Purgatorio: differenze tra le versioni

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La Chiesa Cattolica, attraverso la sua [[intercessione]] per i defunti, manifesta sin dalle origini la sua fede nel Purgatorio, come riscontrabile da vari testi [[padre della Chiesa|patristici]]. Ad esempio, nel [[Pastore di Erma]], un testo del II secolo, vi sono chiari ed espliciti riferimenti ad uno stato, successivo alla morte terrena, in cui è necessario purificarsi prima dell'ingresso in Paradiso.
 
In modo [[dogma|dogmatico]], la dottrina del Purgatorio venne definita dal [[Concilio di Lione]] del [[1274]], da [[concilio di Firenze|quello di Firenze]] del [[1438]] e infine ribadita nel [[Concilio di Trento]], nel [[1563]].
 
La dottrina afferma che coloro che muoiono nella [[Grazia]] di Dio, senza però essersi completamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la [[santità]] necessaria per entrare nella gioia del Cielo. Tale purificazione consiste nelle medesime, dolorose pene [[Inferno|infernali]], con la differenza che le pene del Purgatorio hanno un termine (al contrario di quelle infernali, che sono eterne), e inoltre sono stemperate dalla luce della [[Speranza]] Divina che scende dal Paradiso. Per questo, le anime del Purgatorio sono in perenne e continua [[preghiera]], che li aiuta a sostenere la pena della purificazione.
 
La Chiesa chiama Purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che, dunque, è tutt'altra cosa dalla pena eterna dei dannati (cioè l'Inferno), che morirono da peccatori (come le anime del Purgatorio) e anche fuori della Grazia divina.

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