiteri di Sant'Agostino
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