Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio

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Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
[[File:Croce Costantiniana.png|200px]]
Le insegne dell'ordine
Stemma Regno delle Due Sicilie.png
Regno di Napoli, Regno delle Due Sicilie
Tipologia Ordine dinastico
Status attivo
Capo Carlo Maria di Borbone-Due Sicilie
Istituzione Costantinopoli, 313 (tradizionalmente)
Gradi Cavaliere di Gran Croce
Commendatore
Cavaliere
Precedenza
Ordine più alto Insigne e reale ordine di San Gennaro
Ordine più basso Reale Ordine di San Ferdinando e del Merito
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.png
Nastro dell'ordine

Il Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio è un ordine religioso cavalleresco di collazione della casa Borbone di Napoli, le cui origini vengono tradizionalmente fatte risalire all'imperatore Costantino I; esso sarebbe stato costituito dopo il ritrovamento della vera Croce e per questo motivo, avendo di conseguenza 17 secoli di vita, andrebbe considerato il più antico ordine cavalleresco della cristianità[senza fonte].

I suoi scopi sono la glorificazione della Croce, la propagazione della fede cattolica e la difesa della Chiesa romana.

L'ordine è stato riconosciuto quale associazione pubblica di fedeli di diritto pontificio in base ai documenti emanati dai papi Giulio III e Sisto V[1] .

Origini dell'ordine

La fondazione dell'ordine si attribuisce tradizionalmente all'imperatore romano Costantino I, e collocata nel 313, ora all'imperatore bizantino Isacco II Comneno (che si dichiarava discendente di Costantino) nel 1190, ad imitazione degli ordini monastico militari sorti in oriente a seguito delle crociate.

In realtà, come desunto da alcuni studiosi della materia dopo ricerche negli archivi del Vaticano, dei Farnese a Napoli[senza fonte][2] e a Parma, l'ordine ha avuto origine tra il 1520 ed il 1540 circa, come creazione non della famiglia bizantina degli Angeli, bensì di una omonima famiglia nobiliare originaria dell'Albania[senza fonte]. Questa, attraverso due matrimoni, uno con una donna degli Arianiti ed uno con una componente degli Span, arrivò ad imparentarsi con molte dinastie dei Balcani, ed in Italia con i Della Rovere, i Medici e i Del Balzo[senza fonte].


Una delle prime menzioni scritte di questo ordine è costituita dal breve papale Quod alias di papa Giulio III, con cui il pontefice riconosceva la dignità di gran maestro dell'ordine ad Andrea Angelo Flavio Commeno. La cronologia storicamente accertata dei gran maestri inizia pertanto da questi, morto nel 1580. La successione è ricostruibile attraverso i testamenti ed altri documenti[senza fonte]. Suo fratello Girolamo era stato co-gran maestro a partire dagli anni '70 del XVI secolo fino alla sua morte, ma ad Andrea successe il nipote Pietro II dal 1580 fino alla morte nel 1592. Gli successe a sua volta il figlio maggiore Giovanni Andrea (1569-1630), alla cui morte il magistero passò al nipote Angelo (ancora minore d'età fino al 1634), morto nel 1678. Gli successe il fratello Marco, ma per poco, poiché morì l'anno dopo, ed in seguito un altro fratello, Girolamo, morto nel 1687, cui successe il fratello Giovanni Andrea, l'ultimo della famiglia, morto nel 1703. Sopravvisse loro una nipote di nome Laura, figlia di Girolamo, suora nel 1756.

Il periodo farnesiano

L'ultimo discendente del casato, il principe Giovanni Andrea Angelo Flavio Comneno, nel 1698, concesse il gran magistero dell'ordine al duca di Parma Francesco Farnese e il contratto di cessione venne sancito dal breve papale Sincerae fidei di papa Innocenzo XII del 1699[3]. Gli statuti dell'ordine subirono una revisione nel 1706 e una conferma definitiva della cessione al casato farnense con bolla papale Militantis Ecclesiae di papa Clemente XI del 1718. In quell'anno il duca scelse come sede dell'ordine la chiesa di Santa Maria della Steccata, da allora detta anche "chiesa magistrale".

