Arcieparchia di Ivano-Frankivs'k

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Arcieparchia di Ivano-Frankivs'k
Archieparchia Stanislaopolitana
Chiesa ucraina

Ukraine-Ivano-Frankivsk-Cathedral of Holy Resurrection-2.jpg
arcieparca Volodymyr Vijtyšyn
Sede Ivano-Frankivs'k

sede vacante
Ivano-Frankivs'k

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Suffraganea
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Stemma
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Mappa della diocesi
Nazione bandiera Ucraina
diocesi suffraganee
Černivci, Kolomyja
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari Mykola Semenyshyn

Arcieparchi emeriti:

Parrocchie 396 (20 vicariati )
Sacerdoti

427 di cui 388 secolari e 39 regolari
1.327 battezzati per sacerdote

72 religiosi 140 religiose
757.130 abitanti in 6.700 km²
566.900 battezzati (74,9% del totale)
Eretta 26 marzo 1885
Rito bizantino
Cattedrale Risurrezione del Nostro Salvatore
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
vul. Vasylianok 64, 76019 Ivano-Frankivs'k, Ukraïna
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2020 (gc ch )

Chiesa cattolica in Ucraina
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
L'ex chiesa dello Spirito Santo di Rohatyn, riconosciuta dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità.

L' arcieparchia di Ivano-Frankivs'k (in latino: Archieparchia Stanislaopolitana) è una sede metropolitana della Chiesa greco-cattolica ucraina. Nel 2019 contava 566.900 battezzati su 757.130 abitanti. È retta dall'arcieparca Volodymyr Vijtyšyn.

Territorio

L'arcieparchia comprende la municipalità di Ivano-Frankivs'k, e i distretti di Tysmenycja, Rožnjativ, Rohatyn, Kaluš, Dolyna, Halyč e Bohorodčany nella parte settentrionale dell'oblast' di Ivano-Frankivs'k, in Ucraina.

Sede arcieparchiale è la città di Ivano-Frankivs'k, chiamata fino al 1962 Stanislaviv (da cui il nome latino dell'arcieparchia), dove si trova la cattedrale della Risurrezione del Nostro Salvatore. A Krylos si trova l'ex cattedrale della Dormizione della Beata Vergine Maria, che fu cattedrale dell'eparchia di Halyč[1] e poi concattedrale dell'arcieparchia di Leopoli; tuttora l'arcivescovo maggiore della Chiesa ucraina porta l'antico titolo di Halyč assieme a quello di Kiev, pur non avendo giurisdizione sui fedeli della regione.

Il territorio si estende su 6.900 km².

Storia

L'eparchia di Stanislaviv fu eretta il 26 marzo 1885 con il breve De universo dominico di papa Leone XIII, ricavandone il territorio dall'arcieparchia di Leopoli.

Il seminario diocesano dedicato a san Giosafat fu eretto il 13 settembre 1893 e ristabilito il 1º agosto 1990.

Il 5 giugno 1930 cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione dell'eparchia di Maramureș (in Romania, oggi parte della Chiesa greco-cattolica rumena).

Nel 1939 il vescovo Hryhoryj Chomyšyn fu arrestato dalla polizia segreta sovietica. Fu nuovamente arrestato nell'aprile del 1945 e recluso nella prigione della polizia segreta a Kiev, dove morì il 17 gennaio 1947.[2] Il vescovo ausiliare Symeon Lukač, consacrato clandestinamente, fu deportato nel gulag di Krasnojarsk, in Siberia, dove contrasse la tubercolosi. In conseguenza della malattia, morì il 22 agosto 1964.[3]

Il 20 aprile 1993 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione dell'eparchia di Kolomyja-Černivci (oggi eparchia di Kolomyja).

Il 27 giugno 2001 sono stati beatificati i vescovi Hryhoryj Chomyšyn, Ivan Slezjuk e Symeon Lukač.

Il 21 novembre 2011 l'eparchia è stata elevata al rango di arcieparchia metropolitana e, immutato il latino, ha assunto il nome ucraino e italiano attuale.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

Note
  1. Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. XXIII, coll. 146-148.
  2. (EN) Beatificazione dei martiri della Chiesa greco-cattolica ucraina Archiviato il 29 novembre 2014 in Internet Archive.
  3. Scheda su Symeon Lukač, sul sito SantieBeati.it
Bibliografia
Collegamenti esterni