Cavalieri di Colombo
Cavalieri di Colombo è il nome di una società di mutuo soccorso, una confraternita di uomini cattolici che fu costituita per prestare assistenza finanziaria ai propri affiliati e ai loro familiari[1].
La storia
Il 2 ottobre 1881, Padre Michael J. McGivney, parroco della chiesa di Santa Maria a New Haven, nel Connecticut, riunì un piccolo gruppo di fedeli, proponendo loro di dar vita ad una società fraterna al servizio delle famiglie cattoliche. Scelto come patrono Cristoforo Colombo il 6 febbraio 1882, il 29 marzo dello stesso anno fu infine costituita una società, o Ordine che prese il nome di Cavalieri di Colombo. I principi ispiratori dell’Ordine furono inizialmente Carità e Unità; ad essi si aggiunsero Fraternità (nel 1885) e Patriottismo (nel 1900).
Nel 1893, a novembre, ebbe inizio la pubblicazione della rivista The Columbiad, oggi Columbia.
Nel 1895, tramite l'Arcivescovo Francesco Satolli, nunzio apostolico negli Stati Uniti, i Cavalieri di Colombo ricevettero una Benedizione Apostolica dal Vaticano, in riconoscimento dei "meriti di questa splendida organizzazione cattolica"[2].
Durante la Prima Guerra Mondiale, la notizia dei centri ricreativi dei Cavalieri e delle loro gare atletiche con il motto "Tutti sono benvenuti - Tutto è gratuito" raggiunse sia l'Italia sia la Santa Sede.
Dopo la guerra, il 28 agosto 1920, una delegazione di 235 Cavalieri di Colombo guidata dal Cavaliere Supremo James Flaherty fu ricevuta in Udienza Privata nella sala del Concistoro da Sua Santità Papa Benedetto XV, che accolse i Cavalieri con parole "di incoraggiamento e sentimenti di grande speranza"[3]. In seguito a ciò, i Cavalieri aprirono a Roma, in pochi anni, un ufficio e cinque centri sportivi.
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