Nel 1727 all'ultimo discendente della dinastia dei Farnese, il duca Antonio Farnese, succedette nel gran magistero dell'ordine, per scelta di quest'ultimo, l'infante di Spagna don Carlo di Borbone, figlio della nipote Elisabetta Farnese. Dopo il 1736 quando l'Austria occupò Parma, Carlo di Borbone mantenne le sue funzioni di gran maestro ed il controllo della chiesa di Santa Maria della Steccata, anche se era già sovrano di Napoli. Asceso al trono di Spagna con il nome di Carlo III, cedette al suo figlio terzogenito, l'infante don Ferdinando, oltre al Regno delle Due Sicilie, il gran magistero costantiniano, trasmissibile ai figli maschi primogeniti ("primogeniti farnesiani"). Il trasferimento del gran magistero dell'ordine costituì un atto separato, avvenuto dieci giorni dopo il passaggio del trono di Napoli e Sicilia In seguito l'ordine venne tramandato a tutti i successori sul trono delle Due Sicilie ed ha continuato ad essere conferito fino ad oggi, nell'ambito del patrimonio dinastico della famiglia dei Borbone.

Nel 1776, a seguito della bolla Rerum humanarum condicio emessa il 17 dicembre da Papa Pio VI, fu soppresso l'Ordine dei Canonici Regolari di Sant'Antonio di Vienne, i cui beni e rendite delle precettoria site in territorio del Regno di Napoli furono assorbiti dall'Ordine di San Giorgio.

Il ramo "franco-napoletano" e quello "ispano-napoletano"

Il 14 dicembre 1900, a Cannes il principe Carlo Tancredi di Borbone-Due Sicilie, allora secondo nella linea di successione al trono delle Due Sicilie, essendo in procinto di sposare la principessa delle Asturie e di divenire principe spagnolo, sottoscrisse il cosiddetto "atto di Cannes", un atto di rinuncia all'eventuale futura successione alla corona delle Due Sicilie.

Il gran magistero dell'ordine fu però assunto sia dal figlio, Alfonso Maria di Borbone-Due Sicilie, sia dal fratello Ranieri di Borbone-Due Sicilie, creando in tal modo due rami distinti facenti capo al medesimo ordine.

L'ordine facente capo al principe Ranieri Maria è conosciuto come "franco-napoletano", mentre quello facente capo al principe Alfonso Maria, come "ispano-napoletano". Attualmente il gran maestro del primo è Carlo di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, mentre il gran maestro del secondo è, per primogenitura farnesiana, Carlos Maria di Borbone-Due Sicilie, duca di Calabria, Infante di Spagna. L'uso delle onorificenze dei due rami viene attualmente autorizzato in Italia, ai sensi della Legge 178/51, dal Ministero degli affari esteri.

Cronologia dei gran maestri dell'ordine

Cronologia leggendaria, tradizionale (non documentata)

