André de Longjumeau

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La reliquia della Corona di spine acquistata da Luigi IX da Baldovino II di Costantinopoli. È conservata in un reliquiario del XIX secolo nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

André de Longjumeau fu un domenicano e diplomatico del XIII secolo. Fu incaricato di importanti missioni in oriente da papa Innocenzo IV e dal re di Francia Luigi IX.

Missione per la Sacra Corona di spine

La prima missione in Oriente gli fu affidata dal re di Francia Luigi IX il quale aveva acquistato da Baldovino II di Costantinopoli nel 1238 la reliquia della Corona di spine di Cristo. De Longjumeau fu incaricato di recuperarla.

Missione papale presso i Mongoli (1245-1247)

André de Longjumeau guidò una delle missioni diplomatiche organizzate da Innocenzo IV presso i Mongoli. Partì da Lione per l'Oriente nella primavera del 1245. Visitò principati musulmani in Siria e rappresentanti delle Chiese nestoriane e giacobite in Persia prima di consegnare l'ambasciata papale ad un generale mongolo vicino Tabriz. A Tabriz De Longjumeau incontrò un monaco dell'Estremo Oriente, di nome Simeone Rabban Ata, che era stato incaricato dal Khan di proteggere i cristiani in Medio Oriente.

Seconda missione presso i Mongoli (1249-1251)

Nel dicembre 1248 si presentò alla delegazione di Cipro di Luigi IX di Francia un certo David che De Longjumeau aveva incontrato nel campo mongolo vicino Kars. De Longjumeau interpretò l'ambasciata di David come una reale o presunta offerta di alleanza da parte del generale mongolo Eljigidei e come una proposta di attacco al potere musulmano in Siria.

In risposta a questa ambasceria Luigi IX inviò una delegazione capeggiata da De Longjumeau accompagnato da un altro frate domenicano, di nome Guglielmo, John Goderiche, Giovanni di Carcassonne, Herbert Le Sommelier, Gerbert di Sens e altri.

La delegazione partì il 27 gennaio 1249 con ambasciate di Luigi IX e ricchi doni. Da Cipro si diresse fino ad Antiochia, in Siria, e da lì viaggiando per un anno si diressero alla corte del Khan coprendo circa 50 chilometri al giorno.

Al loro arrivo alla corte (quella sul fiume Imyl, vicino al Lago Alakol sull'attuale frontiera russo-cinese, oppure, più probabilmente, vicino a Karakorum, a sud ovest del Lago Baikal), trovarono che Güyük Khan era stato avvelenato presumibilmente da sicari inviati da Batu Khan. La vedova reggente Oghul Qaimish li licenziò con una ambasceria destinata a Luigi IX dal tono della quale si capiva che i Mongoli avevano interpretato i doni come una sottomissione da parte del re.

De Longjumeau morì dopo il 1253.

Guglielmo di Rubruck nei suoi scritti sui costumi orientali dichiarò che tutto quello che aveva udito da De Longjumeau era stato confermato dalla sua personale osservazione.

Bibliografia
  • Jean-Paul Roux, Les explorateurs au Moyen-Age, Paris 1985.
  • Igor de Rachewiltz, Papal Envoys to the Great Khans, London 1971.
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