Utente:Don Luca Peyron/Monastero di Pralormo
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Il Monastero delle Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù è un monastero cottolenghino di vita contemplativa situato a Pralormo, diocesi di Asti. Ad oggi conta una trentina di suore di clausura.
Storia e collocazione
Le origini di questo luogo di preghiera si fanno risalire dalla tradizione circa all’anno 1000. Anticamente, nello stesso luogo, dove sorge il santuario, esisteva un pilone in cui era raffigurata la Madonna, detta in quel tempo del Cerreto (frazione in cui si trovava il pilone), circondato da cespugli di rose. La leggenda parla poi di un passante, secondo alcuni intento a ripulire il pilone dai troppi rovi, secondo altri mosso da sentimenti di sfregio verso la Vergine, che vide una spina venire a conficcarsi nell’occhio sinistro della Madonna: dall’occhio uscirono lacrime di sangue; la tradizione aggiunge che un uccello, un verdone, volò sui cespugli di rose, e col becco, tolse la spina dall’occhio della Madonna, posandosi quindi sulla mano del Bambino tenuto in braccio dalla Vergine. In seguito a questi fatti straordinari, si creò un movimento di preghiera attorno al pilone, si susseguirono grazie e miracoli e si incominciò la costruzione di una cappella, che andò via via ingrandendosi.
I primi cenni storici si ricavano dalla relazione della visita pastorale del Vescovo di Asti, Mons. Panigarola, effettuata nel 1588. In essa si scrive che molti accorrevano per devozione e miracoli e si descrivono due altari presso i quali si celebravano la Messa. L'altare maggiore fu costruito, secondo un bollettino parrocchiale, nel 1632.
Nel 1653 a fianco della chiesa-santuario fu edificato un monastero che venne abitato dai monaci cistercensi, i quali ampliarono ancora il santuario.
Nel 1877 furono rinnovati gli affreschi interni; successivamente il santuario fu restaurato e vennero aggiunti due campanili per volere di don Rodolfo Piglione.
Oggi l’esterno del tempio è in stile barocco. L’interno conserva un bell’altare rinascimentale in legno dorato. Dietro la pala dell’altare si venera ancora l’affresco della Madonna della Spina. Nel tempo per il santuario divennero significative, e lo sono tuttora, due feste principali: il 25 marzo, giorno in cui si recita il S. Rosario in processione, e in cui inizia il settenario di domeniche consecutive, durante le quali la popolazione, come adempimento ad un voto, fatto in occasione di una pestilenza, recita il Rosario unita, prima della Messa festiva, in ringraziamento per la liberazione.
L’altra festa solenne del santuario è il 15 agosto: è preceduta da un triduo, ancora oggi molto sentito, e si conclude con la processione e la celebrazione di due sante Messe nel giorno dell’Assunta. I cistercensi restarono fino al 1800, quando Napoleone impose ai religiosi le sue leggi restrittive. Dopo la loro espulsione, la casa passò a proprietari diversi, finché non fu donata al Cottolengo di Torino.
Nel 1991 vi si stabilì il monastero cottolenghino delle Adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù. All’ombra di Maria, tornò quindi a fiorire la vita contemplativa.