  1. Costantino I il Grande, imperatore 31322 maggio 337
  2. Costantino II Flavio, imperatore 22 maggio 337 – febbraio 340
  3. Costante I Flavio, imperatore 22 maggio 337 – 18 gennaio 350
  4. Costanzo II Flavio, imperatore 22 maggio 337 – 3 novembre 361
  5. Costanzo Gallo Angelo Flavio, principe di Macedonia 361 – 362
  6. Michele Gallo Angelo Flavio, principe di Macedonia 362 – 428
  7. Alessio Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia 428 – 458
  8. Alessio II Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 458 – 514
  9. Michele II Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 514 – 548
  10. Alessio Michele Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 548 – 586
  11. Angelo Michele Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 586 – 617
  12. Filippo Basilio Pipino Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 617 – 625
  13. Isacco Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 625 – 667
  14. Alessio III Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 667 – 719
  15. Costantino III Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 719 – 781
  16. Michele IV Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 781 – 820
  17. Costantino IV Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 820 – 905
  18. Alessio IV Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 905 – 953
  19. Michele V Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 953 – 984
  20. Emanuele Michele Angelo Flavio Comneno, principe di Cilicia e di Macedonia 984 – 1021
  21. Isacco II Angelo Flavio Comneno, imperatore (Isacco I) 1021 – 1061
  22. Alessio V Angelo Flavio Comneno, imperatore (Alessio I) 1061 – 1118
  23. Giovanni Angelo Flavio Comneno, imperatore (Giovanni II) 1118 – 8 aprile 1143
  24. Isacco III Angelo Flavio Comneno 1143 – 1152
  25. Andronico Angelo Flavio Comneno 1152 – 1185
  26. Isacco IV Angelo Flavio Comneno, imperatore (Isacco II) 1185 – 12 aprile 1204
  27. Alessio VI Angelo Flavio Comneno, imperatore (Alessio IV) 1195 – 28 gennaio 1204
  28. Alessio Andrea Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1204 – 1260
  29. Michele VI Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1260 – 1318
  30. Andrea Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1318 – 1366
  31. Michele VII Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1366 – 1410
  32. Paolo Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1410 – 1453
  33. (33) Andrea II Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1453 – 1479
  34. (34) Pietro I Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo, Arcivescovo di Durazzo, 1479 – 1511
  35. (35) Giovanni Demetrio Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1511 – 1570

Cronologia storica (documentata)

  1. (36) Andrea Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1570-1580
  2. (36) Girolamo Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1570-1591 (co-Gran Maestro)
  3. (37) Pietro II Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1580 – 1592
  4. (38) Giovanni Andrea I Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1572 – 20 luglio 1623
  5. (39) Marino Caracciolo, principe di Avellino20 luglio 1623 – 1627
    • Giovanni Andrea I Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo (per la seconda volta) 1627 – 1630
  6. (40) Angelo Maria Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1634 – 1678
  7. (41) Marco Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1678 – 1679
  8. (42) Girolamo II Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1679 – 1687
  9. (43) Giovanni Andrea II Angelo Flavio Comneno, principe di Macedonia, duca di Drivasto e Durazzo 1687 – 1699
  10. (44) Francesco I Farnese, duca di Parma e Piacenza 1699 – 26 febbraio 1727
  11. (45) Antonio Farnese, duca di Parma e Piacenza 26 febbraio 1727 – 20 gennaio 1731
  12. (46) Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia 20 gennaio 1731 – 1759
  13. (47) Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli e di Sicilia, poi Ferdinando I delle Due Sicilie 1759 – 4 gennaio 1825
  14. (48) Francesco I di Borbone, re delle Due Sicilie 4 gennaio 1825 – 8 novembre 1830
  15. (49) Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie 8 novembre 1830 – 22 maggio 1859
  16. (50) Francesco II di Borbone, re delle Due Sicilie 22 maggio 1859 – 27 dicembre 1894
  17. (51) Alfonso di Borbone-Due Sicilie, conte di Caserta 27 dicembre 1894 – 16 maggio 1934
  18. (52) Ferdinando Pio di Borbone-Due Sicilie, duca di Calabria 16 maggio 1934 – 17 gennaio 1960

Ramo ispano-napoletano

  1. (53) Alfonso Maria di Borbone-Due Sicilie, duca di Calabria, Infante di Spagna 17 gennaio 1960 – 3 febbraio 1964
  2. (54) Carlo Maria di Borbone-Due Sicilie, duca di Calabria, Infante di Spagna dal 3 febbraio 1964

Ramo franco-napoletano

  1. (53) Ranieri di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, 17 gennaio 1960 – 13 gennaio 1973
  2. (54) Ferdinando Maria di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, 13 gennaio 1973 – 20 marzo 2008
  3. (55) Carlo di Borbone-Due Sicilie, duca di Castro, dal 20 marzo 2008
Note
  1. Bolla di papa Giulio III Quod alias del 1551 e breve Cum sicut accepimus di papa Sisto V, che riconoscendo nel 1585 all'ordine la qualità di religio gli conferisce lo status di "istituto di vita consacrata"[senza fonte], Cfr. can. 298 §1[senza fonte] e can. 301 §3[senza fonte] del C.I.C. L'autorità erigente fu la Sede apostolica (cfr. can. 312 §1 n. 1 del C.I.C.[senza fonte]).
  2. >I documenti compresi nell'archivio dei Farnese a Napoli comprendono tutte le registrazioni all'ordine da prima della metà del XVI secolo circa.[senza fonte]
  3. Nel testo non si faceva menzione del titolo ducale di Parma e Piacenza, ma solo della famiglia Farnese: Nec non praeclara illustris familiae Farnesiaee in eadem S. Sedem merita nos adducunt ut ea tibia ac tuis futuris natis et descendentibus alliisque ejusdem tuae familiare Principbus libenter concedamus per quae benorum Vobis fiat accessio et perenne aliquod paternae nostrae in te, tuumque familium praedictam voluntatis extet monumentum. Nello stesso anno si ebbe anche la lettera patente imperiale Agnoscimus et notum facimus del 5 agosto 1699 che recita: Agnoscimus, (..) quod cum nobis vir Illustris Joannes Andreas Angelus Flavius Comnenus, Sacrae Angelicae Auratae Constantiniae Militiae, sub titulo Sancti Georgia, & Regula Divi basilio, Magnus Magíster humiliter exposuerit, nihil sibi ex per antiqua, & potentísima Comnenorum Familia tantumodo superstiti magis curae, & cordi essen, quam, ut Ordo Militaris Auratus Angelicus (..) a dicto Isaacio Angelo Comneno continua non interrupta serie Descendentis jure successionis, & sanguinis Mágnum Magisterium competat (..) que ad dictum Ordinem spectantes prerogativae transferri, dictumque Magisterium ex jure Sanguinis, & Successionis sibi competens, resginari possetr, praeterquam Serenissimum nunc Regnantem Farnesiorum Familia Oriundum, atque in spem Maximorum facinorum florenti aetate crescentem, non minus amplissimis facultatibus instructum, quam generis Claritate, atque Heroicarum Virtutum Splendore, & generositate praesulgentem: demisse Nos rogando, ut non modo persiciendae hujusmdi translationis, & resignationis facultatem sibi impertiri; Sed, & preadicto Serenísimo Párame, & Placentiae Duci Mágnum illius Ordinis Magisterium clementer deferre dignaremur. Jurisdictioni nostrae supremae convenire existimantes eiusdem Inclyti ordinis instaurationi et conservationi quovis modo consulere, non possumus non laudare providam saepe nominati magni Magistri electionem (..) ejusdemque legitimis descendentibus filius in infinitum et, his deficientibus (quod absit), Serenissimo Principi Primogenito Farnesiae stirpis donec illustrissimi huius sanguinis gloria vigebit... In questo documento si avrebbe la dimostrazione che il gran agistero fosse una dignità a carattere familiare, non legata al trono di Parma.
Bibliografia
  • Alfonso Marini Dettina (con prefazione del cardinale Gilberto Agustoni), Il legittimo esercizio del Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ed. Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003.
  • Ettore Gallo (con prefazione del cardinale Mario Francesco Pompedda), Il Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, ed. Il Minotauro, Roma 2002.
  • Domenico Libertini, Dagli antichi cavalieri agli attuali ordini cavallereschi, Città di Castello, 2009.
Collegamenti esterni